Rivista "IBC" X, 2002, 2

territorio e beni architettonici-ambientali / mostre e rassegne, pubblicazioni

Gregotti Associati. La costruzione dello spazio pubblico, a cura di Oikos Centro Studi, Firenze, Alinea Editrice.
Per una geografia dell'architettura

Beatrice Furlotti
[collaboratrice dell'IBC]

Una linea orizzontale, scura, ai lati della quale sono disposti in modo regolare dei pannelli bianchi disegnati al tratto. Sta in questa semplicità la forza dell'allestimento della mostra su Gregotti Associati che si è tenuta dal 3 marzo al 28 aprile 2002 nel Padiglione dell'Esprit Nouveau di Bologna. Un allestimento pulito, misurato, che segna con una linea ininterrotta i muri di Le Corbusier. Un allestimento che è la perfetta riflessione dell'architettura cui è dedicato. Così appare nelle foto che concludono l'omonimo catalogo Gregotti Associati. La costruzione dello spazio pubblico, pubblicato da Alinea Editrice a cura di Oikos Centro Studi.

Vittorio Gregotti, voce - e mano - di un'architettura non gridata e neanche sussurrata: semplicemente detta. In modo chiaro e conciso, pulito e sicuro.

Un'architettura fortemente e letteralmente ortogonale, ma in nessun caso ortogonalista, perché Gregotti rigetta tutti gli -ismi, espressione dell'eccesso e dell'oltremisura. Ecco, la misura. Con le parole di Leonardo Benevolo, "egli non va più in là del tema, anzi tende, per una specie di economia mentale, a risolvere un problema col minimo dei mezzi: così è capace di offrire scenari architettonici semplici, distesi, discreti, in cui le funzioni della vita quotidiana siano ospitate e ordinate, non sopraffatte". Perché, come egli stesso scrive, "compito dell'architettura è produrre un'ipotesi di ordine, non ritrarre il caos che ci circonda".

Già, Gregotti scrive. In effetti, la definizione di architetto sta un po' stretta a un personaggio che ha sempre legato l'architettura con l'antropologia, la filosofia, la semiologia, l'insegnamento, la sperimentazione e che, dulcis in fundo, è stato prima redattore, poi direttore di "Casabella". Nel nostro catalogo tuttavia Gregotti scrive solo di se stesso e si lascia de-scrivere a sua volta da nomi illustri come Manfredo Tafuri, Kenneth Frampton, Franco Purini, Alvaro Siza.

È così che si apre il volume: una carrellata di spezzoni di critica estratti dalle numerose monografie e dagli innumerevoli articoli dedicati a Gregotti Associati. Segue una panoramica sui progetti e le realizzazioni dello studio in tema di spazio pubblico, dalle attrezzature olimpiche di Barcellona al Centro Culturale di Belèm al Progetto Bicocca di Milano. La rappresentazione si serve di vedute a volo d'uccello, perché ciò che conta qui è mostrare visivamente il colloquio tra la geografia e il segno architettonico. Colloquio essenziale e necessario, ancor più perché "la costruzione dello spazio pubblico è un luogo cruciale della discussione sul significato e sulle possibilità della pratica artistica dell'architettura e delle sue finalità".

 

Gregotti Associati. La costruzione dello spazio pubblico, a cura di Oikos Centro Studi, Firenze, Alinea Editrice, 84 p., Ç 14.

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