Rivista "IBC" XV, 2007, 3

Dossier: Biblioteche e archivi di ente locale: il censimento 2004

biblioteche e archivi, dossier /

Le Province fanno il punto: Ferrara

Patrizia Lucchini
[responsabile dell'Ufficio biblioteche e musei della Provincia di Ferrara]

I dati del censimento regionale 2004 sulle biblioteche pubbliche nella provincia di Ferrara si prestano a diverse considerazioni. Partiamo dal dato relativo alle superfici al pubblico: il valore complessivo è di 10.508 metri quadrati (mq), corrispondente a un indicatore medio, per l'intera provincia, di 0,31 mq ogni 10 abitanti. Lo standard di qualità della Regione Emilia-Romagna è di 0,30: seppure di poco, quindi, le biblioteche ferraresi esprimono un valore superiore. Esaminando meglio, tuttavia, si rileva quanto diversi siano gli indicatori, a seconda che si tratti di biblioteche di piccoli Comuni o di realtà medio-grandi. Per fare qualche esempio, in quasi tutti i comuni al di sotto dei 10.000 abitanti l'indicatore di superficie è superiore a 0,35 e in molti casi addirittura supera lo 0,44 (Formignana, Ostellato, Tresigallo, Goro, Voghiera), mentre nelle realtà superiori a 10.000 abitanti non si va oltre lo 0,27-0,28 (con la sola eccezione positiva di Portomaggiore).

Nonostante siano stati fatti passi in avanti nell'estensione dell'orario di apertura al pubblico, in numerose realtà non è ancora matura la consapevolezza dell'importanza di un orario in sintonia con le esigenze della comunità. Grazie all'incentivazione della Provincia si sono maggiormente diffuse le aperture pomeridiane ma una più estesa apertura del servizio nelle biblioteche cosiddette "monoposto" risulta fortemente condizionata dalla presenza di un solo operatore, spesso utilizzato part time anche per altre funzioni amministrative. Spicca, tra le criticità, l'insufficiente apertura al pubblico dei servizi decentrati del Comune di Ferrara, e in particolare della Biblioteca "Bassani".

Per quanto riguarda l'incremento delle dotazioni documentarie, elemento chiave della politica bibliotecaria, se da un lato l'indicatore provinciale di 77,28 documenti ogni 1.000 abitanti non può essere ritenuto soddisfacente rispetto allo standard (che è di 100/1.000), dall'altro va ricordato lo sforzo di numerose amministrazioni per aumentare le risorse finanziarie rivolte alle acquisizioni, che solo qualche anno fa si attestavano su numeri davvero irrisori. Inoltre occorre rilevare che l'indicatore medio delle sole biblioteche generaliste del territorio, escluse quelle del Comune di Ferrara, risulta essere di 111/1.000, cioè notevolmente più elevato dell'indicatore complessivo. In effetti, l'indicatore medio delle biblioteche generali del Comune di Ferrara si attesta su 68/1.000, contribuendo ad abbassare la media complessiva.

A una prima lettura il dato sui prestiti appare poco confortante, mostrando un raggiungimento dello standard di 1,5 prestiti per abitante soltanto in 3 biblioteche, ma occorre anche qui fare qualche considerazione aggiuntiva. Intanto vale la pena rilevare che le biblioteche che si attestano tra 1 e 1,5 prestiti per abitante sono 8, mentre 4 realtà superano abbondantemente la quota di 0,8. È inoltre importante ricordare il percorso svolto dalla maggior parte delle biblioteche comunali del territorio, a partire dalla metà degli anni Novanta: gli indicatori di prestito per la provincia (Comune di Ferrara escluso) erano attestati su 0,49 (1996), 0,55 (1997), 0,60 (1998), 0,64 (1999), a dimostrazione di un trend complessivamente crescente. Questo grazie anche alla politica incentivante della Provincia di Ferrara che dal 1997 ha destinato annualmente qualche risorsa per "premiare" le biblioteche che raggiungevano gli standard-obiettivo. L'altro elemento positivo riguarda la decisa e progressiva crescita dei prestiti interbibliotecari, in quasi tutte le biblioteche del territorio provinciale: nel 1999 essi assommavano a poco più di 2.000, nel 2004 raggiungevano la ragguardevole cifra di 13.653 transazioni, in questo senz'altro aiutati dalla presenza del servizio di trasporto Interlibro, messo in campo e finanziariamente sostenuto dalla Provincia.

Nella stragrande maggioranza delle situazioni il personale risulta assunto a tempo indeterminato o incaricato con appalto a ditta specializzata nella gestione del servizio. Non vi sono praticamente casi di gestione della biblioteca affidata a volontari o simili. Migliore, invece, potrebbe essere la situazione quanto a numero degli addetti impegnati nelle biblioteche, che solo in pochi casi raggiungono lo standard regionale di 0,50 FTE (full time equivalent) ogni 2.000 abitanti.

Il quadro complessivo delle biblioteche di pubblica lettura della provincia di Ferrara evidenzia dunque aspetti positivi e criticità, il trend del decennio passato, tuttavia, incoraggia a sperare che nell'ottica del sistema provinciale e della crescente integrazione delle risorse (anche attraverso la partecipazione al Servizio bibliotecario nazionale) possa mantenersi e crescere la spinta a una sana competizione tra gli enti.

Nel campo degli archivi storici il quadro si presenta piuttosto variegato, con situazioni anche molto differenziate, per quanto riguarda le sedi, il personale, la presenza del regolamento, l'orario di apertura. Un dato critico, che riflette la non sufficiente attenzione degli enti alla gestione e alla fruizione dei propri archivi, emerge a proposito dei regolamenti, esistenti soltanto in 7 Comuni (su 26). Anche le sedi paiono essere adeguate soltanto in 5-6 realtà, mentre nella maggior parte dei casi la documentazione viene collocata in ambienti non idonei, privi della necessaria sicurezza e igienicità. Il personale dedito in maniera esclusiva alla gestione dell'archivio storico è presente soltanto nel Comune capoluogo, mentre in poche realtà troviamo figure ibride di bibliotecario/archivista. Soltanto 3 Comuni, infine, applicano un orario di apertura al pubblico.

Non mancano tuttavia, negli ultimi anni, segnali positivi, a partire innanzitutto dall'inaugurazione della nuova sede dell'Archivio storico del Comune di Ferrara, ampia, qualificata e finalmente in grado di accogliere, preservare e rendere disponibile la ricca documentazione posseduta. Anche altre realtà si sono mosse di recente con progetti di rinnovo e/o creazione di ambienti idonei e appropriati, inseriti nei Piani provinciali della Legge regionale 18/2000 (Portomaggiore, Sant'Agostino, Cento, Formignana, Lagosanto). Alcuni Comuni (Ferrara, Cento, Comacchio, Argenta) si stanno inoltre impegnando in programmi di promozione e divulgazione con iniziative didattiche nei confronti della scuola. Restano comunque da affrontare con politiche di serio impegno le questioni del personale (creazione di figure competenti, messa in campo di programmi di formazione e aggiornamento) e di una piena e garantita fruizione da parte del pubblico (orario di apertura definito).

 

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