Rivista "IBC" XV, 2007, 1

musei e beni culturali / immagini, mostre e rassegne, progetti e realizzazioni

"Abi-tanti": un progetto espositivo itinerante del Castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea (Torino).
Moltitudini migranti

Brunella Manzardo
[Dipartimento educazione Castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea (Torino)]

In occasione del "Festival Filosofia" di Modena Carpi e Sassuolo (www.festivalfilosofia.it), dal 16 al 17 settembre 2006 la piazza sassolese intitolata a Garibaldi è stata teatro di una pacifica invasione: vi è sbarcata una moltitudine di mille "Abi-tanti", oggetti filosofici ironici e seducenti, adottati dal Festival per la loro consonanza con il tema dell'anno, l'Umanità. Bambini e adulti accorsi in piazza sono stati coinvolti nel laboratorio di assemblaggio polimaterico e hanno creato nuovi Abi-tanti, così da ingrandire ulteriormente la moltitudine.

Ogni Abi-tante si basa su un principio compositivo semplice, essendo realizzato a partire da singoli elementi in legno da montare e rivestire con infiniti materiali, colori, segni grafici, alfabeti: astine, sfere e semisfere, quadrelle e cubotti, semilavorati industriali, diventano braccia, gambe, corpi, teste, piedi di questi piccoli oggetti, simili a giocattoli, alti circa trenta centimetri. Apparentati per famiglie, gli Abi-tanti si diversificano per le rispettive caratterizzazioni esterne: dai piumati ai floreali, dai materici ai cromatici.

Con "Abi-tanti. La moltitudine migrante" - spiega Anna Pironti, responsabile capo del Dipartimento educazione Castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea (Torino), che ha curato il progetto - si parte dal gioco pensato per la piazza intesa come agorà, luogo dell'incontro e del confronto, per rimettere in gioco i concetti d'identità e differenza. L'idea di moltitudine migrante, vista nella prospettiva storica contemporanea, allude al superamento dell'idea di confine, ed è necessaria per la ridefinizione del concetto d'appartenenza, di incontro con l'altro, l'estraneo, lo strano in quanto straniero.

Come esseri provenienti da un altro mondo, piccoli alieni, gli Abi-tanti sono un popolo che non ha un'anagrafe e vive negli spazi aperti delle città in cui vi sono scuole, musei e istituzioni culturali che li adottano. Nati come progetto didattico in occasione di "Big Torino - Biennale d'arte emergente" nel 2000, con il passare degli anni si sono rivelati un dispositivo straordinario per attivare riflessioni e scambi, dibattiti, pensieri; un infinito numero di persone è stato coinvolto nella loro realizzazione, come in un grande gioco collettivo (www.castellodirivoli.it/ita/homepage/educazione/index.htm). Da allora in diverse città ne sono stati prodotti migliaia di esemplari - simili per struttura ma tutti diversi, personalizzati, unici - che sono confluiti nella dimensione di grandi installazioni nelle piazze e in spazi scelti in qualità di luoghi d'incontro per tutte le persone: da Rivoli a Salerno, da Torino a Udine, gli Abi-tanti sono stati presentati in occasione di numerose manifestazioni culturali.

Dalla collaborazione con l'associazione "Modidi - Centro ReMida" di Passariano (Udine, www.modidi.it), nell'ambito del progetto transalpino "In corriera", ha avuto origine il primo viaggio internazionale degli Abi-tanti: nel 2006, attraversando le Alpi insieme a un gruppo di bambini friulani sono arrivati fino a Grenoble, dove sono stati presentati al convegno "La Montaigne entre innovation et sanctuarisation". Lo stesso anno, grazie al progetto "In corriera", l'associazione "Modidi" ha ricevuto a Salerno il premio internazionale "Exposcuola", che nel 2004 era stato assegnato ad Anna Pironti con la motivazione "L'educazione all'arte come punto di riferimento imprescindibile del rinnovamento di un contesto sociale". In quell'occasione gli Abi-tanti erano stati presentati per la prima volta all'interno di "Exposcuola. Salone del confronto fra le proposte formative dell'Europa e del Mediterraneo".

Naturalmente la moltitudine non smette di crescere, anzi si moltiplica trovando sempre nuovi partner che desiderano adottarla: il più recente, ancora nell'ambito della rete dei ReMida che fa capo al Centro di Reggio Emilia (zerosei.comune.re.it/italiano/remida.htm) è il ReMida di Torino, denominato "ReginaMida", che in concomitanza con l'inaugurazione della sua nuova sede ha scelto di adottare il progetto degli "Abi-tanti". La moltitudine migrante è attesa, nei prossimi mesi, in un coinvolgente evento di piazza nel cuore di Torino.

 

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