Rivista "IBC" XXI, 2013, 3

musei e beni culturali / convegni e seminari, didattica, progetti e realizzazioni, pubblicazioni

Con il progetto "AdriaMuse" l'Unione Europea promuove il turismo culturale fra le due sponde dell'Adriatico, facendo uscire i musei dalle proprie mura.
Le Muse si divertono

Laura Carlini
[IBC]
Giulia Pretto
[IBC]

Le Muse escono dai musei, dove sono abitualmente di casa, per tuffarsi nel mare Adriatico. Nuotano dalla riviera romagnola e pesarese alle coste istriane, montenegrine e albanesi, alle lagune venete. S'inoltrano nelle verdi valli della Bosnia e salgono sulle colline del Molise, coinvolgendo nei loro felici giochi quanti hanno voglia di vivere la cultura in modo allegro e non convenzionale.

Questo è lo spirito di "AdriaMuse", un progetto di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico 2007-2013 cofinanziato dall'Unione Europea, per promuovere il turismo culturale fra le due sponde dell'Adriatico grazie a eventi innovativi sul tema del mare, dell'archeologia, delle tradizioni locali (www.adriamuse.org/).

Nel progetto sono coinvolti 11 partner provenienti da cinque paesi: la Provincia di Rimini, partner capofila, l'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC), la Regione Veneto, l'Università di Venezia IUAV, la Provincia di Pesaro e Urbino, la Provincia di Campobasso, Skupa (Italia), il Museo nazionale del Montenegro, il Comune di Scutari (Albania), il Cantone di Zenica e Doboj (Bosnia ed Erzegovina) e la Regione Istriana (Croazia).

Per concorrere alla valorizzazione turistica del patrimonio culturale i partner hanno condiviso un itinerario legato soprattutto al mare, che collega musei, siti archeologici, porti, antiche pescherie, ristoranti e tutto ciò che si riferisce alla cultura marinaresca, sperimentando idee da mettere a disposizione delle amministrazioni e degli operatori economici e culturali.

"AdriaMuse" ha già dato vita a una serie di manifestazioni in cui i musei escono letteralmente dalle proprie mura con attività curiose e originali, pensate per intercettare il pubblico che tradizionalmente non li frequenta: per il successo di queste manifestazioni il personale dei musei gioca un ruolo fondamentale, in virtù della capacità di interpretare e di raccontare l'identità storico-culturale delle popolazioni legate al mare.


Il museo fuori dalle proprie mura

La definizione "museo al di fuori delle proprie mura" comprende tutte le attività che il museo organizza all'esterno della propria sede per appassionare pubblici sempre più eterogenei ed esigenti: festival, rievocazioni storiche, mostre itineranti, installazioni nella città, flash mob, laboratori, attività didattiche, conferenze, letture animate, proiezioni, degustazioni, visite guidate, realtà aumentata, app per dispositivi mobili.

Uscire dalle proprie mura significa comunicare la propria identità, interagire con la città e con la comunità, costruire nuove relazioni e consentire la partecipazione, farsi conoscere e apprezzare da persone potenzialmente interessate, che così potranno essere invogliate a fare una visita "all'interno delle mura", dove i musei conservano collezioni che, se adeguatamente raccontate con narrazioni emozionanti, possono dispiegare il massimo potenziale di coinvolgimento. Per rispondere alle aspettative che si creano "fuori dalle mura" occorre presentare contenuti semplici e accattivanti ma non per questo banali, cercando di allettare il visitatore a ritornare al museo per una visita più approfondita.

Gli eventi "fuori dalle mura" rappresentano un'occasione importante per divulgare i contenuti culturali dei musei ubicati nelle località turistiche e per rendere nel contempo più attraente l'offerta complessiva dell'area, favorendo in alcuni casi la destagionalizzazione dei flussi turistici.

L'IBC, con la collaborazione dei partner e dei musei dell'Emilia-Romagna, ha raccolto 25 casi di buone pratiche che illustrano possibili modalità per portare i musei nella città e nelle comunità. Il repertorio di casi, raccolto nella pubblicazione Museum Beyond Its Walls,1 ha fornito lo spunto per fare alcune riflessioni sugli attori e i luoghi privilegiati dei musei al di fuori delle proprie mura, nonché per realizzare un'analisi di queste attività, evidenziandone i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce.

