Rivista "IBC" XXI, 2013, 2

territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / immagini, media, progetti e realizzazioni

È on line la nuova base dati della Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna.
Cartografia storica bolognese

Cristina Bersani
[Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna, Gabinetto disegni e stampe]

È on line nel sito web della Biblioteca dell'Archiginnasio la base dati Cartografia storica bolognese, realizzata con risorse interne, che è stata presentata nel contesto di "Artelibro" il 21 settembre 2012: badigit.comune.bologna.it/mappe/. Il progetto risponde alle esigenze di studenti e docenti universitari di geografia, architettura e urbanistica, ma anche delle scuole di ogni ordine e grado e dei cultori della materia; soddisfa inoltre l'interesse delle soprintendenze statali, della Regione e naturalmente dei settori del Comune preposti allo studio e alla gestione del territorio (l'Urbanistica e l'Edilizia monumentale tra i primi).

All'inizio degli anni Ottanta l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna contribuì a finanziare la fotoriproduzione di queste raccolte su pellicole di misura pari all'originale o di poco ridotte, da cui furono tratti i lucidi e poi le relative stampe cartacee, che venivano fornite agli utenti. Ora, con la base dati, viene offerta la consultazione a distanza di carte geografiche e vedute, e la possibilità di ingrandire ad alta risoluzione le fotoriproduzioni grazie alla tecnica delle immagini piramidali. Un'immediata conseguenza è la preservazione degli originali cartacei dall'usura della manipolazione e, per gli utenti, la duplicazione a costi molto contenuti.

La Raccolta delle piante e vedute della città di Bologna (162 pezzi) è caratterizzata da un alto grado di completezza rispetto alla produzione di queste tipologie grafiche. Sfogliando le piante di Bologna, si può apprezzare l'evoluzione della tecnica topografica e la trasformazione del volto della città, reso omogeneo dai portici: tra le carte più antiche, alcune, definite "icnoscenografie" o vedute a volo d'uccello, presentano, oltre al reticolato delle strade, l'alzata degli edifici principali. Esemplare a tale proposito è la carta di Filippo de' Gnudi (1702), suddivisa in vari quadranti. Mescolate alle carte vere e proprie, che raffigurano la città compresa entro le mura dal perimetro vagamente esagonale, si trovano panorami e vedute, dal Ritratto ovvero profilo della città di Bologna di Floriano dal Buono (24 aprile 1636) a rappresentazioni successive dei più famosi luoghi di valore storico-artistico: attraverso questo complesso di documentazione la struttura urbanistica viene restituita da differenti punti di vista, che ne evidenziano il sostanziale (e peculiare) rispetto del centro storico fino ai nostri giorni.

Nella Raccolta carte del territorio bolognese (78 pezzi), assai varia, sono presenti corografie, mappe e anche profili di livellazione di fiumi e canali, riferiti a progetti di bonifica della pianura padana tra il Seicento e il Novecento.

I primi nuclei delle due raccolte si formarono all'interno della Biblioteca durante il secolo scorso con esemplari di diversa provenienza, tratti da libri o da atlanti e anche da guide cittadine. La natura di questi fogli sciolti, spesso di grandi dimensioni, e le esigenze di una catalogazione specializzata hanno determinato la scelta di riunirli al Gabinetto disegni e stampe. Vi sono confluiti sia disegni, sia stampe (in misura preponderante): incisioni su rame tra il XVI e il XVIII secolo, poi su acciaio, e infine, dal secolo XIX, molte litografie, fino alle stampe tipografiche di epoca più recente. Da allora le raccolte, tuttora "aperte" alle nuove accessioni, si sono notevolmente arricchite grazie a doni, acquisti, trasferimenti e rinvenimenti durante i lavori di riordino del materiale. Della cartografia vengono presentate nella base dati anche le ultime rielaborazioni.

Per venire incontro alle esigenze della consultazione, l'archivio digitale propone i pezzi non in ordine topografico, ma cronologico, secondo l'epoca della rappresentazione, anziché dell'edizione. Le schede di corredo sono state strutturate a livello catalografico secondo i criteri dello standard internazionale ISBD for Cartographic Materials. Nel corso del lavoro sono stati messi in luce nuovi elementi, che hanno consentito di datare e individuare il soggetto più esattamente che in passato.

Alla realizzazione della base dati hanno collaborato: Cristina Bersani (responsabile del progetto), Paola Foschi (indicizzazione toponomastica), Clara Maldini (descrizione catalografica), Ruggero Ruggeri e Rita Zoppellari (progetto informatico). Le digitalizzazioni sono realizzate da AM IMAGE di Bologna, salvo alcune della ditta ADACTA di Sesto Fiorentino (Firenze).

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