Rivista "IBC" XVII, 2009, 1

musei e beni culturali, biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni

Il Museo archeologico del Compito "Don Giorgio Franchini", a Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), si è arricchito di una nuova e fornita biblioteca.
Compito antico, nuovi libri

Miriam Fusconi
[laureata in Storia dell'arte contemporanea all'Università di Bologna]

Il Museo archeologico del Compito "Don Giorgio Franchini", situato alle porte di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), sull'antica Via Emilia, si è di recente arricchito di una prestigiosa e utile biblioteca. Al primo piano del museo hanno trovato infatti posto circa settecento volumi che si possono liberamente consultare in loco. Trecento sono di archeologia e di storia del territorio, gli altri riguardano la storia e la storia dell'arte. Diversi volumi sono stati donati da istituti bancari, fondazioni, enti e soprintendenze archeologiche, e alcuni dall'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna. La Biblioteca comunale di Savignano, che si è occupata di acquistare alcuni testi per la nuova Biblioteca del Compito, per il 2009 ha in previsione di fare acquisti ulteriori e più mirati.

Nella neonata Biblioteca si possono trovare molte guide di altri musei sparsi in tutta Italia, frutto di un'intensa attività di scambio: per la stessa ragione sono presenti guide e libri di storia e archeologia introvabili in altri luoghi della Penisola, per esempio quelli inerenti ad alcuni siti e musei della Sicilia e della Sardegna. Naturalmente si possono consultare anche i libri sulla gestione e la legislazione museale, ma la perla da segnalare è la collana sulle antiche vie romane, le vie consolari, realizzata dall'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. In uno dei volumi della collana, la località detta "Compitum", termine con cui i Romani indicavano un incrocio di strade, è menzionata nella Tabula Peutingeriana, là dove la Via Emilia, la strada consolare che collegava Rimini a Piacenza, formava un incrocio (che c'è tuttora) con una strada che dagli Appennini scende al mare.

Il Museo archeologico del Compito è nato nel 1930 per raccogliere i reperti dell'area circostante e porre fine a un fenomeno di dispersione che durava da secoli. Sorto grazie all'opera di recupero iniziata dal sacerdote don Giorgio Franchini, a cui oggi è intitolato, il Museo ebbe la sua prima sede nella canonica della Pieve di San Giovanni in Compito. In seguito, man mano che la collezione di reperti preistorici, protostorici e di epoca romana aumentava, fu spostato nell'edificio adiacente alla Pieve, e da qualche anno è gestito dall'associazione culturale Koinè, formata da quattro donne laureate in archeologia. Tre anni fa ebbero l'idea di far sorgere una biblioteca all'interno del museo e così iniziarono un'intensa attività di contatti, scambi, ricerca e richiesta di libri, mentre il Comune si occupò di fornire gli arredi che hanno poi ospitato i volumi, tutti inseriti nel catalogo on-line della Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino (opac.provincia.ra.it).

Oltre ai libri, è presente anche un neonato repertorio di DVD sull'archeologia, che sta crescendo mese dopo mese. Di recente è stata istituita una postazione Internet a libero utilizzo degli utenti. Infine, durante tutto l'anno, grandi e piccoli possono partecipare alle numerose iniziative legate alla didattica, imparando le nozioni fondamentali dell'archeologia attraverso il gioco e il divertimento. Per informazioni si può consultare il curatissimo sito web del Museo: www.museodelcompito.com.

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