Rivista "IBC" XII, 2004, 3

biblioteche e archivi / media, progetti e realizzazioni

Prosegue il progetto IBC di un catalogo collettivo delle videoteche teatrali. Prossimo obiettivo: un sistema delle risorse informative disponibili online che consenta di accedere alle collezioni fisiche e digitali.
Arti sceniche: organizzazione delle informazioni e accesso integrato

Vincenzo Bazzocchi
[IBC]
Argia Bertoni
[IBC]
Priscilla Zucco
[IBC]

Documenti e risorse teatrali online: un link comune

Vincenzo Bazzocchi

 

Accesso/eccesso di informazione

"In internet non ci si perde" affermava solo alcuni anni fa Derrick de Kerckhove (era il 1996).1 Poiché per l'erede intellettuale di McLuhan è il medium a determinare la strutturazione dei messaggi e la comprensione del loro contenuto, era quindi perfettamente possibile padroneggiare l'enorme massa di informazioni che circolavano nella Rete. Per altri studiosi era fondata invece la preoccupazione che nel labirinto dei media, e a maggior ragione in internet, l'informazione scomparisse.

Si trattava di approcci estremi e opposti, che alimentando a seconda dei casi le fila degli "ottimisti" o dei "pessimisti", gettavano uno sguardo sulle prospettive e gli effetti del fenomeno nell'epoca della sua maggiore esplosione; ma ciò che da lì in poi non si poteva eludere era l'avvento di internet come fenomeno di massa.2 Ciò che importa prima di tutto è l'ordine di grandezza del dato: l'imponente crescita quantitativa delle risorse in rete che ha consentito di poter dire che "ogni 24 ore viene prodotta più informazione di quanta un individuo può recepire in una vita".3 Il web dunque cresce e cambia molto rapidamente. Come? Per questo proviamo a guardarlo più da vicino.

Il web. Dal punto di vista topologico il web, che è un sistema ipertestuale che opera su internet e mette a disposizione pagine web e trasferimento di file, presenta alcune proprietà importanti: è una rete complessa, ma senza soluzione di continuità ("seamless"), è "orientata" (cioè non tutti i link indirizzati da una pagina ad un'altra presentano una direzione inversa), e infine è una rete disomogenea: "c'è un gran numero di nodi con pochissimi link e una piccola - ma significativa - minoranza che ha un numero grande di collegamenti".4 Caratteristica quest'ultima che ha grande influenza sui meccanismi di ricerca e sui risultati prodotti dai principali strumenti di esplorazione della superficie web quali sono i motori di ricerca.

Il web cresce. In continua espansione attraverso l'aggiunta sia di siti che di nuove pagine, il web, secondo uno studio riportato su "Nature",5 conteneva nel 1999 circa un miliardo di documenti. Google a metà del 2002 indicizzava un miliardo e mezzo di pagine e oltre 3 miliardi a metà del 2003, e se si considera che qualunque motore di ricerca copre solo una quota delle pagine realmente disponibili (il 30/35%) si può valutare secondo Gino Roncaglia "che il numero complessivo di pagine web sia a grandi linee compreso fra i 7-10 miliardi".6 Per quel che riguarda gli utilizzatori, secondo Internet Software Consortium,7 nel marzo 2003 gli indirizzi IP connessi ammontano a oltre 170 milioni per un totale di circa un miliardo di utenti.

Oggi è comune la nozione di information overload, che oltre al dato quantitativo allude al problema della accessibilità a quel diluvio di informazioni (diversificate) disponibili online, tanto che un report aggiornato di Peter Lyman e Hal R. Varian, dell'Università di Berkeley, tenta di misurare quanta informazione viene prodotta nel mondo ogni anno, mediante una stima della produzione di media diversi, lo stock di informazioni accumulato, il tasso di crescita e alcune altre variabili. I due studiosi rilevano un predominio del digitale: il 93% delle informazioni prodotte ogni anno è memorizzata in forma digitale,8 e questa fattispecie non solo è la più numerosa ma è anche quella che - per le sue caratteristiche di assenza di costi di duplicazione e distribuzione, e per la facilità di ricerca ed elaborazione - cresce più rapidamente (dal 1999 al 2002 circa il 30% all'anno).

Dai risultati, che rimangono tuttavia delle stime, emergono tre elementi sorprendenti: la scarsa quantità del materiale a stampa rispetto al totale dell'informazione immagazzinata (0,003%), la cosiddetta "democratizzazione dei dati"9 (una gran mole di informazione unica è creata e memorizzata da individui), e, terzo elemento, la maggior parte dell'informazione testuale è "nata digitale".

Il web cambia. Le risorse non sono stabili, molte dopo un po' scompaiono (tipico il caso degli abstract congressuali, che scompaiono una volta esaurito l'interesse del tema) o si spostano da un indirizzo a un altro. Ma l'identificazione delle risorse online è comunemente segnalata da URL (Uniform Resource Locators), che identificano i siti piuttosto che i documenti e in questo sono molto meno stabili dei tradizionali riferimenti bibliografici. L'uso degli URL presenta quindi una serie di problemi di persistenza, di cui i più frequenti, riportati da Christine L. Borgman su "Library Trends",10 sono:

- i cambiamenti di posto: la homepage è reperibile a un nuovo URL; documenti "linkati" (collegati) dalla homepage si spostano verso URL differenti;

- i cambiamenti di contenuto: l'indirizzo della homepage è lo stesso ma il contenuto è cambiato; i documenti sono aggiornati senza cambiare nome o posizione;

- i cambiamenti di formato: il documento è migrato a un nuovo software; il contenuto intellettuale può essere lo stesso ma i documenti non hanno più la stessa lunghezza;

- i cambiamenti di status: il contenuto del documento non è più attuale; può essere stato rimpiazzato da un altro in un'altra posizione, e può essere linkato o meno al documento successivo.

Così la mancanza di persistenza degli URL diventa sempre più drammatica dal momento che si fa sempre più affidamento sui documenti online. E quello della informazione inaffidabile, obsoleta, o incompleta, non verificata o addirittura falsa, è un problema molto sentito dai professionisti dell'informazione tradizionale: giornalisti, storici, bibliotecari, archivisti, studiosi in genere.11 Ma poiché il web, prima ancora che uno strumento, è una piattaforma di memoria globalizzata, una sorta di spazio globale di fornitura di contenuti, non sono solo gli specialisti ad essere coinvolti, ma tutti gli utenti. Cioè il pubblico, che trova un limite ad un accesso efficace innanzitutto in quella che viene chiamata "economia dell'attenzione"12 e quindi nell'impossibilità di sviluppare un'abilità a cercare conoscenze (che sono poi informazioni contestualizzate ad un sapere). È così che lo sviluppo di tecniche finalizzate alla selezione, valutazione, reperimento e indicizzazione delle risorse resta uno dei maggiori nodi problematici.


