Rivista "IBC" XV, 2007, 1

biblioteche e archivi / immagini, progetti e realizzazioni

A marzo la nuovissima Biblioteca comunale di Misano Adriatico, nel Riminese, ha compiuto i suoi primi sei mesi di vita: visitiamola insieme...
Una giornata in "biblio"

Monia Bucci
[Biblioteca comunale di Misano Adriatico (Rimini)]

Come si legge in un interessante dossier uscito qualche mese fa sul quotidiano "la Repubblica", la situazione delle biblioteche italiane risulta alquanto contraddittoria.1 A fronte di grandi istituzioni statali e universitarie che vivono un momento di profonda crisi - dovuta principalmente alla mancanza di fondi che costringe a una riduzione degli orari e dei servizi e condanna i cataloghi a un'inevitabile obsolescenza - assistiamo a una vera e propria fioritura di piccole e medie biblioteche di ente locale. "Una rete di strutture grandi e piccole" - come precisa Giovanni Solimine - "funzionali, moderne, di quartiere, spesso anche decentrate e periferiche, aperte a un pubblico specializzato e non, con buone sezioni per ragazzi, con sale dove sfogliare i giornali e una crescente presenza di postazioni Internet e supporti multimediali". Una fotografia precisa, quella di Solimine, di come devono essere oggi le biblioteche pubbliche se vogliono essere efficaci: non semplici edifici dove conservare i documenti, ma prima di tutto laboratori di conoscenza, centri di informazione e soprattutto luoghi di aggregazione sociale.

Ed è proprio in questo contesto che possiamo collocare la felice esperienza della Biblioteca comunale di Misano Adriatico (Rimini), una piccola istituzione cresciuta notevolmente negli ultimi anni grazie soprattutto all'entrata nel polo romagnolo del Servizio bibliotecario nazionale (SBN) di Ravenna e a opportune scelte biblioteconomiche che le hanno consentito di ampliare notevolmente il bacino di utenza rendendo quanto mai urgente la realizzazione di una nuova struttura, dal momento che l'edificio esistente, una vecchia costruzione degli anni Settanta, non ne poteva più permettere la crescita.

Dopo molti anni di attesa si è così giunti alla realizzazione della nuova sede, che è stata inaugurata ufficialmente il 23 settembre 2006, tra la soddisfazione degli amministratori, del personale e di tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione. Nata dalla ristrutturazione di parte di un ampio edificio che ospita anche le scuole elementari e medie, la nuova biblioteca si presenta come una bella costruzione, luminosa, ben articolata, capace di rispondere alle esigenze emerse in questi anni. Nonostante le dimensioni non siano molto estese e in parte i lavori siano stati condizionati dall'edificio precedente, la struttura risulta fluida, dinamica, adatta all'idea di biblioteca giovane e moderna che ci si era proposti. Un risultato nato soprattutto dalla felice collaborazione tra l'architetto e il bibliotecario, un'intesa che ha permesso una realizzazione piacevole dal punto di vista estetico ma soprattutto funzionale.

Molta cura è stata dedicata alla fase di progettazione. Se è vero, infatti, come vuole Peter Brophy, che per avere una biblioteca "efficace" - espressione che tanta fortuna ha avuto nella letteratura biblioteconomica degli anni Novanta - coloro che vi lavorano devono avere ben chiara la sua mission, perché esiste e cosa vuole raggiungere,2 sin dall'inizio si è cercato di avere degli obiettivi chiari. Dare vita a un biblioteca customer oriented, centrata sull'utente, capace di porsi amichevolmente al servizio dei suoi lettori; creare un luogo funzionale non solo allo studio e alla riflessione ma anche allo scambio delle idee e delle informazioni. Da qui l'idea di realizzare la struttura come un open space, uno spazio aperto dove le singole aree funzionali sono separate tra loro solo dagli arredi, una soluzione che permette di avere degli ambienti aperti, comunicanti, ben illuminati, facilmente percorribili, che favoriscono da subito negli utenti un approccio informale. In particolare si è cercato di prestare molta attenzione ai luoghi destinati alle relazioni: il grande ingresso, il bancone delle informazioni simile alla reception di un hotel, l'emeroteca aperta sull'entrata, i corridoi arredati con comodi divani, l'ampia terrazza affacciata sul giardino.

