Rivista "IBC" XIII, 2005, 3
biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni, pubblicazioni
Il 2005 si è aperto con una grande novità per l'Archivio storico comunale di Argenta (Ferrara): il 15 gennaio ne è stato presentato l'inventario analitico, realizzato dalla cooperativa "CSR - Centro studi e ricerche" di Modena per conto della Soprintendenza per i beni librari e documentari dell'IBC della Regione Emilia-Romagna. L'inventario è ora consultabile, nella duplice versione cartacea e informatica, presso il Centro culturale polivalente Cappuccini, prestigiosa sede della Biblioteca "Francesco Leopoldo Bertoldi" e dell'Archivio storico del Comune di Argenta (www.comune.fe.it/archivio/argenta/).
Alla presentazione, che si è svolta nella ex Chiesa di San Lorenzo, sono intervenuti l'assessore alla cultura del Comune di Argenta, Adamo Antonellini, la soprintendente regionale per i beni librari e documentari, Rosaria Campioni, la responsabile del Servizio biblioteche della Provincia di Ferrara, Patrizia Lucchini, e Federica Collorafi per la cooperativa CSR. Contestualmente è stata allestita una piccola mostra di documenti inediti che ha permesso al numeroso pubblico intervenuto di conoscere meglio la ricchezza e la varietà del patrimonio documentario dell'Archivio storico.
L'Amministrazione comunale di Argenta ha confermato la propria volontà di perseguire la promozione di attività di valorizzazione del patrimonio archivistico, particolarmente rivolte alle scuole. I progetti didattici partono dal presupposto che i documenti d'archivio, prodotti da un ente nel corso del tempo e relativi agli aspetti quotidiani della vita di una comunità, uniscano alla suggestione del contatto diretto con un "prodotto della storia" - che dalla sua antichità trae il proprio fascino - la capacità di avvicinare e interessare gradualmente alla storia: i laboratori legati all'archivio consentono infatti l'apprendimento di un metodo di ricerca e di critica storica e insegnano a scorgere, dietro i piccoli eventi della storia locale, i grandi processi storici; inoltre contribuiscono alla costruzione del senso di appartenenza a una comunità.
L'Istituto regionale per i beni culturali, sostenendo col proprio intervento diretto l'importante opera di riordino e inventariazione dell'Archivio storico, ha affermato l'importanza del patrimonio documentario che esso contiene e la necessità di farlo conoscere e farlo "vivere", consentendone la fruizione all'utenza e promuovendo interventi di ricerca e valorizzazione. L'inventario diviene dunque uno strumento di supporto fondamentale per la ricerca, consentendo agli utenti e agli operatori di orientarsi nella molteplicità di documenti e informazioni che l'archivio contiene.
Il riordino e l'inventariazione dell'archivio storico del Comune di Argenta hanno costituito per gli operatori che li hanno condotti una vera e propria "sfida", vista la complessità della sua struttura, la grande quantità di archivi aggregati e le vicende che hanno comportato numerosi traslochi e distruzioni nel corso dei secoli, culminanti nel devastante bombardamento del 12 aprile 1945, che colpì l'archivio comunale presso l'ex Palazzo Galli e la parte di materiale archivistico che ancora si trovava in Comune o frammisto ai manoscritti della biblioteca comunale, e a seguito del quale andò perduto anche il consistente archivio notarile della città. Il recupero del materiale rimasto si deve a Mariano Castrucci, all'epoca addetto all'archivio e al protocollo.
Dallo studio degli strumenti di corredo esistenti e della bibliografia si può stimare che il materiale scampato alla distruzione sia pari a un 7-8% della consistenza dell'archivio prima della guerra, il che ci fa intuire quanto esso dovesse essere precedentemente cospicuo e importante. Il lavoro "investigativo" che contraddistingue l'intervento di riordino archivistico ha risentito dunque - per citare Giuseppe Rabotti - dei problemi e delle difficoltà derivanti dal dover operare su "lacerti di documentazione, più che su un insieme organico e serie archivistiche ben definite".