Il repertorio illustra festival di vario genere, corsi di formazione, attività ludico-didattiche per bambini e ragazzi, rievocazioni storiche, fiere e seminari, mostre itineranti, percorsi turistici reali e virtuali, letture e degustazioni enogastronomiche. Citiamo, a titolo di esempio, le diverse edizioni del "Festival del Mondo Antico" di Rimini, che da quindici anni contribuisce alla diffusione della cultura dell'antichità attraverso commenti magistrali, happening, giochi, laboratori, seminari, proiezioni e iniziative gastronomiche. Dall'epicentro costituito dal Museo della città e dalla Domus del chirurgo, il festival si estende a tutta la città di Rimini (strade, piazze, monumenti, librerie e ristoranti) fino a inglobare i comuni della provincia.

Un altro caso virtuoso è rappresentato dal MUSA, il Museo del sale di Cervia. La Salina Camillone, sezione all'aperto del museo, resta l'unico esempio in Italia di salina a lavorazione artigianale a raccolta multipla. Qui i visitatori sono accolti dai volontari del gruppo culturale "Civiltà Salinara" e hanno l'opportunità di vedere le modalità di lavorazione e raccolta del sale. Con il percorso "Salinaro per un giorno", i partecipanti collaborano alle attività di raccolta e trasporto del sale in compagnia dei salinari, per comprenderne il lavoro e sperimentare in prima persona le attività della vecchia salina.


Le iniziative dell'IBC per la formazione

L'attività di formazione nell'ambito di "AdriaMuse" si è concentrata su contenuti a forte valenza sociale (in particolare gli ecomusei) e sul tema della comunicazione del patrimonio culturale supportata dalle nuove tecnologie.

Nel settembre del 2012 Argenta e Cervia hanno ospitato il workshop rivolto agli operatori ecomuseali "Patrimonio e Innovazione", incentrato sul rapporto tra patrimonio e cambiamenti sociali e sulla costruzione delle mappe di comunità, che ha visto la partecipazione attiva di circa cinquanta soggetti, tra cui una delegazione della Regione Istriana e della Città di Rovigno con l'ecomuseo "La Casa della Batana".

L'esperienza dedicata agli ecomusei prosegue anche nel 2013 con un workshop dal titolo "Ecomusei - soggetti e protagonisti locali. Cosa fanno e cosa vogliono", programmato ad Argenta e a Villanova di Bagnacavallo nei giorni 7 e 8 settembre.

Per favorire l'apprendimento di forme di comunicazione efficace da parte dei musei, dopo l'esito positivo della prima edizione, è stato riproposto in chiave europea "Comunicare il Museo*", un percorso di sviluppo di tecniche e pratiche di comunicazione museale 2.0 promosso e sostenuto dall'IBC e progettato da "BAM! Strategie Culturali".

La giornata di presentazione (Bologna, 8 febbraio 2013) ha avuto come ospite di eccezione Chiara Bernasconi del Digital Media Department del MoMA - Museum of Modern Art di New York, che ha raccontato l'esperienza di digital strategy del MoMA, anche attraverso alcuni esempi di progetti di partecipazione low budget replicabili da piccole realtà museali. Hanno partecipato alla giornata gli operatori museali dell'Emilia-Romagna e dei territori interessati dal progetto "AdriaMuse". L'iniziativa è stata resa disponibile anche in streaming ed è stata seguita da circa quattrocento persone.2

Il 24 giugno 2013, presso Casa Artusi a Forlimpopoli, si è svolto "Il gusto del Museo 2.0", un workshop di formazione destinato agli operatori museali e turistici e ai food & travel bloggers, in cui sono state presentate esperienze nazionali e internazionali di marketing territoriale imperniato sui musei. Alla giornata hanno partecipato esperti provenienti da diversi paesi tra i quali: Marino Budicin, vicesindaco di Rovigno (Croazia), per l'ecomuseo "La Casa della Batana", Jasmin Mandzukic, direttore del Museo civico di Tesanj (Bosnia Erzegovina) e Laila Tentoni, vicepresidente di Casa Artusi.


Le iniziative dell'IBC per la promozione

Nel luglio del 2012 è salpata da Cattolica la prima regata "AdriaMuse", con destinazione Pola, in Istria: un incontro ideale fra le due sponde dell'Adriatico svoltosi in concomitanza con la "Notte Rosa". I regatanti hanno sostato a Pola, dove la Regione Istriana li ha accolti con una visita speciale all'Anfiteatro romano e al Museo storico e navale, per poi ripartire alla volta di Cattolica, dove sono stati festeggiati nella cerimonia ufficiale di premiazione presso il Museo della Regina. Gli eventi culturali - organizzati in collaborazione tra IBC, Museo della Regina, Associazione "Mariegola delle vele al terzo e delle barche da lavoro delle Romagne" e Regione Istriana - si sono conclusi con la parata delle imbarcazioni tradizionali con vele al terzo radunatesi nel porto di Cattolica.