Oltre lo schermo del computer

In ambito biblioteconomico (e delle scienze dell'informazione) gli studi sulla valutazione13 delle risorse online hanno trovato un rilevante sviluppo in considerazione del numero molto elevato delle risorse disponibili, della loro molteplicità,14 della diversa qualità delle informazioni, della mancanza di filtri e di selezione in fase di pubblicazione. I bibliotecari possono dover valutare le fonti di informazioni provenienti da internet per decidere se queste devono essere indicate nelle guide per l'utenza o inserite nei siti web delle biblioteche, catalogate come risorse elettroniche o individuate nell'attività di reference per giudicare l'appropriatezza della informazione in risposta ad una particolare richiesta di un utente. Così, se i bibliotecari considerano come naturale l'estensione all'ambiente online dei tradizionali compiti di valutare e organizzare le informazioni pubblicate, hanno bisogno di definire dei criteri espliciti di selezione di queste nuove fonti. Questo bisogno ha dato vita ad un insieme di proposte metodologiche: si vedano, tra le altre, quella di Jan Alexander e Marsha Ann Tate15 - che se da una parte fa riferimento ad alcuni criteri tradizionali di valutazione, di accuratezza, autorevolezza, obbiettività, validità/attualità, completezza, indica anche la necessità di definirne di nuovi,16 da applicare a tipologie specifiche di risorse web -, nonché quella di Alastair G. Smith,17 il quale estende ad altri parametri ("ambito", "operatività", "scopo", "costo", ecc.), oltre a quello del "contenuto", i criteri presi in considerazione per una valutazione.

D'altra parte le biblioteche a lungo sono state viste come delle organizzazioni immutabili: una specie di deposito istituzionale di risorse informative e documentarie, ma come afferma un'altra studiosa, Deanna B. Marcum,18 il cambiamento dell'ambiente tecnologico, e in specifico di quello informativo, forse costringe le biblioteche a rivedere in parte il loro ruolo (o a riconquistare quello di istituzioni della mediazione conoscitiva). Il venir meno dell'aspettativa di collezioni fisiche autorevoli da parte delle nuove generazioni di utenti - un pubblico remoto e quindi sconosciuto alle biblioteche stesse - spinge a dare risposta ad un bisogno rimasto invariato in epoca digitale: quello dell'accesso a fonti informative di qualità. In questo senso diventa necessario "andare oltre lo schermo del computer", cioè non accontentarsi delle risposte fornite da portali e motori di ricerca in base ad algoritmi sostanzialmente poco conosciuti.

La presenza in rete anche di risorse non riconducibili alle tipologie conosciute di risorse a stampa (chat, forum, mail, blog, ecc.) e l'effetto di dedifferenziazione della grande varietà di oggetti pubblicati in rete,19 consegnano innanzitutto agli istituti culturali il problema di selezionare le singole risorse in funzione della costruzione di coerenti collezioni digitali accessibili nell'ambito di un catalogo elettronico (singolo, collettivo o unico che sia). Forse però, e in modo più decisivo, questi due fenomeni fanno emergere, ma come campo metastabile, un fitto intreccio di rinvii tra le informazioni digitali che consente, in un ambiente omogeneo quale è il web (inteso come codice), di individuare20 (e l'individuarsi di) reti documentarie non più subordinate al "modo in cui nel corso dei secoli i prodotti dell'ingegno e della creatività sono stati raccolti, organizzati e documentati".21 Come constatava qualche anno fa un membro dell'International Federation of Library Associations, Christian Lupovici, gli utenti domandano un approccio globale: "Vogliono avere accesso ad ogni tipo di conoscenza, ad ogni medium, in qualsiasi momento". L'organizzazione della conoscenza in un ambiente digitale, che non può più dipendere dal tipo o dalla ubicazione dell'oggetto che si cerca, richiede soprattutto integrazione dei modelli di servizio (e di accesso ai documenti) e convergenza di tecniche e culture degli specialisti.


Un link comune

Le considerazioni fin qui esposte costituiscono un insieme di indicazioni che non sono riducibili a un quadro concettuale uniforme ma s'inscrivono in uno stesso campo tematico, quello della "metainformazione": conviene qui assumerle come premesse di lavoro. L'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) ha deciso di dare continuità al progetto di realizzazione di un catalogo collettivo delle videoteche teatrali già avviato alcuni anni fa mediante un seconda fase mirata alla realizzazione di un sistema informativo integrato dei materiali delle arti sceniche.22 Questa seconda parte del progetto, che eredita dalla prima la predisposizione degli strumenti e standard per la descrizione e l'indicizzazione dei documenti teatrali, ha l'obiettivo non solo di favorire un'area di cooperazione tra istituti culturali e l'organizzazione delle risorse informative online di interesse teatrale, ma anche di predisporre uno strumento per l'accesso integrato alle collezioni fisiche e digitali. Si tratta insomma di rendere possibile la creazione di una rete di connessioni fra documenti e risorse, tra unità documentarie logicamente correlate e informazioni che resterebbero altrimenti separate.

Qui circoscritti al teatro e alla danza (inclusi videoarte e videodanza), questi tipi di documenti, la cui valorizzazione è stata trascurata sia sul web sia nei vari contenitori fisici (archivi, biblioteche, videoteche, teatri, case dell'attore, centri di documentazione, ecc.), necessitano di un nuovo ambiente per la cooperazione tra gli istituti e la convergenza dei loro servizi.

La seconda fase del progetto riguarda in particolare tre attività distinte ma collegate. La prima attività consiste in una breve ricognizione a scala regionale, con uno sguardo comparativo al panorama nazionale, delle raccolte di materiali teatrali (su qualunque formato) posseduti dalle diverse istituzioni culturali, con particolare riferimento alla loro accessibilità tramite gli OPAC (Online Public Access Catalogue) individuali o collettivi (si veda in proposito la sezione di questo articolo curata da Argia Bertoni). La seconda attività riguarda una ricerca che ha consentito di redigere un indice sistematico dei siti internet dedicati alle attività teatrali presenti in Emilia-Romagna, e un elenco dei siti di istituzioni europee che mettono a disposizione il catalogo online dei loro materiali teatrali, corredato da una breve descrizione sulle modalità di accesso e sul tipo di documenti rappresentati (si vedano in proposito la sezione di questo articolo curata da Priscilla Zucco e gli elenchi finali). Si rimanda invece a tempi successivi una ricognizione esaustiva a livello nazionale.

Va segnalato che le ricognizioni non hanno avuto la pretesa né di descrivere il contributo dei siti censiti alla divulgazione del patrimonio storiografico sul teatro o alla ricerca scientifica sulle arti sceniche e visive (indagine che avrebbe bisogno di ben altra ampiezza), né di analizzarli secondo criteri di valutazione analoghi a quelli esposti sopra. E così pure l'indagine quantitativa sulle raccolte teatrali presenti negli OPAC ha lo scopo di estendere anche alle biblioteche generali una ricognizione già avviata sulle videoteche ma che andrà correlata con una mappa puntuale sulla composizione tematica dei fondi o dei nuclei documentari conservati.

