Rivista "IBC" XV, 2007, 1

musei e beni culturali / pubblicazioni

Pinacoteca nazionale di Bologna. Catalogo generale. 2. Da Raffaello ai Carracci, a cura di J. Bentini, G.P. Cammarota et alii, Venezia, Marsilio, 2006.
Da Raffaello ai Carracci

Elisabetta Landi
[IBC]

Secondo appuntamento con il catalogo generale della Pinacoteca nazionale di Bologna (www.pinacotecabologna.it), a cura di Jadranka Bentini, Gian Piero Cammarota, Angelo Mazza, Daniela Scaglietti Kelescian e Anna Stanzani. Di scena la stagione artistica che dalla Santa Cecilia di Raffaello giunge ai Carracci, i pittori bolognesi che ridisegnarono il volto della città per divulgare il loro verbo a Roma, dove il linguaggio di Annibale toccò vette ineguagliate.

Di fatto, il libro racconta la storia dell'arte del XVI secolo a Bologna. Un secolo complesso e articolato nel suo svolgimento cittadino, ammaliato dapprima dalla presenza di un'opera di Raffaello e poi curioso e sensibile alle varianti della Maniera, eppure tra i primi a guardare con interesse alla richiesta di ortodossia iconografica avanzata dal Concilio di Trento. Infine, davvero nuovo con le pitture dei Carracci. Attraverso l'indagine storica delle opere presenti nella collezione della Pinacoteca, questo secondo volume riassume la situazione degli studi avanzando talvolta nuove ipotesi attributive e proponendo una più attenta datazione dei capolavori esposti. Operazione fondamentale per definire la delicata questione di autori e botteghe, personalità e intrecci di storia e di stile.

È dal Cinquecento che la pittura bolognese sembra superare la statura produttiva precedente, impegnandosi a perseguire una dissidenza diversa rispetto a quella di Roma ma non avversa al potere culturale dell'Italia centrale. E dalla corte romana, così attenta ai rapporti con il settentrione italiano e d'Oltralpe, giunge nella città delle due torri un dipinto straordinario e solitario nel corpus dello stesso Raffello, al quale pure appartiene, vale a dire l'Estasi di Santa Cecilia, modello programmatico del rinascimento vaticano e manifesto del neoplatonismo cristiano da proporre con impatto forte alla riottosa resistenza emiliano-romagnola. Non a caso il dipinto, che fu "principe" nel Louvre napoleonico, sta oggi in equilibrio sulla metà del percorso della Pinacoteca nazionale, tra i sussulti dell'espressione naturalistica di cui Francesco Arcangeli ha parlato con tanta passione, e la calma serena della curialità romana.

Questo clima - introdotto nel testo dalle presentazioni di Franco Faranda, Soprintendente reggente per il patrimonio artistico ed etnoantropologico per le province di Bologna, e di Gian Piero Cammarota, direttore della Pinacoteca nazionale - è stato preso in esame dai numerosi autori delle schede di catalogo, tra i quali si segnalano, oltre ai curatori, noti esperti di settore: Silvie Béguin, Daniele Benati, Carla Bernardini, Alessandro Brogi, Nora Clerici Bagozzi, Rosa D'Amico, Mario di Giampaolo, Gail Feigenbaum, Lucia Fornari Schianchi, Vera Fortunati, Silla Zamboni e molti altri. Fondamentale il supporto della Società di Santa Cecilia - Amici della Pinacoteca nazionale di Bologna e, soprattutto, il sostegno finanziario della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ben consapevole dell'impegno culturale di questo progetto di lunga durata e di così grande impegno.

 

Pinacoteca nazionale di Bologna. Catalogo generale. 2. Da Raffaello ai Carracci, a cura di J. Bentini, G.P. Cammarota et alii, Venezia, Marsilio, 2006, 512 p., euro 120,00.

 

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