La base per cercare di ricondurre l'Archivio alla configurazione originaria è stato l'elenco di consistenza realizzato nel 1993 dalla Cooperativa di archivisti e ricercatori di Bologna, su incarico del Comune di Argenta. In quell'occasione il materiale conservato presso la locale biblioteca fu sistemato sulle scaffalature, prevalentemente secondo un numero progressivo di rilevamento e, talora, con una disposizione condizionata dall'altezza dei ripiani e delle scaffalature senza rispondenza a criteri archivistici; vennero poi create diverse buste miscellanee che accorpavano materiali disomogenei. Nel corso dell'intervento di inventariazione sono state invece descritte con particolare analiticità tutte le serie conservatesi, fra cui, per esempio, quelle del carteggio amministrativo del Comune fino all'anno 1945, in modo da offrire un quadro il più completo possibile delle vicende storiche e istituzionali che hanno caratterizzato nei secoli il comune argentano.
Emergono così anche particolari di vita minuta, vicende locali, certamente utili per la ricostruzione della storia e dell'identità culturale, sociale, politica, religiosa ed economica della città. Vi sono poi le deliberazioni, i contratti, i registri di protocollo e le serie documentarie della contabilità comunale. Di particolare rilievo la documentazione di carattere fiscale e contabile, di cui si sono fortunosamente conservati antichi registri che consentono di studiare le finanze del comune nel periodo che precede il passaggio dalla dominazione estense al governo pontificio, avvenuto nel 1598. Per lo studio dell'antica comunità argentana sono interessanti poi i campioni dei debitori e creditori della comunità e i libri Introitus et expensarum.
I nuclei archivistici e le serie sono, in taluni casi, assai lacunosi e la documentazione presenta anche vaste interruzioni cronologiche. L'odierna consistenza dell'archivio conta 3.385 pezzi, costituiti da: 800 registri, 21 volumi, 72 fascicoli, 6 mazzi, 1 vacchetta, 2.484 buste, 1 disegno, per un arco cronologico che va dal 1393 al 1965. La documentazione dell'archivio comunale fino all'anno 1945 si trova ora conservata in un apposito "compactus" presso il Centro culturale polivalente di Argenta mentre il restante materiale storico, fino all'anno 1965, è tuttora conservato presso il locale adibito ad archivio della sede municipale.
Il quadro che ne esce rivela l'importanza del materiale documentario conservato e costituisce uno strumento utile per l'approfondimento e lo studio delle istituzioni che hanno retto, nel corso dei secoli, il comune e il territorio argentano. La valorizzazione di questo patrimonio, potrà essere utile agli studiosi e alla comunità tutta per avere la possibilità di indagare, direttamente sui documenti, alcuni aspetti della vita pubblica, sociale ed economica della propria terra, coscienti che lo studio e la conoscenza delle vicende locali costituisce un momento importante per il recupero della memoria storica del proprio territorio e dell'identità culturale dei suoi abitanti.
L'inventariazione è stata effettuata sulla base degli standard internazionali per la descrizione archivistica ISAD (G) e ISAAR, mediante il software specifico per l'inventariazione degli archivi storici Sesamo 3.1. L'intervento è stato coordinato da Brunella Argelli, della Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, committente dell'intervento, ed eseguito dagli archivisti Federica Collorafi, Marco Degli Esposti e Claudia Vasi con la collaborazione di Anna Solieri e Simona Tarozzi: a tutti un particolare ringraziamento.
Dal 2002 l'Archivio storico comunale di Argenta aderisce al "SIA.Fe", il Sistema informativo archivistico ferrarese, promosso dal Comune di Ferrara allo scopo di allargare all'ambito provinciale l'offerta archivistica consultabile in rete, sfruttando le potenzialità di valorizzazione offerte dalle tecnologie informatiche (www.comune.fe.it/archivio/). Per accedere all'Archivio e per informazioni circa le iniziative di didattica e valorizzazione si può contattare la responsabile, Benedetta Bolognesi: tel. 0532 330245, fax. 0532 330256, e-mail [email protected].
Azioni sul documento