La terza attività consiste nella realizzazione sperimentale di un sistema informativo integrato delle arti sceniche con riferimento alla realtà regionale, attraverso la creazione di alcuni percorsi conoscitivi, l'organizzazione delle informazioni web e un accesso integrato al sistema culturale del teatro in regione. In sostanza questo strumento offre la possibilità all'utente di eseguire una ricerca in rete su più fonti bibliografiche simultaneamente, e, tramite una interfaccia unica, visualizzare i risultati della interrogazione in una presentazione unificata. Il percorso che abbiamo proposto in una recente presentazione e qui brevemente descriviamo consiste nella possibilità di:

a) esaminare l'indice sistematico dei siti web teatrali

[ad esempio: l'indice dei siti internet di interesse teatrale presenti in Emilia-Romagna presentato nelle prossime pagine];

b) selezionare una serie di cataloghi (OPAC) generali e speciali precedentemente individuati e configurati

[ad esempio: si selezionano il catalogo collettivo del polo SBN-UBO, i cataloghi del Teatro Valli di Reggio Emilia e di Riccione Teatro];

c) effettuare una ricerca per parole sui documenti teatrali richiesti attraverso alcuni canali di ricerca (Autore, Titolo, Parole chiave) sui cataloghi selezionati

[ad esempio: si avvia la ricerca per Autore con il nome "Marco Paolini"];

d) visualizzare i risultati della ricerca, presentarli in modo unificato ed eventualmente ordinarli per titolo, autore, data e fonte

[ad esempio: nel caso di "Marco Paolini" si visualizza il numero totale dei documenti trovati risorsa per risorsa (in questo caso la ricerca ha per risultato 7 video), con la possibilità di ottenere una lista unificata e ordinata per data];

e) esaminare la scheda analitica dei singoli documenti trovati

[ad esempio: si esamina la descrizione del video *Stazioni di transito : Album di storie / di [e con] Marco Paolini. - 2000. - 1 videocassetta (vhs) (146 min.) : color. son. (hi-fi stereo). ((Descrizione tratta dal programma di sala.];

f) collegarsi all'OPAC in cui i documenti sono registrati per conoscerne la localizzazione, la disponibilità, e visionare, se presente, il relativo "link multimediale" (file immagine o file di testo);

g) attivare tramite un sistema di linking esteso (basato anche sullo standard OpenURL) i "servizi" associati alla risorsa individuata: ad esempio la richiesta di prestito interbibliotecario o l'ampliamento della ricerca su motori di ricerca generalisti (Google, Altavista, ecc.) o su una banca dati specializzata

[Cliccando sull'icona "Sebina Link" è possibile ampliare la ricerca su una banca dati specializzata come Cartellone. Questa risorsa elettronica dà accesso al calendario degli spettacoli in programma nei vari teatri della regione e offre la possibilità dell'acquisto online dei biglietti dello spettacolo richiesto, oltre a fornire una serie di altre informazioni: tra queste la possibilità di collegarsi ad un'altra banca dati realizzata dall'IBC e relativa ai Teatri storici, che visualizza immagini dell'edificio teatrale in cui viene rappresentato lo spettacolo prescelto nonché una dettagliata scheda di documentazione sulla struttura e la storia del teatro storico censito. Ad esempio: lo spettacolo Stazioni di transito nel periodo considerato era in programmazione presso il Teatro comunale di Ferrara, era disponibile la vendita dei biglietti online ed anche il link all'immagine del teatro storico, così come era stata rilevata nella campagna fotografica dell'indagine condotta dall'IBC].

È appena il caso di evidenziare che un utente può in questo modo, partendo da una curiosità bibliografica o dall'esigenza di consultare un particolare documento, passare dalla informazione e fruizione del bene a quella dell'attività, o per lo meno del consumo culturale. Un "link comune", può connettere dunque beni e servizi (culturali) per arricchire un'esperienza estetica e conoscitiva che può trovare nel web lo spazio di gioco per ulteriori e mutevoli configurazioni di senso.


Note tecniche sul sistema informatico

L'evoluzione tecnologica del software Sebina (ora Sebina Open Library), promosso e prodotto dall'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna e sviluppato e distribuito dalla società Data Management (ex Akros), mette già da ora a disposizione alcune componenti software in grado di gestire l'accesso integrato a materiali diversi e l'interoperabilità tecnica e semantica tra sistemi diversi nella gestione di raccolte "ibride".

In particolare il modulo di Sebina "Open Search" - un source OpenURL integrato con "Sebina Link" che fornisce i servizi correlati al documento individuato - è lo strumento che permette all'istituzione (biblioteca, mediateca, archivio video, museo, ecc.) di scegliere, organizzare e rendere disponibili alla propria utenza le risorse ovunque siano dislocate e indipendentemente dalla loro tipologia: anche in una stessa struttura infatti sono spesso presenti risorse eterogenee la cui consultazione avviene in modo isolato dal resto dell'informazione, a discapito di una visione integrata. Con Sebina "Open Search" si può ricercare, oltre che nel catalogo locale, in altri OPAC (regionali, nazionali, internazionali), in sistemi aderenti alla Open Archive Iniziative (OAI), in banche dati, riviste e testi elettronici, ovvero in tutte quelle fonti accessibili in rete e in locale che siano state individuate e configurate. La ricerca e il recupero dei documenti dalle risorse interrogate avvengono tramite protocolli standard come Z39.50 e OAI e protocolli proprietari basati su http (fra cui Sebina OPAC). In particolare, per i sistemi OAI, Sebina "Open Search" dispone di un proprio sistema per l'harvesting dei metadati, implementando il protocollo PMH.

Per quanto riguarda l'organizzazione dei contenuti: l'istituzione costruisce i propri percorsi di ricerca aggregando le risorse disponibili in base a criteri che rispondono alle diverse esigenze: tematiche, geografiche, di cooperazione, interdisciplinari. Ciò vuol dire che è possibile creare il proprio knowledgebase a partire dall'ampia gamma di risorse messe a disposizione da Sebina "Open Search", individuando i percorsi più significativi da offrire alla propria utenza e aggiungendo nuove risorse sulle quali effettuare le ricerche in modo da garantire un processo continuo di arricchimento dei percorsi individuati. Si realizzano così diversi livelli di fruizione, che tengono conto delle politiche di acquisizione dell'istituzione e di eventuali utilizzi di licenze d'uso e limitazioni derivanti dal copyright.

Infine Sebina "Open Search" è conforme alle raccomandazioni del W3C relative all'accessibilità - validazione tecnica (HTML) e dei fogli di stile (CSS) - e rispetta le norme WAI WCAG 1.0 previste per il livello A.