Seguendo il modello della biblioteca "a tre livelli" elaborato da Heinz Emunds negli anni Settanta, un modello che tanta fortuna ha avuto anche nelle costruzioni più recenti, grande spazio è stato riservato all'atrio d'ingresso, ampio e luminoso, che accoglie l'utente e lo aiuta a superare "il timor della soglia" offrendogli da subito uno sguardo d'insieme della biblioteca. Un grande bancone in legno, disegnato su misura dall'architetto degli arredi, domina visivamente la sala fungendo sia da punto di informazione che da postazione per le attività di reference e di prestito. Accanto sono stati posti alcuni scaffali tematici, tre postazioni informatiche per la consultazione del catalogo e il mobile per gli effetti personali, che delimita lo spazio dedicato all'emeroteca.

Collocata proprio accanto all'entrata, per essere ben visibile, l'emeroteca è stata allestita con alcune vivaci poltroncine arancioni e un grande scaffale a parete dove vengono esposti, oltre alle riviste, anche i libri più letti e le novità editoriali, che tanto interesse suscitano nel lettore. Con un arredamento molto curato si è cercato di creare un ambiente confortevole e piacevole, in modo da rendere veramente questo spazio "il salotto della biblioteca e della comunità",3 un luogo di incontro e di conversazione, dove leggere il giornale ma anche sfogliare libri, ascoltare la musica tramite apparecchiature mobili, scrutare il giardino attraverso le ampie vetrate.

A completare l'area di ingresso c'è l'ampia terrazza che si affaccia sul giardino, voluta fortemente dall'architetto proprio perché garantisce un luogo di incontro, di scambio delle informazioni e di socialità. Come scrive Luigi Paladin sottolineando la centralità di questa zona:

 

È lo spazio del passaggio, dell'ambientazione, che permette di vivere il distacco, di prepararsi a un ambiente nuovo. Spazio che al contempo isola e unisce, separa e congiunge, prepara e allontana. [...] Quanto sia importante questa area cuscinetto di preingresso, non solo per l'incolumità dei lettori distratti, o per i bambini giocosi, o semplicemente come custodia delle biciclette, ma anche e soprattutto come territorio sociale di scambio e di interazione, protetto e al contempo aperto, lo si può cogliere paragonandola a quel particolare spazio di confine che nelle abitazioni incomincia appena fuori dalla porta, e a volte corrisponde all'atrio condominiale, agli androni, ai piccoli cortili o giardinetti oppure, a livello di strutture sociali più consolidate, allo spazio antistante il cinema, il teatro, la chiesa, la scuola... [...] dove è possibile prolungare avvenimenti appena condivisi con discussioni, scambi di idee, di riflessioni, o semplicemente di chiacchiere.3

 

Un luogo importante quanto necessario se è vero che l'architetto Vittorio Gregoretti, artefice di biblioteche di prestigio come quella di Dogliani (Cuneo) intitolata a Luigi Einaudi, auspica che in futuro siano sempre più numerosi e ampi gli spazi dedicati alla socializzazione, perché "solo restando collettivamente necessaria, la biblioteca potrà, anche dal punto di vista dell'architettura, avere anche in futuro un ruolo collettivo e urbano significativo".4

Attraverso i corridoi laterali la terrazza abbraccia metaforicamente il giardino, pensato come parte integrante della struttura. Essendo l'estate un periodo particolarmente vivace per la nostra biblioteca, dato l'alto flusso di turisti che affollano le sue sale, la possibilità di utilizzare questo spazio verde è apparsa immediatamente un'ottima opportunità. Adeguatamente attrezzato, il giardino può divenire un luogo di lettura e di studio per chi ama stare all'aperto, e può offrire l'ambientazione giusta per organizzare incontri con gli autori, letture animate per i bambini, spettacoli teatrali, aumentando notevolmente le potenzialità della biblioteca.