Le attività di promozione e la collaborazione con l'ecomuseo di Rovigno si sono ulteriormente sviluppate nel 2012 nel corso della "Fiera degli Ecomusei" di Argenta e durante le iniziative di "Sapore di Sale" a Cervia. A coronamento di questo gemellaggio, la Batana Adriatica è stata messa in acqua a Campotto, nelle Valli di Argenta.

Nelle serate della fiera argentana, l'ecomuseo di Rovigno ha proposto la lavorazione e la degustazione di "salà sardoni" e "sardelle fresche alla griglia" con l'animazione del gruppo folk "Batana", che ha suonato musica popolare istriana. A Cervia gli ospiti di Rovigno hanno dato vita a una disfida con i pescatori locali con l'iniziativa "Salature a confronto" con l'impiego del sale di Cervia: "salà sardoni", a cura dell'ecomuseo "La Casa della Batana", contro "saraghina al sale di Cervia", a cura del circolo dei pescatori "La Pantofla". L'evento è stato ospitato dal MUSA - Museo del sale di Cervia.

Nel 2013, nella cornice delle "Feste Artusiane" a Forlimpopoli, l'ecomuseo "La Casa della Batana" di Rovigno ha animato lo stand "Sapori d'Europa" con le proprie specialità gastronomiche, accompagnate dalle musiche tradizionali rovignesi. Contemporaneamente, nella Scuola di cucina di Casa Artusi, Jasmin Mandzukic, direttore del Museo civico di Tesanj, si è cimentato nella preparazione di alcune ricette tradizionali del cantone di Zenica Doboj utilizzando terrecotte tipiche della cucina domestica bosniaca: un momento di condivisione e convivialità che ha unito Forlimpopoli, la Croazia e la Bosnia Erzegovina.

Infine, per promuovere i musei dell'Emilia-Romagna e la cooperazione transfrontaliera, l'IBC ha ideato "Il Gusto del Museo", un tour attraverso i musei dell'Emilia-Romagna che operano al di fuori delle proprie mura sul tema del mare e dell'enogastronomia. Protagonisti del viaggio di studio sono stati i partner del progetto, gli operatori museali della regione e i food & travel bloggers di fama internazionale, invitati a tenere un diario di viaggio digitale della loro esperienza.

Il tour si è snodato in un percorso di 14 tappe, dedicate ad altrettanti musei e luoghi di cultura: il MIC - Museo internazionale della ceramica di Faenza, il Museo della Rocca di Dozza con l'Enoteca regionale, il Museo dell'aceto balsamico tradizionale di Spilamberto con la Consorteria, Casa Artusi, MUSA - Museo del sale di Cervia, il Museo della marineria di Cesenatico, il Museo del gelato di Anzola dell'Emilia, l'Academia Barilla di Parma, i Musei del cibo della Provincia di Parma (Museo del salame di Felino, Museo del prosciutto di Langhirano, Museo del pomodoro di Collecchio, Museo del parmigiano reggiano di Soragna), il Museo Guatelli di Ozzano Taro e l'Antica Corte Pallavicina, futura sede del Museo del culatello.

L'intero progetto-pilota "Il Gusto del Museo" è documentato da articoli su blog internazionali qualificati, da un video, da centinaia di immagini fotografiche e dai disegni realizzati dagliurban sketchers Clelia La Gioia e Angelo Di Nunzio, grazie alla partnership con "Can't Forget Italy" e il progetto "Digital Diary".

"AdriaMuse" ha in programma ulteriori azioni di disseminazione e rafforzamento della collaborazione transadriatica, che si sta positivamente consolidando e che potrà proseguire anche dopo la fine del progetto, prevista per il febbraio del 2014.


Note

(1Museum Beyond Its Walls, a cura di L. Carlini e G. Pretto, Bologna, Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2013 (per scaricare la versione elettronica del libro: online.ibc.r egione.emilia-romagna.it/h3/h3.exe/apubblicazioni/t?NRECORD=0000113853).

(2) Il video è visibile on line: ib c.regione.emilia-romagna.it/multimedia/video/comunicare-il-museo-collezioni-comunita-pubblici.

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