 

Note

(1) A. Scazzola, Ve lo posso garantire io, in Internet non ci si perde. Intervista con Derrick de Kerckove, "Telema", 1996, 4: "Il medium è una funzione che regola le reciproche relazioni tra l'uomo e l'ambiente, è un prolungamento artificiale della nostra sensorialità naturale. I media, quindi, contribuiscono a formare la nostra esperienza. Di conseguenza l'utente soltanto adeguandosi alla forma del medium che sta utilizzando comprende il contenuto trasmesso".

(2) Per una conferma proveniente da un settore particolare come quello delle biblioteche pubbliche dell'Emilia-Romagna il picco nella diffusione delle postazioni internet in biblioteca avviene proprio a partire dal 1996. Si passa dal 6% al 33% del 1999 (e al 42% nel 2000). Tuttavia, come correttamente avverte Paolo Ferri in Fine dei mass media: le nuove tecnologie della comunicazione e le trasformazioni dell'industria culturale (Milano, Guerini studio, 2004), internet non può essere considerato un medium di massa.

(3) J. Davidson, Handling Information overload, 1996 citato da C. Basile, Verso la società dell'informazione, "Biblioteche Oggi", XVI, 1998, 2.

(4) A.-L. Barabasi, La fisica del web, "Sapere", 19, 2003, 6, p. 25.

(5) S. Lawrence, C. L. Giles, Accessibility of information on the Web "Nature",400, 1999, 107, citato in A.-L. Barabasi, cit.

(6) M. Calvo, G. Roncaglia, F. Ciotti, M. A. Zela, Internet 2004: Manuale per l'uso della rete, Roma, Laterza, 2004. Altri però stimano solo nel 16% la parte di web indicizzata dai motori di ricerca (si veda S. Lawrence, C. L. Giles, cit.)

(7) www.isc.org/ds(WWW-200007/index.html, riportato da P. Ferri, cit.

(8) www.sims.berkeley.edu/research/projects/how-much-info/.

(9) Con l'espressione "democratizzazione dei dati" si intende sottolineare non solo che ora un'enorme quantità di informazioni è accessibile potenzialmente da chiunque ma anche che chiunque è potenzialmente in grado di creare da solo alcuni gigabytes di dati e pubblicarli via internet.

(10) C. L. Borgman, The Invisible Library, "Library trends", 51, 2003, 4, p. 664.

(11) Si vedano tra gli altri: F. Metitieri, R. Ridi, Biblioteche in rete. Istruzioni per l'uso, Roma-Bari, Laterza, 2003; F. Carlini, Parole di carta e di web. Ecologia della comunicazione, Torino, Einaudi, 2004.

(12) T. H. Davenport, J. C. Beck, L'economia dell'attenzione: come gestire una risorsa cruciale per affrontare il nuovo corso del business, Milano, Il sole24ore, 2002.

(13) Si vedano in ambito italiano: E. Boretti, Valutare Internet. La valutazione di fonti di documentazione web, "AIB-WEB. Contributi", www.aib.it/aib/contr/boretti1.htm (ultimo aggiornamento: 26-05-2000) che riprende Whittaker; R. Morriello, Gestire le raccolte elettroniche in biblioteca: problemi e prospettive, "Bibliotime", V, 2002, 3.

(14) Qui per "molteplicità" si deve intendere una mescolanza di contenuti informativi, appartenenti finora a sfere diverse, come l'entertainment, le informazioni e la pubblicità.

(15) J. Alexander, M. A, Tate, www2.widener.edu/Wolfgram-Memorial-Library/webeval/eval1198/sld007.htm . I cinque criteri tradizionali vengono esemplificati e precisati così: accuratezza (chiunque può pubblicare sul web; molte risorse web non sono verificate da editori e/o "fact checkers"); autorità (spesso è difficile determinare l'autorialità delle risorse web; anche quando viene indicato il nome dell'autore spesso sono assenti le sue qualificazioni; spesso non viene indicata la responsabilità dell'editore); obbiettività (l'informazione viene presentata con parzialità; fino a che punto l'informazione tenta di influenzare l'opinione del pubblico?; spesso non sono stabiliti chiaramente gli obiettivi delle persone e dei gruppi che presentano il materiale); attualità/validità (il contenuto dell'opera è aggiornato?; è indicata in modo chiaro la data di pubblicazione?; la data può essere a) la data della prima stesura, b) la data di immissione sul web, c) la data dell'ultima revisione); completezza (quali argomenti sono inclusi nell'opera?; gli argomenti a quale profondità sono trattati?).

(16) Si veda in ambito italiano la proposta di Guido Abbattista, dell'Università di Trieste, di aggiungere per i siti di carattere storico due ulteriori criteri: quelli della utilizzabilità e della trasparenza.

(17) A. G. Smith, Testing the Surf: Criteria for Evaluating Internet Information Resources, "The Public-Access Computer Systems Review", 8, 1997, 3. I criteri proposti sono i seguenti: Scope (Breadth, Depth, Time, Format); Content (Accuracy, Authority, Currency, Uniqueness, Links made to other resources, Quality of writing, Graphic and multimedia design); Purpose (Audience); Reviews; Workability (User friendliness, Searching, Browsability and organisation, Interactivity, Connectivity); Cost.

(18) D. B. Marcum, Research question for the digital era library, "Library trends", 51, 2003, 4.

(19) In questo senso va anche Manuel Castells (L'età dell'informazione. Vol. 1 La nascita della società in rete, Milano, Egea - Università Bocconi, 2002, p. 430): "La comunicazione di tutti i tipi di messaggi nello stesso sistema, anche se interattivo e selettivo (in realtà proprio a causa di ciò), produce un'integrazione di tutti i messaggi in uno schema cognitivo comune". I messaggi confondono così i propri codici nel processo di comunicazione simbolica, e si crea una miscela casuale di significati vari.

(20) Per il concetto di individuazione il rimando è ovviamente a Gilbert Simondon (Du mode d'existence des objets technique, Paris, Aubier, 1989), ma per una discussione sulla relazione tra questo concetto e la nozione di dedifferenziazione si veda anche il suo L'individuazione psichica e collettiva (Roma, DeriveApprodi, 2001, pp. 60-61).

(21) P. G. Weston, Dal controllo bibliografico alle reti documentarie, "Biblioteche Oggi", XX, 2002, 7, p. 44.

(22) Per un resoconto completo del progetto si veda Messinscena... in video e in linea, a cura di V. Bazzocchi, "IBC", IX, 3, 2001, pp. 50-76.

 

Raccolte teatrali e OPAC in Emilia-Romagna (e in Italia): una prima ricognizione

Argia Bertoni

 

La breve indagine effettuata a livello regionale e nazionale relativa alle raccolte di interesse teatrale presenti nelle biblioteche, nei teatri, nei centri di produzione, palesa la ricca e sedimentata tradizione italiana. Se questo dato non è certo una novità, diverso invece è il panorama riguardo ai documenti disponibili e consultabili in rete. Le informazioni presenti in rete sono purtroppo esigue soprattutto se confrontate con l'abbondanza dei documenti conservati negli istituti culturali, e per di più non hanno assunto la visibilità che l'uso dell'informatica tenderebbe fin troppo facilmente a far credere.

