Rivista "IBC" XII, 2004, 2

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / convegni e seminari

"Dalla parte delle radici. Uomini, fatti, luoghi fra Savena e Idice", San Lazzaro di Savena (Bologna), 28 febbraio 2004.
Dalla parte delle radici

Elisabetta Landi
[IBC]

"Dalla parte delle radici" per guardare "uomini, fatti, luoghi fra Savena e Idice". Così ha suggerito la giornata di studi organizzata a San Lazzaro di Savena (Bologna) il 28 febbraio scorso dall'Assessorato alla cultura del Comune e dall'Istituto regionale per i beni culturali (IBC), insieme al Museo della preistoria "Luigi Donini" e all'Archivio storico comunale "Berti Pichat": una risposta ai filoni di ricerca inaugurati nel 1993 dal volume di Werther Romani su San Lazzaro di Savena: la storia, l'ambiente, la cultura, punto di partenza per una panoramica dovuta. Su quell'"indice degli argomenti" si sono mosse prima di tutto le istituzioni: dai progetti di valorizzazione indetti dall'Archivio, alla riorganizzazione del Museo "Donini", giunto nel 2003, dopo quindici anni di lavori, ad un assetto nuovo per spazi e proposte espositive, fino agli ulteriori spunti offerti dai "Quaderni del Savena", l'ultimo numero della rassegna (6, 2003) a cura di Fiamma Lenzi dell'IBC, Gabriele Nenzioni, direttore del Museo "Donini", e Mauro Maggiorani, direttore dell'Archivio storico comunale.

Protagonista il territorio, con le sue vicende e le figure chiave della cultura tra Otto e Novecento, rivisitate da studiosi e da esperti di settore per ricostruire l'identità del luogo: sempre più sfumata, dopo le trasformazioni conseguite alla crescita demografica degli ultimi decenni. Gli interventi della giornata, introdotta da Aldo Bacchiocchi e dallo stesso Werther Romani, hanno seguito perciò il sommario della rivista, il punto più aggiornato sulla situazione, che attraversando il ventre della terra (la mineralogia, l'archeologia geologica, la speleologia) risale in superficie fino all'immagine del paesaggio, alla bioarcheologia e all'archeostoria. Di scena (negli interventi di Gianluigi Felice e Gian Battista Vai) la geologia locale tra Luigi Bombicci e soprattutto Giovanni Capellini, il quale, in uno scambio epistolare illustrato da Fiamma Lenzi, fu il corrispondente di Francesco Orsoni, l'esploratore del Farneto. Tema dominante, il carsismo dei Gessi: meta delle passeggiate dei sanlazzaresi cinquant'anni fa (Giovanni Bettazzi), ma soprattutto luogo della memoria per il Paleolitico locale, raccontato da Gabriele Nenzioni a partire dal ritrovamento nel 1927 delle prime "schegge bolognesi", rinvenute sull'altopiano della Croara da Luigi Fantini. Né poteva mancare il ricordo del giovane naturalista, tragicamente scomparso nel 1966 insieme a Carlo Pelagalli, per prestare soccorso ad un gruppo di speleologi intrappolati in una grotta (Carlo Cencini, Francesco Corbetta).

Curiosità, pietre focaie, la strana fauna della Croara: "scheletri nell'armadio" (Maria Romagnoli) per documentare il volto storico di un territorio, quello dei gessi, che si trasforma, in maniera sottile, in luogo della pittura e paesaggio dell'anima nei dipinti di Luigi Bertelli, sanlazzarese, che degli "scabri calanchi" e delle cave del Savena fu il cantore appassionato (Elisabetta Landi).

 

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