Rivista "IBC" XIX, 2011, 3

biblioteche e archivi / restauri, pubblicazioni

S. Roncroffi, Psallite sapienter. Codici musicali delle domenicane bolognesi, Firenze, Olschki, 2009.
Cantate inni con arte...

Alberto Calciolari
[IBC]

Non c'è dubbio che la pubblicazione di un catalogo di antichi manoscritti costituisca comunque un importante appuntamento per filologi e studiosi di bibliografia; tuttavia il recente lavoro di Stefania Roncroffi, condotto sui codici musicali degli antichi monasteri femminili domenicani di Bologna (Sant'Agnese e Santa Maria Maddalena di Val di Pietra), non solo non ha tradito le aspettative, ma ha apportato un significativo valore aggiunto alle conoscenze relative a un'importante pagina della cultura bolognese. Il volume Psallite sapienter, infatti, rappresenta uno studio approfondito condotto su un frammento specifico - e di grande pregio - della produzione di manoscritti, in area bolognese, dal Duecento al Cinquecento; ma contestualmente ha implicato anche una ben più ampia indagine, che si è articolata su almeno due linee tematiche, sviluppate nell'ampia introduzione.

Innanzitutto l'autrice studia il rapporto tra monachesimo femminile e canto; rapporto tutt'altro che scontato, dalla cui analisi emerge una disincantata lettura del ruolo e dello spazio propri dell'esecuzione canora all'interno dell'istituzione religiosa femminile: esecuzione che appare sospesa, nel corso dei secoli, tra aperture e diffidenze, tra esigenze di culto e resistenze nei confronti di una prassi percepita talora come vanità e simbolo di corporeità. L'attenta esplorazione condotta dall'autrice si addentra allora nello studio delle "Regole" e scandaglia l'ambiente della comunità religiosa, che appare una sorta di microcosmo, al cui interno, nelle varie epoche, si riproducono le stesse dinamiche della società civile esterna, con monache di diverse estrazioni sociali e culturali, e quindi con funzioni, anche gerarchicamente, differenziate; e ciò condiziona, talvolta anche in modo sensibile, le esigenze di fruizione libraria, orientando la costituzione dei fondi dei monasteri.

In secondo luogo l'autrice ripercorre le tappe del monachesimo femminile domenicano a Bologna; si tratta di un paziente lavoro di ricostruzione delle vicende delle comunità, che ha comportato anche la fruizione di studi di limitato accesso, come le tesi di laurea. La storia delle istituzioni monastiche si dispiega di pari passo con l'accrescimento delle collezioni, che ne sono, per molti versi, espressione e manifestazione. A questo riguardo è di significativo interesse il capitolo dedicato all'analisi delle peculiarità del culto di alcuni santi venerati in quei monasteri, così come emerge dai codici musicali analizzati: oltre alle titolari Santa Maria Maddalena e Sant'Agnese, anche Sant'Orsola, San Giorgio, San Giovanni. Come pure interessante è lo studio sulla prassi esecutiva nelle due comunità monastiche bolognesi.

Ma resta di grande rilievo l'attenta ricostruzione e l'identificazione di quanto rimane della dotazione dei codici musicali, sopravvissuti alle soppressioni napoleoniche dei monasteri e alle conseguenti dispersioni: Roncroffi ripercorre le vie di una deriva in cui non sono mancate la nefanda complicità dell'incuria dell'uomo o di pregiudizi pseudogiacobini, tuttavia controbilanciati in tanti casi dall'interesse di collezionisti e dall'accortezza delle biblioteche pubbliche e dalle istituzioni territoriali, che hanno consentito la sopravvivenza, seppure in diverse sedi, di un patrimonio di inestimabile valore.

Le 32 schede bibliografiche in cui è articolata la sezione centrale del catalogo sono state redatte secondo l'adattamento, proposto da Cesarino Ruini, delle norme dell'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche (1990) relative alla descrizione dei manoscritti: esse costituiscono un'ottima ed esaustiva analisi dei codici, soprattutto per la parte relativa alla "descrizione esterna", e sono corredate dalla bibliografia specifica. Il volume si conclude con una selezione di brani inediti corredati di trascrizioni musicali su tetragramma.

Con questo lavoro, frutto della ricerca condotta durante il proprio dottorato, Stefania Roncroffi ha probabilmente realizzato molto di più che un libro per "addetti ai lavori": ha infatti saputo unire, al metodo di ricerca e al linguaggio scientificamente corretti, un approccio discorsivo che, soprattutto nella parte introduttiva, fa di questo volume un'opera raccomandabile a un più vasto pubblico di cultori. Almeno idealmente, è stata ricostruita l'identità di un patrimonio bibliografico. E, con esso, è stata preservata la memoria di un'antica voce.

Ma non solo. Un'importante implicazione dello studio ha riguardato le conoscenze acquisite, sempre fondamentali, in chiave propedeutica, a diverse attività (quelle conservative in primis). Un primo caso si è già verificato per uno dei codici studiati, il manoscritto 612 del Museo civico medievale di Bologna, di cui è stato avviato un importante restauro, ora in corso di realizzazione da parte dell'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, con il finanziamento del progetto "Salviamo un codice" sostenuto dalla Fondazione Cassa di risparmio in Bologna. E ciò, insomma, testimonia ancora una volta lo stretto legame tra indagine scientifica e intervento conservativo.


S. Roncroffi, Psallite sapienter. Codici musicali delle domenicane bolognesi, Firenze, Olschki, 2009, 216 pagine, 26,00 euro.

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