Rivista "IBC" XIV, 2006, 3

musei e beni culturali / mostre e rassegne, progetti e realizzazioni, restauri

"L'arte in cantiere": per vedere da vicino il restauro della Leggenda della Vera Croce nella Basilica di Santa Croce a Firenze.
A tu per tu con Cosroe

Serena Nocentini
[Opera di Santa Croce, Firenze]

Lo splendido ciclo di affreschi trecenteschi di Agnolo Gaddi che raffigura la Leggenda della Vera Croce sulle volte e sulle pareti della Cappella Maggiore della Basilica di Santa Croce, a Firenze, può finalmente essere ammirato da vicino. I visitatori, su prenotazione, vengono accompagnati in un affascinante percorso nel grande cantiere di restauro attualmente in corso: 9 piani che raggiungono un'altezza di 30 metri.

Il progetto di restauro e di studio della Leggenda della Vera Croce è iniziato nel 2004, grazie a un accordo fra l'Opera di Santa Croce, l'Opificio delle pietre dure di Firenze e l'Università di Kanazawa in Giappone. L'iniziativa è partita dal professor Miyashita dell'Università di Kanazawa, studioso dell'arte fiorentina, che ha indirizzato la magnanima offerta del mecenate Tetsuya Kuroda verso un programma di conservazione e di studio di affreschi affidati all'Opificio. L'intervento del mecenate ha garantito un finanziamento di circa un milione e centotrentamila euro. L'Opera di Santa Croce ha completato il finanziamento del progetto.

La Cappella è dedicata alla Santa Croce, un tema particolarmente caro alla committenza francescana. Cicli di analogo soggetto furono eseguiti successivamente da Masolino nella Collegiata di Empoli e da Piero della Francesca nella Cappella Bacci in San Francesco ad Arezzo. San Bonaventura, nella sua biografia francescana, narra della venerazione particolare del Santo per il simbolo della Passione e che questi ricevette le Stimmate proprio durante il periodo della festa della Croce, il 14 settembre.

La Cappella fu affrescata intorno al 1380 da Agnolo Gaddi, allievo del padre Taddeo e ultimo dei pittori giotteschi, con largo aiuto di allievi. Sulle due pareti laterali del coro il pittore narra in otto grandi affreschi, la storia della Santa Croce secondo la leggenda originatasi dal Vangelo apocrifo di Nicodemo, conosciuta nel Medioevo in varie versioni e codificata nel 1265 dal domenicano Jacopo da Varagine nella raccolta di vite dei santi nota con il nome di Legenda Aurea.

La leggenda narra del "sacro legno" che sarà usato per la Croce di Gesù. Il legno è quello dell'albero nato sul corpo di Adamo: questi, morente, chiede al figlio Seth di recarsi alla porta del Paradiso per chiedere, come ultimo conforto, l'olio della Misericordia. Ma l'Arcangelo Michele glielo nega e offre a Seth un ramoscello che appartiene all'albero del Bene e del Male, da posare sulla bocca di Adamo al momento della sepoltura: ne sarebbe nato un grande albero che avrebbe riscattato Adamo dal peccato originale.

Il ramoscello piantato sul corpo di Adamo diviene un albero rigoglioso al tempo di Salomone, re di Israele. Questi, visto l'albero così bello, lo fa tagliare per costruire il suo leggendario palazzo, il tempio di Gerusalemme. Ma i suoi operai, non riuscendo a utilizzare quel legno, che ogni volta si dimostrava inadeguato, lo gettano sopra uno specchio d'acqua a far da ponte sul fiume. È qui che la regina di Saba lo vede e, presagendo che proprio su quel legno morirà il Salvatore del mondo, si inginocchia ad adorarlo. Appresa la notizia, il re Salomone ordina di far seppellire il legno. All'avvicinarsi della Passione di Cristo il legno emerge dalla terra e i Giudei lo scelgono per costruire la Croce.

Passano i secoli, Gerusalemme viene distrutta e la Croce dispersa, finché un giorno la regina cristiana Elena compie una spedizione in Terra Santa alla ricerca della Croce. Scavando sul Golgota, Elena rinviene le tre croci, ma solo una, appoggiata al corpo di un giovane morto, lo fa resuscitare, rivelandosi come la "Vera Croce". Portata in dono a Gerusalemme, la Vera Croce vi rimane fino al 625 quando il re di Persia, Cosroe II, espugna e depreda la città. Anche la Croce viene trafugata e messa in mostra ai sudditi come bottino di guerra. Eraclio di Bisanzio, imperatore cristiano d'Oriente, vendica l'affronto di Cosroe e, dichiarata guerra alla Persia, sconfigge il re pagano, riportando trionfalmente la Croce a Gerusalemme.

Si chiama "L'Arte in cantiere" l'iniziativa organizzata dall'Opera di Santa Croce che permette di accedere al grande cantiere di restauro per tre giorni alla settimana: venerdì, sabato e domenica. Le visite sono ammesse per gruppi di dieci persone, accompagnate per tutta la durata del percorso. Per maggiori informazioni: www.santacroce.firenze.it.

 

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