Rivista "IBC" XV, 2007, 1

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / immagini, mostre e rassegne, pubblicazioni, storie e personaggi

Giuseppe Maioli geometra e fotografo. Rimini prima e dopo la guerra, a cura di G. Gobbi Sica e O. Maroni, Bologna, CLUEB, 2006.
Rimini nella Certosport

Sara Decembrile
[laureanda in Filosofia all'Università di Bologna]

Con la mostra "Giuseppe Maioli geometra e fotografo. Rimini prima e dopo la guerra" la Galleria dell'immagine di palazzo Gambalunga a Rimini ha mostrato alla cittadinanza riminese, e non solo, fotografie che si sono rivelate preziosi frammenti di storia, di vita e di lavoro. Maioli (1899-1972) fu caposervizio dei lavori pubblici del settore edilizio e dopo una lunga carriera fu nominato anche ispettore onorario della Soprintendenza ai monumenti della Romagna. Sarà per questo che le sue fotografie lasciano intravedere il forte legame emotivo e professionale che lo coinvolgeva nelle trasformazioni storico-culturali della città.

Il materiale fotografico è stato disposto secondo un percorso cronologico e tematico, per cui si iniziava da immagini che ritraevano i luoghi e le persone della giovinezza, ambientate nella campagna del colle di Covignano, dove Maioli ha trascorso molti momenti e a cui tornerà spesso col pensiero quando sarà "ingolfato in città, nel nulla" (Taccuini, 25 luglio 1944). Il suo sogno è sempre stato quello di costruire case per gli uomini, ma per Rimini ha fatto molto di più. La città, vittima sia del terremoto del 1916 che del conflitto mondiale, si ridusse a un cumulo di macerie a cui egli ha contribuito a dare nuova forma, per restituirci la città che oggi tutti conosciamo. Le fotografie esposte hanno permesso di vedere Rimini da diverse angolature e hanno svelato segreti e retroscena che pochi conoscono. Ci sono le immagini risalenti agli anni Trenta della costruzione del Kursaal e dell'idroterapico, che ora non esistono più, e l'inizio dei lavori per la realizzazione del lungomare su cui ancora oggi passeggiamo. Altre foto riguardano i monumenti storici come l'arco d'Augusto, il ponte di Tiberio, e porta Montanara, altre la costruzione del Polisportivo nel 1933 e quella del ponte dei Mille (ex ponte della Vittoria) nel 1932. Quel che fu distrutto dal conflitto mondiale fu ricostruito e rinnovato sotto la spinta del boom economico. Sorsero nuovi edifici come il grattacielo (1957) e altri sostituirono quelli vecchi: dove ora si trova palazzo Fabbri prima c'era il Vescovado, antico palazzo del Cimiero e antica residenza malatestiana, completamente demolito nel 1963; e dove ora si trova il palazzetto dello Sport prima c'era palazzo Sartoni, che nonostante la sua lunga storia fu distrutto nel 1969 insieme ai resti delle catacombe o grotte di San Gaudenzo.

Dietro l'obiettivo della macchina fotografica Certosport c'era un professionista colto e sensibile che ha partecipato ai grandi progetti urbanistici e che è riuscito a renderci testimonianza sia delle trasformazioni sia del suo impegno. La mostra, allestita dal 22 dicembre 2006 al 3 febbraio 2007, è stata curata da Grazia Gobbi Sica e Oriana Maroni e anticipa l'esposizione di disegni, progetti e strumenti di lavoro che il Collegio dei geometri della provincia di Rimini, la Biblioteca civica "Gambalunga" e il Museo della Città organizzeranno con il titolo "Giuseppe Maioli: geometra umanista nella Rimini del XX secolo".

 

Giuseppe Maioli geometra e fotografo. Rimini prima e dopo la guerra, a cura di G. Gobbi Sica e O. Maroni, Bologna, CLUEB, 2006, 127 p., euro 20,00.

 

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