Rivista "IBC" XIV, 2006, 4

musei e beni culturali / media, progetti e realizzazioni

"RadioEmiliaRomagna": la radio web degli emiliano-romagnoli nel mondo.
Ci sentite da lì?

Vittorio Ferorelli
[IBC]

"Trasmettiamo da una casa d'Argentina / Con l'espressione radiofonica di chi sa / Che la distanza è grande / La memoria cattiva e vicina / E nessun tango mai più / Ci piacerà". Se questa notizia avesse una colonna sonora sarebbe la canzone di Ivano Fossati dedicata agli Italiani d'Argentina. A loro, e in particolare agli emiliano-romagnoli sparsi per il mondo, è rivolta "RadioEmiliaRomagna", una radio senza antenne, che sfrutta tutta la potenza comunicativa del Web per ridurre la distanza e addolcire la memoria (www.radioemiliaromagna.it).

La prima radio sul Web di una Regione italiana è nata nel marzo 2006 da un progetto della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo (www.emilianoromagnolinelmondo.it), ed è stata realizzata in collaborazione con il Servizio stampa e informazione della Giunta regionale e con la Provincia di Parma. La programmazione avviene in differita, ha cadenza settimanale e una durata di circa sei ore, divise in rubriche che coprono temi ed esigenze suggeriti dalle stesse comunità estere: storie di emigrazione passata e presente, musica, turismo, economia, spettacolo, letteratura, gastronomia, sport.

Non potevano mancare i luoghi della memoria per antonomasia: la rubrica che racconta, uno per volta, i nostri 400 musei è affidata all'Istituto regionale per i beni culturali. Ma il palinsesto non è tutto "made in E-R": i giovani discendenti degli emiliano-romagnoli all'estero possono collaborare inviando notizie e contenuti dai loro paesi, come fanno già con il sito della Regione a loro dedicato (www.regione.emilia-romagna.it/reporter). E lo stesso vale per le varie associazioni dei nostri corregionali emigrati. Per favorire l'ascolto e l'apprendimento della lingua italiana, il sito di "RadioEmiliaRomagna" pubblica anche i testi delle varie rubriche.

Oltre a essere accessibile in rete - via Web o tramite podcasting (la tecnologia che permette di scaricare automaticamente i file audio delle rubriche sul computer o sul lettore iPod) - la radio può contare in parte anche sulla tradizionale diffusione via etere, grazie a specifici accordi con emittenti estere che trasmettono in lingua italiana, e che fanno da ponte mandando in onda porzioni del suo palinsesto. La strada è stata aperta dalle convenzioni con Radio Convenção de Itu dello Stato di San Paolo, in Brasile (bacino di utenza: 20 milioni di abitanti), e "Radio Voce d'Italia" di Mendoza, in Argentina. Ma è solo l'inizio e sono in corso contatti con altre radio, di altri paesi.

Ed è proprio questa capacità di utilizzare strumenti comunicativi diversi per raggiungere l'obiettivo - questa "crossmedialità", come la definiscono i massmediologi - ad avere convinto gli organizzatori del "Bardi Web Award 2006" ad assegnare a "RadioEmiliaRomagna" il premio speciale "Best Cross Media Project". Un riconoscimento importante per un impegno concreto, tanto più in tempi in cui lo status di "italiani nel mondo" rischia di essere sfruttato solo per opportunismo. Il canale è acceso e riceve forte e chiaro: "Ecco, ci siamo / Ci sentite da lì?".

 

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