Per fare emergere tuttavia la ricchezza della documentazione teatrale resta indispensabile partire dalla mappatura dei nuclei e delle raccolte teatrali presenti. All'interno delle biblioteche, frutto della sedimentazione storica, troviamo la stragrande maggioranza dei materiali tradizionali in formato cartaceo, mentre i video, DVD, pubblicazioni online hanno una parte preponderante nei cataloghi dei centri di documentazione, teatri, biblioteche specializzate e di formazione più recente.

Sembra evidenziarsi come dato generale che la documentazione teatrale faccia da specchio alle vocazioni territoriali e alle scelte di "politica" teatrale delle singole regioni, arricchendosi e caratterizzandosi vicendevolmente. A titolo di esempio citiamo la Lombardia che si caratterizza per la forte preponderanza di materiali video relativi allo spettacolo, mentre la Toscana riflette l'attività delle istituzioni teatrali e delle rassegne che si svolgono localmente, il Piemonte invece è orientato alla danza. Per finire il Lazio, che si caratterizza per il primo posto in graduatoria e per le grandi raccolte, ospitando, fra gli altri, tutti gli istituti nazionali del settore.

E veniamo all'Emilia-Romagna: sono circa una cinquantina gli enti che conservano e divulgano raccolte teatrali. A fronte dei dati che abbiamo ricavato possiamo affermare che la nostra regione è fra le prime in Italia per ricchezza di fondi teatrali. Una ricognizione attendibile, che dia conto in modo chiaro di materiali tanto vari depositati in una pluralità di sedi, richiede di precisare meglio lo stato della gestione delle raccolte teatrali, soprattutto in relazione al loro inserimento in cataloghi cartacei, informatizzati, o alla loro disponibilità in linea. Infatti si è convenuto di suddividere le raccolte nei seguenti 4 raggruppamenti:

? Archivi teatrali specializzati o raccolte conservate in biblioteche o altri istituti culturali (senza catalogo)

● Raccolte teatrali descritte in cataloghi cartacei

● Raccolte teatrali descritte in cataloghi informatizzati

● Raccolte teatrali descritte in cataloghi informatizzati e consultabili online (OPAC)

Questo ci ha permesso di rilevare che la presenza di cataloghi in rete è minore della percentuale dei fondi non ancora catalogati, ma uguale alla percentuale delle raccolte descritte nei cataloghi cartacei o informatizzati non in linea.

In Emilia-Romagna, ma è un dato comune a livello nazionale, la scarsa reperibilità in rete di cataloghi tematici è tuttavia compensata dalla diffusa presenza di cataloghi collettivi afferenti ai poli bibliotecari.

In regione gli 8 poli bibliotecari, di cui 7 operanti in SBN (Servizio bibliotecario nazionale), rispecchiano l'organizzazione delle oltre 470 biblioteche e istituti di altre appartenenze. Riguardo alla composizione dei cataloghi dei poli è bene fare alcune considerazioni. Non tutto il materiale posseduto dalle biblioteche trova posto nei cataloghi informatizzati, inoltre la limitata presenza di indici di ricerca per classe e soggetto non va letta solo in negativo, in quanto la pur parziale indicizzazione fornisce comunque un omogeneo dato di raggruppamento.

Per quantificare il materiale abbiamo scelto di effettuare una ricerca per classificazione Dewey attraverso gli indici delle classi a partire da 792 a 792.9 (Rappresentazioni sceniche e seguenti) e l'indice 791.5 (Teatro dei burattini e teatro in miniatura). Di seguito riportiamo i risultati.

A Piacenza nel Polo bibliotecario afferiscono le biblioteche comunali e della provincia che utilizzano il software Sebina: il catalogo collettivo in questo caso contiene 403 titoli (di cui 14: teatro dei burattini; 34: danza, balletto).

Il Polo bibliotecario parmense - che include la Sezione beni teatrali del Dipartimento beni culturali e spettacolo dell'Università di Parma, la Biblioteca Palatina, la Casa della musica e l'Archivio storico del teatro Regio - ha un complessivo di 1.429 titoli (di cui 61: teatro dei burattini; 54: danza, balletto).

Per la provincia di Reggio Emilia sono 1.031 i titoli (di cui 67: teatro dei burattini; 128: danza, balletto) relativi alla Biblioteca Panizzi, mentre l'OPAC del catalogo provinciale fornisce il dato di 2.478 titoli, decisamente sovradimensionato in quanto ad ogni indice di classificazione sono collegate tutte le collocazioni relative a ogni singola biblioteca. Il catalogo comprende, non indicizzati per classe e soggetto, 7.500 volumi della Biblioteca Archivio I Teatri specializzata in musica e teatro, cui vanno aggiunti circa 3.200 video di spettacoli rappresentati sia nei teatri reggiani che in altre sedi teatrali del Teatro Valli. In questo caso le informazioni sul materiale sono raggiungibili attraverso l'OPAC Sebina della biblioteca del Teatro stesso.

Il Polo provinciale modenese, con 59 biblioteche e 650.000 titoli nel catalogo informatizzato, ha un totale di 1.794 titoli indicizzati sui temi teatrali (di cui 74: teatro dei burattini; 113: danza, balletto).

Con più di un milione di record al suo attivo, il Polo unificato bolognese è formato dalle biblioteche del Sistema universitario di Bologna e della Romagna, della provincia e del comune di Bologna: in questo caso sono 3.026 i titoli che ci interessano (di cui 124: teatro dei burattini; 219: danza, balletto).

Il Polo Regione Emilia-Romagna ha un totale di 175 titoli su 85.000.

La rete bibliotecaria di Romagna, con altrettanti 650.000 titoli distribuiti su 41 biblioteche, ha complessivamente 1.243 titoli (di cui 210: teatro dei burattini, il numero più alto di tutta la regione grazie alla presenza del Centro teatro di Figura di Cervia che negli anni ha raccolto materiali e pubblicazioni sull'argomento; 70: danza, balletto).

In provincia di Ferrara sono presenti gli OPAC dell'Università degli studi, delle biblioteche civiche della città e delle biblioteche della provincia. Il dato più rilevante, con 1.518 titoli (di questi 30: teatro dei burattini; 40: danza, balletto), riguarda le biblioteche cittadine (Ariostea inclusa), seguite dalle biblioteche provinciali con 350 titoli, e i 44 dell'Università.

Siamo ben consapevoli che la ricerca può fornire solo un'immagine parziale di un patrimonio che si rivela più ricco e variegato quando si scorrono gli elenchi dei fondi presenti nelle singole istituzioni, ma questo è solo il primo passo verso una più approfondita ricognizione.

