Rivista "IBC" XIV, 2006, 3

immagini, mostre e rassegne

Attraverso la fotografia, timbri, luoghi e parole dall'estate culturale in regione.
Oltre gli incroci

Vittorio Ferorelli
[IBC]

L'incrocio più famoso della storia del blues si trova tra Clarksdale e Tunica, nel Delta del Mississippi. Qui, secondo la leggenda, al crocevia tra le strade 61 e 49, Robert Johnson vendette l'anima al diavolo e ne ebbe in cambio la più bella voce e la miglior chitarra di tutti i tempi. In una regione come la nostra, che da un delta prende parte della sua forma, e che di crossroads è disseminata, su e giù per la via Emilia, un episodio del genere non può che risuonare familiare.

Di "incroci", appunto, raccontano le immagini a colori e in bianco e nero di questo numero di "IBC". Ermanno Bongiorni e Davide Rossi, i fotografi piacentini di "T2 Studio", già noti ai nostri lettori per il reportage sul laboratorio cinematografico di Marco Bellocchio a Bobbio,1 hanno tratto dai loro archivi gli scatti realizzati, negli ultimi tre anni, durante alcuni dei principali festival culturali dell'Emilia-Romagna. Incroci si diceva, e proprio in senso stretto: quelli che, tra una via e l'altra, portano alle strade e alle piazze popolate di persone. Ma anche crocevia metaforici, percorsi intersecanti che mescolano carte e destini, che mettono in comunicazione mondi e popoli lontani, che fanno incontrare arti, saperi e professioni diversi, gomito a gomito almeno per qualche ora. I pifferai dell'Appennino si incantano alla voce di Miriam Makeba. Il Nobel per la letteratura cede il microfono al coro delle mondine. L'architetto svedese ascolta le confessioni dello scrittore peruviano. E il Po si specchia nel Mississippi.

Il parallelo tra il "grande fiume" americano e il nostro torna di nuovo, come già in altre pagine di questo fascicolo,2 e non è affatto un caso. Perché i due fotografi di "T2 Studio", oltre a girare in lungo e in largo la regione per documentare i grandi e piccoli festival che ne scandiscono il calendario, sono a loro volta gli ideatori e i promotori di uno di questi appuntamenti, il Festival blues di Piacenza "Dal Mississippi al Po" (www.festivalbluespiacenza.it). Nonostante sia appena alla seconda edizione, la rassegna, svoltasi quest'anno dal 18 al 27 maggio, ha già uno stile ben collaudato. Gli organizzatori - Bongiorni, Rossi e Pietro Tagliaferri, uniti nella Cooperativa sociale "Fedro" - sono infatti d'accordo nel definire i capisaldi della loro impostazione: linguaggio chiaro e atteggiamento non elitario, gratuità degli eventi, rapporto stretto con il tessuto sociale della città e con il suo territorio.

I concerti dei bluesmen internazionali, offerti gratuitamente ai cittadini grazie al contributo degli sponsor, diventano un ponte, largo e aperto, attraverso cui possono passare, con uguale scioltezza, proposte di lettura, mostre fotografiche, dibattiti sull'attualità, creazioni artistiche, occasioni di formazione per i giovani musicisti. "Così" - ci spiegano gli animatori di "Fedro" - "all'interno della Cavallerizza, un edificio militare ristrutturato, si può passare dall'armonica di Jerry Portnoy alle immagini di New Orleans distrutta dall'alluvione. E da qui si riparte verso la Muntä di Ratt per ascoltare il poeta Jack Hirschman che legge i suoi versi, e poi ancora in piazza Cavalli, dove gli studenti del Liceo artistico 'Cassinari' trasformano quei versi in un'opera grafica. E infine di nuovo sul palco, dove, finito il festival, e andati via i grandi nomi, tutte le band della città e della provincia possono suonare a turno la loro musica, in un'unica grande jam session".

Cosa resta di tante energie, spente le luci e smontati i ponteggi? I critici più sopraccigliosi, quelli che preferirebbero investire nelle strutture, anziché nell'"effimero", se lo chiedono con scetticismo. Abbiamo girato la domanda ai nostri due fotografi-promotori e loro, stando all'esperienza realizzata, hanno risposto ribaltando la prospettiva: "A cosa servirebbero le strutture più perfette, le biblioteche, i musei, gli archivi più forniti ed efficienti, se non ci fosse poi una cittadinanza affamata di sapere e bisognosa di capire? Forse è più utile chiedere, e chiedersi, se le risorse impegnate dagli sponsor si siano tradotte in una crescita reale. Finita la festa, ci sono più giovani appassionati alla musica, al cinema, all'arte? Ci sono più cittadini affezionati alle loro piazze? C'è qualcuno che ha spento il televisore ed è uscito finalmente di casa, a vedere il mondo?".

Che i festival e le rassegne tematiche si stiano moltiplicando a dismisura lo sanno bene anche loro, visto che appena possono si mettono in viaggio per osservarli e documentarli con la macchina fotografica. E anche su questo aspetto del fenomeno sembrano avere le idee chiare: "Ben venga il Circuito dei festival e delle rassegne musicali istituito dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito del suo Programma sullo spettacolo.3 Selezionare in base alla qualità dell'offerta culturale è sempre più necessario. 'Dal Mississippi al Po' è stato inserito nel Circuito e questo, per noi, è un riconoscimento molto importante: ci spinge a continuare e a fare ancora di più".

Dall'Imbarcadero di via Bixio, a due passi dal centro di Piacenza, il Po non assomiglia molto al Mississippi. Sarà colpa della siccità, o sarà forse che le illusioni hanno bisogno dei tempi opportuni e delle parole giuste. Anche quella di Robert Johnson e del suo patto satanico, forse, è solo una leggenda. Secondo alcuni, da quel famoso crocevia tra la Old 61 e la 49 sarebbe semplicemente partito, per lasciare il Delta e ritirarsi in un posto segreto. Dove in due anni, solo e nascosto, avrebbe pazientemente cercato, e infine trovato, il suo stile inconfondibile. Comunque sia, tutto ebbe inizio a partire da un incrocio. E spesso accade ancora così.

 

Note

(1) V. Cicala, V. Ferorelli, Fare cinema, "IBC", XIII, 2005, 3, pp. 4-5.

(2) D. Papotti, Un Po di Mississippi, "IBC", XIV, 2006, 3, pp. 36-38.

(3) Per consultare il "Programma regionale in materia di spettacolo ai sensi della LR 13/1999 - art. 5. Obiettivi, azioni prioritarie e procedure per il triennio 2006-2008" e l'elenco dei progetti finanziati dalla Regione: www.regione.emilia-romagna.it/wcm/ERMES/Canali/tempo_libero/cultura/spettacolo.htm

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