Rivista "IBC" XVII, 2009, 4

biblioteche e archivi / storie e personaggi

Giuseppe Maestri, stampatore d'arte, artista incisore e cultore delle arti, si è spento il 18 ottobre 2009 nella sua Ravenna.
Il cielo dentro un foglio

Giuseppina Benassati
[IBC]

Ci sono uomini per i quali la giovinezza pare essere eterna, racchiusa nella vivacità e nella limpidezza di uno sguardo che è specchio di un'anima pura, corroborata dall'etica sottesa al proprio vivere quotidiano. Così era Giuseppe Maestri, nato a Sant'Alberto di Romagna nel 1929, peritissimo stampatore d'arte, artista incisore, cultore delle arti, fine dicitore di poesia, spentosi nella sua Ravenna il 18 ottobre 2009, rapito da una breve e devastante malattia che ci lascia addolorati e sgomenti, consapevoli di aver perduto un autentico quanto schivo protagonista della cultura del Novecento.

L'avevamo incontrato nel mese di luglio durante i lavori preparatori del volume Stampatori e botteghe d'arte in Emilia-Romagna, opera che non ha potuto vedere ma che gli avevamo idealmente e naturalmente dedicato, ben lontani dal presagire e dallo scorgere i segni del male silente e implacabile che di lì a poco lo avrebbe travolto. Siamo stati letteralmente sedotti dalla passione, dalla competenza e dalla naturalezza del suo fare arte, dall'indiscusso calore umano col quale ci ha raccontato i tratti salienti del suo lavoro, compenetrato a una vita passata a discutere, a promuovere e a fare cultura con artisti, critici d'arte, poeti, amici; creatore, insieme alla moglie Angela, della "Bottega" di Ravenna, per decenni centro propulsore dell'arte contemporanea con particolare riferimento alla grafica d'autore.

Il suo parlare con semplicità e competenza d'arte grafica, il suo muoversi con leggerezza nell'atelier, studio, galleria, "La Bottega", il maneggiare amorevole e franco di lastre, inchiostri e carte, il suo stampare con gesti sicuri di rara scioltezza, ben traspaiono dalle diverse pose del ritratto fotografico "preso" da Marco Ravenna, in vista del volume, durante le fasi della tiratura di un'acquaforte. Non a caso è Giuseppe Maestri al lavoro ad aprire la galleria di immagini del libro, ove sono anche prove della sua indiscussa maestria di stampatore. Il foglio che egli distacca sicuro e compiaciuto dal torchio, reca l'impressione del ritratto della moglie Angela, compagna di una vita.

Ad Angela l'Istituto per i beni culturali si stringe con affetto e con l'impegno di rendere a Giuseppe il giusto tributo, preservandone la memoria con la promozione e lo studio del suo fare cultura, appoggiando e garantendo, se necessario e richiesto, azioni di salvaguardia del suo operato. Ci sembra inaccettabile che ci abbia lasciati, ci piace sognare che possa ancora sorriderci benevolo da una delle sue belle e poetiche Vedute fantastiche di Ravenna. Forse, celato da una maschera, un pesce, una nave volante o un simbolo ermetico, fluttua leggero e soave nel cobalto di un mare che è anche cielo e spazio infinito.

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