 

Ricognizione sui siti web di organizzazioni teatrali della regione Emilia-Romagna

Priscilla Zucco

 

Il territorio della regione Emilia-Romagna si distingue per una ricchissima e feconda proposta teatrale che fin dagli anni Settanta si è espressa in diversi ambiti e in diverse forme spettacolari dando vita ad importanti associazioni quali l'ATER (Associazione Teatrale Emilia-Romagna) e l'ERT (Emilia Romagna Teatro Fondazione). Il sistema teatrale regionale ha favorito lo sviluppo di molte compagnie, che evolvendosi organizzativamente e strutturalmente si sono costituite come centri di produzione, programmazione, formazione e ricerca in molteplici settori dello spettacolo: il teatro di prosa, il teatro di ricerca, il teatro ragazzi e la danza.

La regione inoltre ospita annualmente importanti festival, vetrine di livello internazionale con una lunga tradizione alle spalle, come "Santarcangelo dei teatri" a Santarcangelo di Romagna, festival internazionale di teatro contemporaneo, "Arrivano dal mare" a Cervia, festival internazionale di burattini e marionette, "Ravenna Festival", manifestazione multidisciplinare di concerti, danza, teatro, "Teatro Festival Parma", incontro e confronto a livello europeo su temi diversi per ogni edizione.

Questo stimolante e articolato panorama artistico e culturale ha trovato ampia pubblicazione e diffusione nel mondo del world wide web. La navigazione con l'ausilio dei più utilizzati motori di ricerca, e l'individuazione delle voci di indicizzazione che classificano sulla rete le risorse relative alla produzione teatrale, ci hanno permesso di redigere un elenco di siti che rappresentano virtualmente il panorama teatrale della nostra regione.

Dobbiamo precisare che nel settore teatro spesso le associazioni, le cooperative, le fondazioni, o altre forme di aggregazione che vi operano, svolgono nello stesso tempo più ruoli e in diversi ambiti: oltre ad occuparsi della produzione e distribuzione dei propri spettacoli, possono essere centro di produzione e distribuzione per altre compagnie, svolgere attività di formazione, ricerca, organizzazione di eventi, curare la programmazione stagionale di un luogo adibito agli spettacoli, dirigere festival a cadenza annuale, partecipare ad associazioni di livello internazionale, condurre progetti con partner diversi sia a livello nazionale che internazionale. Questa multifunzionalità e cooperazione di molti organismi teatrali ha un riscontro sul web, dove in riferimento ai diversi ambiti di intervento gli stessi organismi possono essere inseriti in siti diversi con possibilità di incrocio tra accessi e link.

Partendo da un'organizzazione dei siti che vede i portali nella funzione di contenitore e nodo di un sistema informativo, abbiamo individuato, rispetto al teatro regionale, il sito www.teatrionline.com con opzioni di "ricerca teatri" e di notizie a scopo turistico su soggiorni, gastronomia, shopping e servizi, e il sito www.tuttoteatro.com con possibilità di navigazione tra programmi di festival, rassegne ed eventi che si svolgono in regione.

Sicuramente più completo e articolato è il sito www.cartellone.emr.it che si presenta come un osservatorio onnicomprensivo su tutto quello che riguarda lo spettacolo regionale, con un approccio sia di tipo pratico con servizi di biglietteria online ed informazioni turistiche, sia più tecnico e specifico con aggiornamento su leggi e norme regionali in materia di spettacolo e con elenchi completi di compagnie e luoghi anche in versione inglese. In particolare l'elenco delle compagnie teatrali prevede la presentazione di una scheda informativa con la storia della compagnia, ubicazione della sede, URL o e-mail se esistenti. L'elenco dei luoghi destinati alla programmazione teatrale comprende l'indicazione dell'indirizzo di ubicazione, i recapiti telefonici delle informazioni e della biglietteria, le caratteristiche tecniche del teatro (numero sale e posti), il genere di programmazione, il nome dell'ente che cura la direzione organizzativa e il calendario degli spettacoli collegato. In alcuni casi un rinvio al sito dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna approfondisce le informazioni storico-artistiche.

I siti che abbiamo reperito ed elencato vengono inseriti in raggruppamenti articolati secondo queste voci: luoghi teatrali, festival, compagnie e organismi di produzione di prosa, di ricerca teatrale, di teatro ragazzi e teatro di figure, di teatro comico, di balletto e danza moderna. I siti dei luoghi teatrali, come già segnalato, offrono spesso anche la possibilità di acquistare i biglietti online e di avere una panoramica su eventi e spettacoli che si svolgono a margine della programmazione istituzionale: si veda il sito di Nuova Scena-Teatro Arena del Sole all'indirizzo www.arenadelsole.it.

Tra i festival abbiamo già menzionato i più importanti, di cui ora citiamo gli URL: www.santarcangelofestival.com e www.ravennafestival.org. Il sito del Teatro Festival di Parma, www.teatrodue.org, è anche l'homepage della Fondazione Teatro Due che lo organizza e che gestisce contemporaneamente il Teatro stabile di Parma e Reggio Emilia. La Fondazione ospita una Casa degli attori, vera e propria cittadella del teatro per le attività di creazione, formazione e confronto. Anche il sito www.arrivanodalmare.it informa non solo del Festival internazionale dei burattini e delle figure ma anche della cooperativa teatrale Centro di teatro di figura, compagnia di rilevanza nazionale molto attiva nella produzione e nella distribuzione di spettacoli e mostre relative a questo genere di spettacolo.

Abbiamo riscontrato una tendenza diffusa da parte delle compagnie teatrali di un utilizzo delle risorse sul web sia come opportunità di visibilità artistica e culturale sia come medium dalle molte potenzialità promozionali e commerciali. Mentre un tempo la divulgazione della teatrografia, delle schede informative e tecniche degli spettacoli, del calendario degli spettacoli, della rassegna stampa, era assicurata esclusivamente attraverso il materiale e gli strumenti cartacei, oggi il sito offre l'equivalente funzionale in formato elettronico e online.

Nella maggior parte dei casi la barra di navigazione dell'homepage rinvia a pagine che forniscono informazioni dettagliate sulla genesi e la poetica della compagnia, su notizie biografiche relative agli attori, prevedono la consultazione di un archivio produzioni, l'accesso alla rassegna stampa, la visione delle schede tecniche e dei costi degli spettacoli e di un calendario di impegni ad uso degli addetti ai lavori. Lo spazio dedicato ai link talvolta è succinto e dettato da obblighi contrattuali, talvolta fornisce all'utente lo spunto per l'individuazione di percorsi trasversali di ricerca artistica che coinvolgono altre istituzioni operanti a livello internazionale.

Chiudiamo questa breve presentazione dell'interfaccia web del teatro regionale segnalando l'interessante e piacevole pubblicazione di un museo virtuale di burattini e marionette, con immagini e descrizioni, nei due siti www.lamelanet.com e www.teatrinodelles.com.

