Rivista "IBC" XV, 2007, 3

Dossier: Biblioteche e archivi di ente locale: il censimento 2004

biblioteche e archivi, dossier /

Le Province fanno il punto: Modena

Raffaella Manelli
[direttrice del Centro di documentazione della Provincia di Modena]

Il recente censimento dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) sul territorio modenese ha evidenziato, in rapporto ai parametri previsti dagli standard regionali, le criticità ancora esistenti per quanto riguarda le biblioteche e, per gli archivi, ha mostrato con evidenza la necessità di promuovere presso i Comuni la salvaguardia e la valorizzazione dei patrimoni documentari conservati che, salvo poche punte di eccellenza, non presentano le condizioni minime necessarie per l'accesso e la fruizione da parte dell'utenza.

L'organizzazione bibliotecaria modenese è diffusa capillarmente sul territorio, la quasi totalità dei Comuni è collegata al Polo SBN - Servizio bibliotecario nazionale, usufruisce dei servizi informativi in rete ed è viva la partecipazione alle attività in cooperazione, svolte sia a livello di sistema territoriale che a livello di Polo. Per le aree montane, uno specifico progetto avviato nel 1994 ha consentito la costituzione del sistema bibliotecario e l'apertura di 8 biblioteche comunali e di 1 biblioteca scolastica, avviando un cammino di qualificazione del servizio che ora ha nell'adeguamento agli standard regionali il proprio principale obiettivo, così come avviene per le altre biblioteche del territorio.

Tuttavia, nonostante la costante crescita registrata in questi anni della professionalità degli operatori, delle iniziative di promozione della lettura e della collaborazione con le altre istituzioni culturali presenti sul territorio, gran parte delle biblioteche modenesi presenta parametri non in linea con gli standard, in particolare per quanto riguarda i prestiti, la sede, le nuove acquisizioni e il personale; inadeguato, e strettamente legato alla generale ormai cronica scarsità di personale, è l'orario di apertura, spesso non aderente alle esigenze degli utenti e non sufficientemente ampio. Gran parte delle biblioteche risulta invece in linea per quanto riguarda la dotazione documentaria di base che, pur adeguata dal punto di vista quantitativo, non viene sufficientemente rinnovata.

Nonostante una crescente sensibilità da parte delle amministrazioni locali sulla necessità di adeguamento delle strutture - sensibilità che ha consentito nel periodo recente l'ampliamento degli spazi esistenti o l'attivazione della biblioteca in zone che ne erano prive, o che disponevano solo di un piccolo punto di lettura - molte biblioteche modenesi soffrono ancora della mancanza di strutture che, attraverso la disponibilità di spazi adeguati, consentano l'attivazione di un effettivo servizio informativo per le diverse tipologie di utenza e che possano essere anche luogo di incontro, di integrazione e di accoglienza per la comunità locale. Le strutture che nel periodo più recente hanno affrontato questo percorso di adeguamento - le biblioteche civiche "Antonio Delfini" e "Rotonda" di Modena, la biblioteca per ragazzi "Falco Magico" di Carpi, la "Auris" di Vignola e la Comunale di Concordia - hanno visto un'immediata risposta in termini di prestiti e fruizione dei servizi, e un continuo sviluppo e ampliamento di iniziative.

Per quanto riguarda gli archivi, il territorio modenese comprende alcune strutture di grande tradizione e importanza come gli archivi storici comunali di Modena, Carpi e Nonantola, e un patrimonio documentario in gran parte riordinato ma assolutamente non in linea con i parametri regionali e non valorizzato. Solo nell'ultimo periodo si è avviato un processo di sensibilizzazione, di consapevolezza dell'importanza della documentazione archivistica in quanto memoria storica delle comunità locali. Alcune amministrazioni hanno infatti realizzato importanti interventi di salvaguardia e valorizzazione dei propri archivi mediante il riordino dei patrimoni, l'allestimento di sedi adeguate, l'attivazione con le scuole di percorsi didattici sulle fonti documentarie locali. Sono stati allestiti gli archivi storici comunali di Mirandola, Formigine, Castelvetro, e sono in corso di elaborazione nuovi progetti, dai più semplici, come l'accorpamento di piccoli nuclei archivistici con la biblioteca, ai più impegnativi, come la ristrutturazione di edifici storici, sempre in un'ottica di integrazione dei servizi archivistici con i servizi bibliotecari esistenti.

L'obiettivo dell'integrazione dei servizi è infatti fondamentale per la loro reciproca valorizzazione, e si coniuga con quello della cooperazione, un principio da tempo consolidato per le biblioteche e che le amministrazioni stanno cominciando ad attivare anche in ambito archivistico. È stato infatti costituito, in analogia con i sistemi bibliotecari, il primo sistema archivistico territoriale modenese, quello di Nonantola, comprendente gli archivi storici dei Comuni di Nonantola, Bomporto, Ravarino e Bastiglia, e la Partecipanza agraria di Nonantola. Ciò ha favorito l'elaborazione di una nuova convenzione standard per l'adesione degli enti al Polo modenese SBN, convenzione che afferma la necessità di realizzare l'integrazione dei servizi di biblioteca e di archivio su tutto il territorio modenese.

 

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