Rivista "IBC" XI, 2003, 4
musei e beni culturali / didattica, pubblicazioni
La ricerca di qualità nel campo dell'educazione museale si potrebbe definire un "percorso senza fine", caratterizzato com'è da piccoli e continui aggiustamenti in una direzione non sempre lineare. Questa ricerca, da parte da chi opera nei musei, richiede l'adozione di un atteggiamento particolare: massima apertura verso forme di sperimentazione molteplici e articolate, e ampia disponibilità a valutare il proprio operato in relazione alla risposta del pubblico. Essere in grado di analizzare la propria specifica realtà museale, comprenderne limiti e punti di forza, è il primo passo verso azioni di qualità nella pratica educativa. Il passo successivo è fatto di scelte e gesti che, giorno dopo giorno, conducono a un miglioramento costante e concreto nella vita di tutti i soggetti coinvolti nell'orbita del museo, visitatori e operatori. Migliorare la qualità al museo, da un punto di vista educativo, significa riuscire a facilitare il più possibile modalità differenti di fruizione, di apprendimento e di mantenimento delle conoscenze e delle competenze acquisite.
Di tutto questo si parla nel libro La qualità nella pratica educativa al museo, che inaugura la nuova collana promossa dall'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna e intitolata "Emilia-Romagna Musei e Territorio". Il volume è composto da testimonianze, relazioni e contributi raccolti durante il I Corso di formazione per operatori museali dell'Emilia-Romagna, svolto a Ravenna lo scorso inverno, sul tema del rapporto fra standard di qualità e didattica museale. Il corso, e questo libro che ne ha distillato i contenuti, attraverso la voce di chi opera direttamente sul campo ha cercato di mettere in luce strategie e comportamenti che stanno alla base di esperienze formative di qualità, con particolare riguardo alle fasi della pianificazione e dell'autovalutazione.
Nel volume si dà notizia di iniziative e sperimentazioni - condotte in Italia e in Europa - nate per soddisfare le esigenze specifiche del pubblico degli anziani, degli adolescenti o dei disabili. Si è dato inoltre spazio a linee guida e suggerimenti nel campo dell'educazione permanente e dell'approccio formativo più adeguato per le aspettative di fruitori giovani e adulti. Il testo si propone dunque come strumento di riflessione per educatori, operatori e insegnanti, come base da cui partire per agire nel concreto sul concetto di "qualità" al museo. Per fare in modo che queste tre sillabe - tanto più abusate, quanto meno se ne conosce il senso - acquistino, almeno qui, un significato più concreto.
La qualità nella pratica educativa al museo, a cura di M. Sani e A. Trombini, Bologna, IBC - Editrice Compositori, 2003 (Emilia-Romagna Musei e Territorio, 1), 191 p., Ç 20,00.
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