 

Siti internet dedicati alle attività teatrali presenti nella regione Emilia-Romagna

a cura di Priscilla Zucco

[data di aggiornamento: 10 luglio 2004]

 

Luoghi teatrali

www.comune.piacenza.it/teatro/ [Teatro municipale, Piacenza]

www.briciole.it [Teatro al Parco, Parma]

www.teatrodue.org [Teatro Due, Parma; Teatro Farnese, Parma]

www.teatroregioparma.org [Teatro Regio, Parma]

www.nuovoteatropezzani.it [Nuovo Teatro Pezzani, Parma]

www.iteatri.re.it [Teatro Ariosto, Reggio Emilia; Teatro Cavallerizza, Reggio Emilia; Teatro municipale Romolo Valli, Reggio Emilia]

www.teatrosanprospero.it [Teatro San Prospero, Reggio Emilia]

www.teatrocomunalemodena.it [Teatro comunale, Modena]

www.emiliaromagnateatro.com [Teatro comunale Dadà, Castelfranco Emilia (Modena)]

www.arenadelsole.it [Arena del Sole, Bologna]

www.muspe.unibo.it/soffitta [Aula absidale di Santa Lucia, Bologna; Palazzo Marescotti, Bologna]

www2.iperbole.bologna.it/bologna/coopglt/ [Teatro San Martino, Bologna]

www.humusteater.it [Humusteater, Bologna]

www.teatridivita.it [Teatri di vita, Bologna]

www.comunalebologna.it [Teatro comunale, Bologna]

www.teatrodehon.it [Teatro Dehon, Bologna]

www.teatrodelnavile.it [Teatro del Navile, Bologna]

www.teatrocelebrazioni.it [Teatro delle Celebrazioni, Bologna]

www.teatrodellemoline.it [Teatro delle Moline, Bologna]

www.alinet.it/duse [Teatro Duse, Bologna]

www.testoniragazzi.it [Teatro Testoni Ragazzi, Bologna]

www.notredamedeparis.it [Palamalaguti, Casalecchio di Reno (Bologna); Palazzetto dello Sport Palafiera, Parma]

www.teatrodicasalecchio.20m.com [Teatro comunale Alfredo Testoni, Casalecchio di Reno (Bologna)]

www.teatrocomunaleferrara.it [Teatro comunale, Ferrara]

www.cinemateatronuovo.com [Teatro Nuovo, Ferrara]

www.teatroalighieri.org [Teatro Dante Alighieri, Ravenna]

www.ravennateatro.com [Teatro Rasi, Ravenna]

www.teatrobonci.it [Teatro Alessandro Bonci, Cesena]

www.cattolica.info/teatrodellaregina/index.html [Teatro della Regina, Cattolica]

 

Festival teatrali

www.teatrodue.org [Festival Parma, Parma]

eventi.parma.it/page.asp?IDCategoria=25&IDSezione=50&ID=7677 [Natura dei teatri, Parma]

www.iteatri.re.it [Kylian Festival, Reggio Emilia]

www.ravennafestival.org [Ravenna Festival, Ravenna]

www.arrivanodalmare.it [Arrivano dal mare, Cervia]

www.masque.it [Crisalide, Forlì]

www.santarcangelofestival.com [Santarcangelo dei Teatri, Santarcangelo di Romagna (Rimini)]

 

Compagnie di teatro di prosa e organismi di produzione

www.nuovoteatropezzani.it [Compagnia dei borghi, Parma]

www.teatrodue.org [Fondazione Teatro Due, Parma]

www.lenzrifrazioni.it [Associazione culturale Lenz Rifrazioni, Parma]

www.teatrosanprospero.it [Teatro San Prospero, Reggio Emilia]

www.iteatri.re.it [Fondazione I Teatri, Reggio Emilia]

www.corteospitale.org [Associazione teatrale La Corte Ospitale, Rubiera (Reggio Emilia)]

www.emiliaromagnateatro.com [Emilia Romagna Teatro Fondazione, Modena]

www2.iperbole.bologna.it/bologna/coopglt/ [Il Gruppo Libero Teatro, Bologna]

www.arenadelsole.it [Nuova Scena, Bologna]

www.teatridivita.it [Teatri di vita, Bologna]

www.fannyalexander.org [Fanny Alexander, Bologna]

www.p-bart.com/teatrinoclandestino [Teatrino Clandestino, Bologna]

www.argine.it [Teatro dell'Argine, Bologna]

www.teatrodehon.it [Teatroaperto, Bologna]

www.teatroreon.it [Teatro Reon, Bologna]

www.teatrodellemoline.it [Teatro Nuova Edizione, Bologna]

www.teatroridotto.it [Teatro Ridotto, Lavino di Mezzo (Bologna)]

www.tiscali.it/leariette [Teatro delle Ariette, Castello di Serravalle (Bologna)]

www.teatronucleo.org [Teatro Nucleo, Pontelagoscuro (Ferrara)]

www.teatrodellealbe.com [Teatro delle Albe, Ravenna]

www.drammaticovegetale.com [Drammatico Vegetale, Ravenna]

www.accademiaperduta.it [Accademia Perduta / Romagna teatri, Bagnacavallo (Ravenna)]

www.racine.ra.it/teatroduemondi [Teatro Due Mondi, Faenza (Ravenna)]

www.masque.it [Masque Teatro, Forlì]

www.elsinor.net [Fontana Teatro, Milano; Teatro dell'Arca, Forlì; Cantiere Teatro, Firenze]

www.provincia.forli-cesena.it/cultura/teatri/ita/compvald.htm [Teatro della Valdoca, Cesena]

www.raffaellosanzio.org [Socìetas Raffaello Sanzio, Cesena]

www.giardini.sm [Giardini Pensili, Rimini]

www.motusonline.it [Motus, Rimini]

www.fratelliditaglia.com [Fratelli di Taglia, San Giovanni in Marignano (Rimini)]

 

Compagnie di teatro per ragazzi e di teatro di figure

www.teatrogiocovita.it [Teatro Gioco Vita, Piacenza]

www.briciole.it [Teatro delle Briciole, Parma]

www.lamelanet.com [La Mela, Bomporto (Modena)]

www.testoniragazzi.it [La Baracca, Bologna]

www.teatrodicasalecchio.20m.com/ [Teatro Evento, Casalecchio di Reno (Bologna)]

www.giullare.interfree.it [Teatrino Giullare, Sasso Marconi (Bologna)]

www.teatrinodelles.com [Teatrino dell'Es, Villanova di Castenaso (Bologna)]

www.teatrodeldrago.it [Teatro del Drago, Ravenna]

www.arrivanodalmare.it [Arrivano dal mare, Cervia (Ravenna)]

www.compagniadelserraglio.com [Associazione culturale Compagnia del Serraglio, Riccione (Rimini)]

 

Compagnie di teatro comico

www.manicomics.com [Manicomics Teatro, Piacenza]

www.agidi.it [A.GI.DI., Modena]

 

Compagnie di balletto e danza moderna

www.crd-aterballetto.it/ita/storia/crd.htm [Centro della Danza - Aterballetto, Reggio Emilia]

 

