Rivista "IBC" IX, 2001, 4

territorio e beni architettonici-ambientali / pubblicazioni

La Bologna di un grande storico

Valeria Cicala
[IBC]

La presentazione del volume Bononia/Bologna. Scritti di Giancarlo Susini lo scorso ottobre, ad un anno dalla sua scomparsa, ha costituito l'evento per il Dipartimento di storia antica dell'Università di Bologna, la Facoltà di lettere e filosofia e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, per ricordare l'insigne studioso nell'Oratorio di San Filippo Neri con gli interventi di Robert Etienne, accademico di Francia, e di Andrea Giardina dell'Università di Roma La Sapienza.

La scelta dei saggi, nella vasta area delle ricerche dedicate alla città, fu condotta dallo stesso professor Susini, che l'aveva conclusa sul finire dell'estate dello scorso anno. Si deve ora ai suoi allievi la cura e l'attenzione con cui il libro è stato editato e l'esaustiva bibliografia finale che accoglie tutti i titoli dei contributi inerenti a Bologna che il professore scrisse a partire dal 1953.

Nel profondo vuoto che la sua scomparsa ha lasciato nell'ambito culturale e nelle numerose istituzioni di cui ha fatto parte - proprio l'Istituto per i beni culturali lo ha annoverato per tantissimi anni tra i suoi più presenti ed attivi consiglieri, collaboratore assiduo, innovativo e stimolante di questa rivista -, leggerlo, tornare sulle sue pagine, sempre attuali, offre suggerimenti e sollecitazioni allo studio, costituisce un indirizzo di metodo.

In questa preziosa raccolta si consuma, ora, con emozionato rimpianto il gusto della ricerca che Susini ha saputo comunicare ai suoi interlocutori, sia che questi fossero studiosi come lui o i lettori di quei quotidiani a cui volentieri collaborava, credendo profondamente al ruolo della divulgazione, all'importanza di una scrittura e di una parola chiara ed efficace.

Uno straordinario spaccato di storia antica, ma anche di religiosità, di paesaggi naturali ed umani, di suture sottili tra la grande storia e gli eventi dell'uomo qualunque, è quello che emerge da questi saggi e contributi, organizzati in sei sezioni, preceduti dall'ultima lezione che egli tenne in Archiginnasio il 28 ottobre del 1999. Il libro ci propone, armonicamente, la ricerca, forse meglio definirla indagine, scientifica sulla città antica, sulla colonia latina, che Susini non ha mai smesso di condurre con angolazioni sempre nuove e che costantemente ha connotato i suoi percorsi di studio dagli esordi alle più recenti considerazioni pubblicate sui "Rendiconti dell'Accademia Nazionale dei Lincei", di cui era socio nazionale.

I profili antichi della città e dei suoi abitanti si ricompongono in queste pagine, dai lacerti e dai frustuli delle sue architetture, dai percorsi delle acque e delle strade, che coniugano le valli e che portano ad incontrarsi persone e linguaggi differenti. I linguaggi, le scritture esposte, ecco due versanti fondamentali negli studi di Susini e in quelli che ha dedicato a Bologna. Egli decodifica ed interpreta le "storie di pietra", le epigrafi dei suoi abitanti, come pure ha saputo rintracciare da grande Maestro, nella dottrina e nell'erudizione dei diversi secoli, le stratificazioni e le commistioni della cultura, la sua "storia locale" era sempre storia di grande respiro metodologico.

Allievo a Bologna di insigni studiosi del mondo antico, come Solari o Laurenzi, Susini è divenuto presto uno di loro, ma ha anche "rivoluzionato" ed innovato gli approcci all'antichità. Basti pensare al suo modo assolutamente nuovo di studiare e di fare studiare l'epigrafia latina: il Lapidario del Museo civico archeologico bolognese con le storie dei nostri più diretti antenati, ha costituito un luogo ideale per ascoltarlo, per capire i percorsi politici e sociali della città, per trovarsi in una Spoon River padana. Realmente i monumenti epigrafici "parlano" e "raccontano" attraverso le considerazioni e ai collegamenti che egli coglie. E quegli stessi monumenti egli osserva come parte integrante di un paesaggio, come bene culturale che va catalogato, conservato, ma reso anche comprensibile in un approccio tra memoria e radici dei singoli contesti.

Di particolare interesse ed attualità le pagine che Susini dedica alle vicende dell'ultima età repubblicana, alla contrapposizione tra Ottaviano ed Antonio, la scelta di Bologna di restare schierata con la fazione di quest'ultimo. Forse la sua coerenza le valse attenzione e rispetto anche da parte del vincitore e futuro imperatore. I segni di quella storia, ma anche tanti altri risvolti sociali e politici di Bononia ci attendono su queste pagine e nei luoghi e sulle pietre che esse evocano e che ancora possiamo rintracciare nell'affabulazione della sua scrittura.

Piace ricordare che nella medesima circostanza in cui è stato presentato il volume, nella stessa sede, negli spazi concessi dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, è stata riaperta la Biblioteca della Deputazione di storia patria per le province di Romagna di cui il professore era presidente e che è stata a lui intitolata.

 

Bononia/Bologna. Scritti di Giancarlo Susini, Bologna, Pàtron Editore, 2001, 430 p., L. 60.000, Euro 30,99.

 

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