Rivista "IBC" XX, 2012, 3

biblioteche e archivi / immagini, mostre e rassegne, pubblicazioni

Il soccorso si racconta. Storia e attualità della medicina d'urgenza, a cura di A. Samaritani, Ravenna, Azienda unità sanitaria locale (AUSL) di Ravenna, 2012.
Il soccorso si racconta

Sabrina Paoletti
[redattrice editoriale]

Ravenna, città di antiche origini, non può che essere zelante custode delle sue memorie; ma sa anche sostenere una cultura del rinnovamento, soprattutto sul fronte dell'assistenza sanitaria. Lo evidenzia la mostra fotografica permanente a cura di Andrea Samaritani, "Il soccorso si racconta. Storia e attualità della medicina d'urgenza", all'interno del nuovo Dipartimento emergenza accoglienza (DEA) dell'Ospedale Santa Maria delle Croci. La rassegna, ideata e realizzata dall'Ufficio comunicazione dell'Azienda unità sanitaria locale (AUSL) di Ravenna, dall'Agenzia fotogiornalistica "Meridiana Immagini" e dall'Agenzia "Image", illustra e ricostruisce la storia del Pronto soccorso e dell'attività del 118 della città, dimostrando come l'attuale gestione dell'emergenza sul territorio si riveli una risposta concreta al diritto di essere assistiti.

Testimoni in prima linea, tre fotoreporter - Giampiero Corelli, Paolo Genovesi e Fabrizio Zani - che da anni con i loro obiettivi fotografano il territorio da ogni angolazione, rilevando eventi che danno lustro alla città ma anche notizie di cronaca nera. Il loro corposo archivio fotografico, unito alla documentazione dell'Archivio AUSL e della Questura di Ravenna, ha dato vita alla mostra e alla realizzazione del suo catalogo, costituito da 30 cartoline e una brochure. Immagini dirette, significative, che pur nell'immediatezza della cronaca, restituiscono l'evoluzione delle procedure e degli strumenti tecnologici che al Pronto soccorso di Ravenna si applicano con professionalità da anni.

Foto dai colori lontani mostrano la nascita del moderno concetto di ambulanza con le prime lettighe trasportate a mano e la sede del primo Pronto soccorso della zona nel 1977. Foto contemporanee svelano l'attuale centrale operativa, dove affluiscono tutte le richieste di aiuto delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con un sistema d'intervento all'avanguardia, in grado di prevedere una valutazione immediata del livello di gravità e stabilire la priorità delle chiamate tramite un software gestionale dotato di un modulo cartografico. Ma la mostra dà voce prima di tutto a chi opera sul campo; Paolo Genovesi rivela ad Andrea Samaritani: "Tante volte mi chiedo: ma come fanno i medici del soccorso? Come, per esempio, quella volta in cui ho visto un medico mettere la mano in mezzo alle costole di un ferito per rianimargli il cuore. Loro l'emergenza la vivono tutta. Il rischio lo corrono anche loro, e non fanno differenza del colore della pelle di chi hanno davanti, lo devono salvare, punto e basta. Li anima la passione, la stessa che ho dentro io, per il lavoro, per un incarico che deve essere professionale".

La rassegna comunica emozioni forti, vissute in prima persona dagli operatori sanitari e dai reporter, scene di una insolita quotidianità fatta di emergenze, eventi traumatici di ogni genere, ognuno dei quali presuppone tipologie di intervento diversificate e mirate, da affrontare con coraggio e con la consapevolezza di avere tra le mani la vita di una persona. Spiega Fabrizio Zani: "La prima chiamata di cronaca nera che ho ricevuto all'inizio del mio mestiere è stata per correre su uno di quegli incidenti che sono poi diventati tristemente noti come stragi del sabato sera. Quando sono arrivato c'erano i corpi di sette ragazzi senza più vita. Sono risalito sulla mia macchina subito. Chi me lo fa fare, mi sono chiesto disorientato. Poi mi sono fatto forza, ho riaperto lo sportello e ho scattato fotografie a raffica. Sulla pellicola però non si è impresso quell'odore forte che c'era nell'aria, che tutti gli operatori del soccorso, purtroppo, conoscono bene e non riescono a dimenticare".

E, infine, il punto di vista di Giampiero Corelli: "Mi ha sempre colpito la preparazione degli operatori sanitari, la loro bravura, si vede subito quando arrivano, da come si pongono. La loro professionalità mi aiuta a creare inquadrature funzionali alla scena. Perché c'è anche un'estetica nell'incidente: prediligo inquadrare a distanza con il teleobiettivo, soprattutto quando ci sono gli elicotteri, che atterrano avvolti nella tipica nuvola di polvere, come fosse una visione cinematografica: il campo lungo, panoramico, di un film".


Il soccorso si racconta. Storia e attualità della medicina d'urgenza, a cura di A. Samaritani, Ravenna, Azienda unità sanitaria locale (AUSL) di Ravenna, 2012, 30 cartoline + brochure, senza indicazione di prezzo.

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