Portali di teatro

www.cartellone.emr.it [Menu con rassegne e festival, compagnie, leggi e norme regionali, siti dello spettacolo, osservatorio dello spettacolo]

www.riminiteatri.com/home.html [Associazione degli operatori teatrali della provincia di Rimini; ricerca per teatri, compagnie, manifestazioni, formazione nella provincia di Rimini]

www.scanner.it/live/centriteatro1.htm [Arti sceniche. Cultura, opinioni: Teatro - I luoghi della Memoria: Biblioteche, archivi e centri studio: la guida di Scanner regione per regione]

www.teatrionline.com [Funzione di "ricerca teatri", "ricerca spettacoli", "oltre il teatro"]

www.tuttoteatro.com [Menu con festival e rassegne e altro]

www.ziogiorgio.it [portale per i tecnici professionisti dello spettacolo]

 

Siti di istituzioni europee con un catalogo online di materiali relativi alle arti sceniche

a cura di Priscilla Zucco

[data di aggiornamento: 10 luglio 2004]

 

In relazione alla dimensione europea si fornisce esclusivamente una segnalazione di indirizzi internet relativi a cataloghi consultabili online. Si tratta di OPAC variamente strutturati di cui presentiamo una succinta descrizione sulle modalità di accesso e sulla tipologia documentaria rappresentata. Il nostro elenco non ha l'ambizione di essere esaustivo, data la vastità e la mutabilità del panorama della rete internet, né si configura selettivamente in base a criteri valutativi.

Sul sito dell'AMVC, Archief en Museum vor het Vlaamse Cultuurleven, Anversa (Belgio), lib.ua.ac.be/AMVC/, è consultabile la banca dati "Agrippa" relativa a manifesti, foto e manoscritti. La ricerca avviene attraverso un campo di parole chiave che rinviano a liste di autorità. Di difficile lettura per chi non conosce l'olandese: non presenta infatti la versione anche in inglese. Il Vlaams Theater Instituut, Bruxelles, all'indirizzo www.vti.be/, pubblica il catalogo della biblioteca, il "Podiumdatabank Vlaanderen" e il catalogo "Premières". Sempre in Belgio la biblioteca del Centre d'études théatrales ospitato dall'Università di Louvain-la-Neuve pubblica la "Bibliographie en ligne des arts du spectacle" all'indirizzo www.thea.ucl.ac.be.

Il Centro de Documentacion de las Artes Escenicas de Andalucia, Siviglia (Spagna), all'indirizzo cdaea.cica.es/cdaea.html fornisce il "Catálogo de las Artes Escénicas (CAE)", con possibilità di ricerca per i tradizionali canali di autore, titolo, data ecc. e filtro sui supporti comprendenti oltre ai libri i materiali audio e video.

Il Divadelni Ustav, Praga (Cecoslovacchia), con indirizzo www.divadelni-ustav.cz, ha un catalogo online "Bibliographical Database of the Theatre Institute" accessibile anche dal sito theatre.cz. Allo stesso indirizzo è possibile consultare anche "Scenis, database of performing arts web sites".

Il Theater Instituut Nederland, Amsterdam (Paesi Bassi), www.tin.nl, presenta anche in versione inglese tre database. La banca dati delle produzioni teatrali ricercabili oltre che per autore anche per genere teatrale (opera, mimo, folclore, animazione, dramma). Il catalogo della biblioteca e del museo che rende accesso alle collezioni audio, video, copioni, periodici, partiture musicali. Il database degli indirizzi per compagnia, festival, agenzie teatrali ecc.

Il Theatre Museum, Londra (Gran Bretagna), all'URL theatremuseum.vam.ac.uk/home.htm pubblica gli inventari informatizzati e redatti secondo le ISAD relativi a "Ekstrom Archive of Diaghilev Business Paper", "Contemporary Dance Trust" e "Sir Michael Redgrave Archive". Inoltre ha un link diretto con la National Art Library del Victoria and Albert Museum con ricerca dei materiali anche solo per tipo di supporto e un link diretto con BackStage, portale delle collezioni teatrali del Regno Unito con ricerca per istituzione, collezione e parole dei record catalografici. L'indirizzo del sito del Shakespeare Birthplace Trust è www.shakespeare.org.uk/homepage. Consente una ricerca sulle opere stampate di Shakespeare per titolo, autore, parole chiave ecc. e sull'archivio della Royal Shakespeare Company che contiene materiali relativi alle rappresentazioni raggiungibili anche per nome della compagnia teatrale.

Il Centre Pompidou di Parigi (Francia) offre diversi database in linea che possono essere consultati contemporaneamente selezionando i parametri della ricerca anche per tipologia di materiale oppure separatamente. Con il tasto "ailleurs" si formula la ricerca automaticamente anche su altri OPAC collegati che condividono il protocollo Z39.50. L'indirizzo della maschera di ricerca è ssbib.ck.bpi.fr/cgi-bin/bestn?id=&act=2&data=1. La Bibliothèque Nationale de France, Parigi (Francia), www.bnf.fr/pages/zNavigat/frame/catalog.htm, attraverso il catalogo online "BN-Opaline" consente l'accesso ai materiali non-book delle collezioni teatrali della Bibliothèque-Museé de l'Opéra e del Départment des Arts du spectacle. I fondi bibliografici dei centri di documentazione del Théatre de l'Odéon e della Direction de la musique, de la danse, du théâtre e des spectacles (DMDTS) sono ricercabili sulla base dati collettiva "Malraux" all'indirizzo www.culture.gouv.fr/. All'indirizzo www.culture.gouv.fr/culture/bdd/bdd2h.htm compaiono i rinvii a tutte le banche dati relative al teatro e alla musica che fanno capo al Ministero della cultura francese.

A Scopje, in Macedonia, la biblioteca universitaria St. Kliment Ohridski pubblica online tre cataloghi che comprendono anche materiale inedito e manoscritto relativo al teatro. L'URL è www.nubsk.edu.mk.

SIBMAS (Société Internationale des Bibliothèques et des Musées des Arts du Spectacle), con indirizzo internet www.theatrelibrary.org, è nata nel 1954 come forum per la promozione e la ricerca sulla documentazione prodotta dalle arti sceniche. Segretario generale di SIBMAS è Maria Teresa Iovinelli. L'associazione accoglie come partner organizzativi diverse istituzioni teatrali e biblioteche internazionali e sul portale bilingue (francese e inglese). permette l'accesso diretto alle banche dati pubblicate dalle istituzioni aderenti.

La nostra ricerca si è imbattuta anche nel sito iti.unesco.org/amt/index.html che contiene l'elenco di 91 paesi aderenti al The International Institute (ITI) fondato a Praga nel 1948 dall'United Nations Educational Scientific and Cultural Organization (UNESCO). Ogni paese presente nell'elenco ha una scheda che raccoglie tutti i dati e gli indirizzi, anche internet, relativi a compagnie, festival, istituzioni, musei, biblioteche, università e centri di documentazione attivi nel settore delle arti sceniche.

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