Dall'ingresso si accede direttamente alla sala adulti. Essendo l'unico spazio a disposizione per lo studio e la consultazione e per l'esposizione del patrimonio librario, la sala è stata arredata con scaffali bassi e carrellati e tavoli su ruote per poter essere riorganizzata con grande libertà e facilità secondo le esigenze del momento. Per la disposizione del catalogo è stato mantenuto il sistema di classificazione Dewey, anche se lo si è in parte reinterpretato per renderlo più funzionale alla nuova struttura e soprattutto di più immediata comprensione per gli utenti, che di solito preferiscono un'organizzazione per aree di interesse. E così le sezioni di musica e cinema hanno trovato posto vicino alla mediateca, le guide turistiche, la cucina e gli hobby nella zona di ingresso, i libri di puericultura nella ludoteca.

Mossi dall'esigenza di andare incontro ai nuovi bisogni informativi dei lettori, e quindi di offrire un sapere non più incentrato sull'oggetto libro ma articolato necessariamente sui vari supporti, grande attenzione è stata dedicata all'allestimento della mediateca e della saletta Internet. Nel salotto di videoascolto quattro postazioni offrono la possibilità di vedere in digitale i film, i documentari e le registrazioni delle conferenze tenute dalla biblioteca, mentre un maxischermo consente la visione del materiale VHS, della TV via cavo e satellitare. Chi invece desidera ascoltare la musica, ma non vuole rimanere vincolato alle postazioni della mediateca, può servirsi di alcuni lettori portatili e accomodarsi liberamente negli spazi più graditi. Accanto alla mediateca sorge la saletta Internet, dove sono state allestite sei postazioni per consentire agli utenti di navigare gratuitamente e di utilizzare i programmi di videoscrittura, mentre, per chi preferisce servirsi del proprio PC portatile, la sala adulti è stata adeguatamente attrezzata per consentire l'uso di Internet tramite la tecnologia wi-fi per la connessione senza fili.

Completano la biblioteca le sale dedicate ai bambini e ai ragazzi. Consapevoli dell'importanza che la lettura riveste per i più giovani, da ormai molti anni le biblioteche stanno investendo passione ed energia nell'allestire spazi, organizzare raccolte adeguate, allestire mostre per cercare di avvicinare i piccoli utenti, certi che solo coltivando l'amore per il libro fin dalla più tenera età si può sperare di avere in futuro dei buoni lettori. Perseguendo questi obiettivi, anche la nuova Biblioteca di Misano ha deciso di dedicarsi con particolare riguardo ai più giovani, riservando loro un bello spazio, ampio e ben illuminato, che si propone di essere al tempo stesso un luogo di studio ma anche un punto di incontro e di socializzazione. Sgabelli, poltroncine colorate, scaffali bassi, fanno della zona ragazzi un luogo informale, piacevole e familiare, capace di stimolare la curiosità e l'interesse dei giovani utenti, che possono passare con disinvoltura dalla consultazione di un'enciclopedia alla lettura di un romanzo o di un fumetto. Tanto colore contraddistingue invece la ludoteca, dedicata ai bambini piccolissimi che possono muoversi liberamente tra pouf, materassi e arredi dalle forme originali, accostandosi all'oggetto libro in una maniera ludica e creativa.

Nel dare una valutazione, a qualche mese dall'apertura, non si può che essere molto soddisfatti. La biblioteca piace agli utenti tradizionali, contenti finalmente di avere una struttura nuova, bella esteticamente e arricchita nei servizi, e ai tanti nuovi visitatori incuriositi da una costruzione per tanti aspetti originale e di grande impatto visivo (www.biblioteca.misano.org). Naturalmente non sono mancati i problemi o gli aspetti da affinare, ma questo rientra nella vita quotidiana di una biblioteca: la sua inaugurazione non può essere considerata l'atto conclusivo di un'esperienza ma la tappa intermedia di un lavoro costantemente in fieri, volto a plasmare un servizio sempre di più a misura dei suoi lettori.

 

Note

(1) M.N. De Luca, Biblioteche, la grande crisi, "la Repubblica", 10 marzo 2006, pp. 20-21.

(2) P. Brophy, La biblioteca efficace: un concetto in divenire, in La biblioteca efficace, Milano, Editrice Bibliografica, 1992, pp. 22-26.

(3) M. Muscogiuri, Architettura della biblioteca, Milano, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2004, p. 176.

(4) L. Paladin, Leggere lo spazio, "Biblioteche Oggi", XVIII, 2000, 7, p. 23.

 

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