Rivista "IBC" XVIII, 2010, 2

territorio e beni architettonici-ambientali / progetti e realizzazioni, restauri, pubblicazioni

S. Guardigli, Dal Parco dello Spungone al recupero di Castelnuovo. Ipotesi di salvaguardia e valorizzazione dell'Appennino forlivese, Firenze, Edizioni Polistampa, 2010.
All'ombra dello Spungone

Stefano Pezzoli
[IBC]

Nel marzo 2010, alle Terme della Fratta presso Bertinoro (Forlì-Cesena), è stato presentato il volume di Silvia Guardigli Dal Parco dello Spungone al recupero di Castelnuovo. Ipotesi di salvaguardia e valorizzazione dell'Appennino forlivese. Il libro è il frutto della tesi svolta dall'autrice, architetto, nell'ambito della Scuola di specializzazione in Storia, analisi e valutazione dei beni architettonici e ambientali dell'Università di Firenze. Il tema è quello del recupero e del riuso sostenibile dei beni culturali all'interno di un'area caratterizzata da particolari componenti naturalistiche, che si lega anche a un peculiare sistema storico-culturale.

Carla Giuseppina Romby, direttrice della Scuola, nella premessa sottolinea come la valorizzazione in questi casi di "sommatoria" di beni si debba pensare in termini di sostenibilità sia economica che culturale, intendendo con quest'ultima che il recupero sia finalizzato a rafforzare una testimonianza di identità di un territorio. Di seguito la Romby individua, tra l'altro, in seno a tali contesti, una strategia progettuale per cogliere un edificio "simbolo" che rappresenti nel pieno l'area da tutelare e valorizzare. Questo è l'impegno raccolto da Guardigli, che nell'ambito provinciale forlivese, in particolare nella parte collinare, ingrandisce sulla valle del Ronco e ritaglia la sua attenzione sulla cosiddetta area dello Spungone, dal nome di un'arenaria calcarea ricca di fossili, conformazione risalente al Plio-Pleistocene ed estesa dai dintorni orientali di Brisighella a Bertinoro.

Così l'autrice riparte da un progetto, non attuato, di valorizzazione ambientale e paesaggistica, il "Piano sistema di integrazione e riqualificazione delle emergenze ambientali, insediative e storiche nell'area dello Spungone", presentato nel 1999 dalla Regione Emilia-Romagna, insieme alla Provincia di Forlì-Cesena, alla Comunità montana dell'Appennino forlivese e ai comuni di Castrocaro - Terra del Sole, Predappio, Meldola e Bertinoro. Dopo aver toccato altre emergenze di qualità del territorio gravitante su Meldola (la Riserva naturale orientata Bosco di Scardavilla, il potenziale Parco del fiume Ronco, le terme della Fratta e soprattutto il complesso minerario dello zolfo), Guardigli analizza le risorse storico-culturali, soffermandosi in particolare sul sistema delle fortificazioni nella zona dello Spungone, disponendo un repertorio esteso anche a dati di conservazione e di utilizzo attuale. E sviluppando ipotesi metodologiche sulla salvaguardia del territorio che fanno presupporre per quest'area un sistema di museo diffuso, "in un paesaggio che diviene esso stesso museo".

Da qui l'autrice apre a una proposta d'intervento di recupero che si carica di un alto significato, prefigurando una realizzazione di forte impatto: "resuscitare" una località, Castelnuovo, che fu importante castello a controllo della valle del Ronco e vitale centro abitato, ora del tutto abbandonato e in rovina. La possibile rimessa in luce delle mura e il consolidamento dei resti della torre, nonché il ripristino di altri edifici civili e religiosi, apre da un lato a interessanti sviluppi per l'archeologia e le tecniche del restauro, e dall'altro ripropone un luogo, sito culturale e "panoramico" al contempo: ideale osservatorio sul territorio circostante, ma anche punto didattico perfetto per l'illustrazione storica e naturalistica.


S. Guardigli, Dal Parco dello Spungone al recupero di Castelnuovo. Ipotesi di salvaguardia e valorizzazione dell'Appennino forlivese, Firenze, Edizioni Polistampa, 2010, 130 pagine, 12,00 euro.

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