Rivista "IBC" XVIII, 2010, 1

Dossier: MAP for ID - Musei come luoghi di dialogo tra culture

musei e beni culturali, dossier /

Qui Budapest

Anikó Korenchy-Misz
[Fondazione per i musei e i visitatori, Budapest (Ungheria)]

Poiché l'Ungheria è un membro relativamente recente dell'Unione europea, e la Fondazione per i musei e i visitatori è alla sua prima esperienza di partecipazione a un progetto europeo, è stato per me un onore essere coinvolta in "MAP for ID" in qualità di partner. I presupposti di questo progetto sembravano particolarmente attuali e intriganti, anche perché le opportunità di aprire dialoghi significativi sono tanto rare nella vita quotidiana quanto nei musei. Quando si è alla ricerca di opportunità simili, l'auspicio è quello di trovare degli interlocutori sensibili e attenti, capaci di ascoltare e di condividere nuovi punti di vista.

La Fondazione per i musei e i visitatori è una piccola organizzazione non profit fondata nel 2004 per sostenere i musei ungheresi nel loro lavoro attraverso corsi di formazione, conferenze, pubblicazioni e progetti. Il dialogo interculturale è una priorità importante, perché uno dei nostri obiettivi è essere visibili a livello internazionale e aiutare i musei del nostro Paese a restare in contatto con la comunità museale europea, condividendo iniziative e confrontandosi sulle problematiche emergenti.

Considerando la natura e le priorità marcatamente accademiche dei musei ungheresi, immaginavamo che le tematiche di "MAP for ID" non sarebbero state facilmente accolte, e la nostra previsione è stata confermata dal numero limitato di richieste pervenuteci per accedere ai fondi e realizzare un progetto pilota. Nonostante queste difficoltà, il nostro obiettivo è stato selezionare musei in grado di rappresentare un'ampia varietà di collezioni in tutta l'Ungheria (www.mapforid.it/index4b.htm).

Oltre ai 6 progetti pilota qui elencati, la Fondazione ha promosso un proprio progetto in collaborazione col Museo ungherese del commercio e del turismo, per presentare le minoranze che hanno giocato un ruolo importante nell'ospitalità e nelle attività commerciali di Budapest. Le serate organizzate (con interventi di personaggi chiave, musiche, danze e degustazioni di piatti tipici) hanno offerto ai visitatori adulti del Museo un'importante opportunità di apprendimento, ma hanno anche dimostrato quanto sia difficile avviare un dialogo con nuovi pubblici.

Nel monitorare i progetti pilota ungheresi realizzati nell'ambito di "MAP for ID" ci siamo resi conto che non è facile uscire dalla routine e lavorare in maniera originale e partecipata. Per questo ci auguriamo di poter proseguire nella nostra ricerca, dando continuità a questa prima, positiva esperienza e affrontando questioni sempre più delicate e controverse.


I progetti pilota


"Nei sotterranei di Angyalföld. Graffiti: perché e perché no?"

Destinatari: writers e rappresentanti della "cultura dominante" (25 intervistati).

Istituzione proponente: Museo di storia locale di Angyalföld.


"Zona di Contatto. Dialogo e cooperazione interculturale"

Destinatari: migranti di diversa provenienza (Ande, Udmurzia, Grecia e il gruppo etnico slavo ruteno) e differente background professionale (tra gli altri: un giornalista, uno studente universitario, un ingegnere); rappresentanti dello staff del museo (personale scientifico e gestionale).

Istituzione proponente: Museo di etnografia di Budapest.


"SMILE. La via più breve per un museo accogliente"

Destinatari: personale del museo addetto all'accoglienza e alla sorveglianza.

Istituzione proponente: Museo di belle arti di Budapest.


"I pubblici e le comunità di Munkácsy"

Destinatari: i membri dell'Associazione "Amici del Déri Múzeum" e della Fondazione per la Trilogia di Munkácsy.

Istituzione proponente: Déri Múzeum.


"La collezione delle collezioni"

Destinatari: collezionisti privati; giovani e adulti interessati all'antiquariato e ad altri oggetti da collezionismo.

Istituzione proponente: Associazione "Amici dei Musei della Contea di Vas".


"Più che storie di vita, destini"

Destinatari: individui di origine tedesca vittime delle punizioni collettive perpetrate nell'Ungheria del dopoguerra; giovani (selezionati attraverso una ricerca sul livello di consapevolezza di quel periodo storico); il grande pubblico (attraverso la mostra conclusiva).

Istituzione proponente: Musei della Contea di Baranya, Museo "Janus Pannonius".

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