Rivista "IBC" XVIII, 2010, 3

musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni

Pagine da un bestiario fantastico. Disegno italiano nel XX e XXI secolo, a cura di S. Ferrari, S. Goldoni, F. Gualdoni, Modena, Galleria civica di Modena, 2010.
Bestiario fantastico

Claudia Collina
[IBC]

La preistoria è l'epoca caratterizzata dall'assenza della parola scritta, ma dalla presenza dell'immagine, del graffito nella grotta. Dalle pitture rupestri di Lascaux, i primi soggetti disegnati dall'uomo di Cro-Magnon sono animali, le bestie appartenenti alle specie con cui si confrontava nella vita, ma anche quelle da cui si era evoluta la specie umana, mantenendo così ricordi ancestrali potenti, incisi nella memoria: simboli mentali di una realtà che, attraverso la sua ricostruzione astratta e veritiera al contempo, trovava, già duecentomila anni fa, la sua prima forma di comunicazione nel disegno.

È quindi particolarmente affascinante la mostra "Pagine da un bestiario fantastico. Disegno italiano nel XX e XXI secolo", allestita con maestria da Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Flaminio Gualdoni negli spazi di Palazzo Santa Margherita della Galleria civica di Modena dal 20 marzo al 18 luglio 2010 (www.comune.modena.it/galleria). Tanto più interessante in una congiunzione storica in cui è conclamata la necessità di un'arte del XXI secolo che si rinnovi su stimoli, significati e segni, dopo aver raggiunto saturazioni e manierismi reiterati nelle espressioni poetiche dell'epoca postmodernista, oggi registrabili in particolare nell'arte oggettuale.

Anche se la regia dei curatori appare circoscritta a un tema e a una specifica cronologia, visitare l'esposizione e leggere il libro-catalogo che l'accompagna è come sospendersi sull'amaca tessuta dai rimandi delle epoche di ogni tempo, inghiottiti in un intreccio vertiginoso e diversificato di poetiche artistiche, espressioni tecniche, secolari rimandi letterari, storici, simbolici, antropologici, onirici, esoterici e scientifici. Rimandi tali da giustificare un'emozione estetica ricca e sottesa dal mistero che da sempre accompagna l'uomo nel suo rapporto con l'animale: un mistero che non vuol essere del tutto disvelato, ma rivelato nelle sue metamorfosi e trasformazioni visive; un legame arcano che, forse, solo la risata umoristica degli immortali a cui è condannato Herry Haller al termine del Lupo della steppa di Hesse può dividere e superare.

Questa operazione culturale ha valorizzato la qualità delle collezioni di disegno contemporaneo di proprietà della Galleria civica modenese: un unicum in Italia, che coniuga opere di carattere nazionale e territoriale. Ha anche riproposto all'evidenza pubblica la costante attualità del disegno e reso patente la sua grande modernità e raffinatezza anche come espressione autonoma: il di/segno che dà forma al primo pensiero, all'idea; l'istanza progettuale comune a tutte le discipline ed espressioni dell'arte di ogni epoca. 77 gli artisti in mostra, da Alberto Martini ad Alessio Bogani: andrebbero tutti citati per forza poetica, virtù di segno e qualità artistica, ma si cadrebbe in un mero elenco. È preferibile, vista la mostra, ripercorrere il colto e letterario catalogo: entrambi i prodotti, nel caleidoscopico e spettacolare sistema dell'arte contemporanea odierna, restituiscono fiducia ed emozione nell'arte, nella sua critica e nella sua storia; e, soprattutto, infondono fiducia nella ricerca artistica della generazione presente.


Pagine da un bestiario fantastico. Disegno italiano nel XX e XXI secolo, a cura di S. Ferrari, S. Goldoni, F. Gualdoni, Modena, Galleria civica di Modena, 2010, 155 pagine, 16,00 euro.

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