Rivista "IBC" XXII, 2014, 1

biblioteche e archivi / linguaggi, pubblicazioni

C. Piancastelli, Pronostici ed almanacchi. Studio di bibliografia romagnola, a cura di L. Baldacchini, presentazione di E. Casali, Bologna, il Mulino, 2013.
Astri e pronostici della Romagna

Francesca Rossi
[bibliotecaria]

Per il nuovo volume della collana “Quaderni Piancastelli” si è scelto di rieditare il saggio di bibliografia romagnola su pronostici e almanacchi di Carlo Piancastelli, stampato nel novembre del 2013 proprio in occasione del centenario dalla sua prima pubblicazione. Chiunque intraprenda uno studio sulla storia della Romagna, non può non conoscere Carlo Piancastelli (Imola, 1867 - Roma, 1938), studioso di cultura, storia e folklore della sua amata regione, attento e appassionato collezionista, tanto da accumulare in decenni di pazienti ricerche e ingenti spese un ricco patrimonio, che è tutt’oggi una formidabile fonte per gli appassionati di studi romagnoli.

Oltre a essere stato un’eccezionale collezionista e bibliofilo, Piancastelli fu anche autore di alcuni saggi, e il secondo volume della stessa collana del Mulino a lui dedicata ha già ospitato una nuova edizione del suo contributo su I “Promessi sposi” nella Romagna e la Romagna nei “Promessi sposi”. Dunque mancava e si esigeva analogamente anche una nuova edizione del suo saggio bibliografico sulla letteratura pronosticante di Romagna.

Un tema su cui il bibliofilo fusignanese aveva una personale predilezione e questo spiega la ricca presenza, nella sua biblioteca, di lunari, calendari, strenne, pronostici e almanacchi, puntualmente descritti nel saggio che, nonostante abbia compiuto un secolo, rimane un contributo essenziale in questo settore di studi. Come scrive Piancastelli stesso nelle sue ultime pagine, ciò che si propone è dimostrare come la letteratura pronosticante sia stata spesso ingiustamente considerata minore, semplici scritti per il volgo, mentre in realtà essa può rivelarsi uno strumento di studio molto interessante in quanto indice delle credenze, della cultura, degli usi e costumi del popolo.

Il saggio è suddiviso in dodici capitoli, a partire dal Duecento (con l’indovino forlivese Bonatti, cantato anche da Dante): Piancastelli presenta cronologicamente tutti gli autori romagnoli che scrissero opere di astrologia, compresi gli stampatori che pubblicarono in Romagna scritti di carattere pronosticante o almanacchistico, fino ad arrivare ai lunari dell’Ottocento, come il noto Luneri di Smembar faentino. In realtà, già nel 1982, il volume era stato oggetto di una ristampa anastatica da parte dell’Editoriale Insubria, ma questa volta si tratta di una nuova edizione che apporta anche le numerose integrazioni aggiunte negli anni successivi da Piancastelli nel corso delle sue costanti ricerche, e sono proprio questi continui aggiornamenti al suo studio che testimoniano la passione del fusignanese per l’argomento.

Il lavoro di riedizione è stato dunque effettuato a partire dall’analisi di un esemplare del 1913 riccamente postillato dall’autore, che si trova presso la Biblioteca comunale “Aurelio Saffi” di Forlì, alla quale Piancastelli donò il suo ricco patrimonio. Il curatore del volume è Lorenzo Baldacchini, docente di Biblioteconomia e bibliologia all’Università di Bologna, mentre la presentazione è affidata a Elide Casali, già docente nell’ateneo bolognese e autrice di importanti contributi in materia di letteratura almanacchistica in età moderna. Di corredo al testo, sono presenti 22 tavole in bianco e nero con riproduzioni di frontespizi di vari pronostici, lunari e almanacchi. Inoltre è stata riprodotta qualche pagina dell’esemplare che presenta le tante note autografe, utilizzato per questa nuova riedizione, in cui è stato aggiunto l’indice dei nomi, prima assente.

Il sottotitolo (Studio di bibliografia romagnola) non deve intimidire: la bibliografia può talvolta risultare noiosa per chi non sia un addetto ai lavori (ricercatore, storico o bibliotecario), ma non è questo il caso. Il volume è invece consigliabile anche a quanti siano semplicemente curiosi di leggere attraverso i secoli il percorso che fece l’astrologia, perché prima di essere soppiantata dalla più scientifica e moderna astronomia, essa era una scienza riconosciuta in ambito accademico. Ebbe a lungo devoti credenti, nata com’era dall’ansia umana di conoscere l’avvenire e di prevederne le catastrofi, rivolgendo gli occhi al cielo in cerca di risposte.


C. Piancastelli, Pronostici ed almanacchi. Studio di bibliografia romagnola, a cura di L. Baldacchini, presentazione di E. Casali, Bologna, il Mulino, 2013 (“Quaderni Piancastelli”, 8), 180 pagine, 17,50 euro.



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