Rivista "IBC" XXII, 2014, 2

biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni

A due anni dal terremoto, Finale Emilia dimostra che per ripartire sono necessari anche i libri, le idee e la creatività che solo un'istituzione culturale pubblica possono garantire.
Finale riparte

Antonietta Furini
[responsabile della Biblioteca e dell'Archivio storico comunali di Finale Emilia (Modena)]

Quando non ci sono limiti e lo scopo non è circoscrivibile e definibile in termini concreti, perché lo scopo sono gli esseri umani, siamo di fronte a una biblioteca pubblica.1

Luigi Crocetti


Il 30 marzo 2014 è stata inaugurata la MultiArea Finalese, MAF, una struttura completamente nuova che ospita istituti e uffici culturali, servizi sociali e di pubblica istruzione del Comune di Finale Emilia. A quasi due anni dal sisma che ha provocato una brusca interruzione delle attività, si riparte con nuovi e articolati spazi, pensati per accogliere e offrire alla comunità molteplici occasioni di approfondimento dei saperi, di crescita culturale, di costruttivo confronto e di scambio piacevole.

Gli eventi del maggio 2012 hanno segnato profondamente persone e luoghi, provocando smarrimento, ma suscitando anche reazioni forti e costruttive. La solidarietà dimostrata con numerose azioni di sostegno da parte di enti, di associazioni e di colleghi bibliotecari di diverse regioni italiane ha contribuito, nel tempo intercorso tra chiusura e nuovo avvio, a tener viva in noi la convinzione del ruolo essenziale dei servizi bibliotecari all'interno di una comunità colpita da un evento devastante. Perciò la chiusura forzata delle biblioteche della zona non ha implicato la completa sospensione delle attività: libri per tutti sono entrati nei campi per sfollati insieme a beni di prima necessità: per confortare, per aiutare a tener vivi e speranzosi la testa e il cuore. È stato allestito un bibliobus che per alcuni mesi ha circolato con successo nei comuni della Bassa modenese; a Cavezzo è stata inaugurata una bibliotenda, aperta al pubblico per i mesi estivi; a Finale Emilia le bibliotecarie sono entrate nei campi per condividere con i bambini storie "riparatrici", ripristinando un rapporto con i ragazzi attraverso il libro e le narrazioni nuove o già note, incontrate prima della brusca interruzione.

Il trasferimento del patrimonio della biblioteca in un luogo che fungesse da deposito temporaneo in attesa di una nuova destinazione, ha avviato un percorso sfociato nella decisione dell'amministrazione comunale di destinare spazi ai servizi culturali della città all'interno di un ampio edificio finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

La riflessione sulle caratteristiche e sugli obiettivi dei nuovi servizi bibliotecari e archivistici di Finale si è svolta a partire dal progetto architettonico, nel quale gli esperti, sulla base degli indirizzi stabiliti dalla Regione, hanno proposto la costruzione di uno spazio ispirato "ai princìpi di coerenza, trasparenza, essenzialità, schiettezza, solidità, sobrietà, flessibilità". 2 Queste qualità della struttura pubblica, orientate a un efficace inserimento e radicamento dei servizi nel territorio, a un dialogo costante con la comunità, alla capacità dell'ente di recepire domande e di rispondere in maniera adeguata ai cittadini, hanno agevolato il lavoro di progettazione dell'allestimento interno di biblioteca, archivio e degli spazi collegati. Le nuove condizioni strutturali ed economiche, grazie a finanziamenti europei e a preziose donazioni, hanno consentito di impostare servizi e attività diretti ad aumentare le opportunità di informazione, formazione, approfondimento culturale e svago.


Nell'urgenza della ricostruzione è stato possibile intrecciare le caratteristiche di trasparenza e flessibilità architettoniche con l'esigenza, fortemente sentita, di creare un nuovo luogo di incontro ricco di stimoli per tutte le diverse generazioni, eliminando ogni barriera, ogni ostacolo nella relazione tra istituzioni e pubblico, simulando, attraverso ampie vetrate, un prolungamento dello spazio diretto a rimuovere ogni soglia respingente. Per accentuare e rendere irresistibile l'invito a entrare, si è intervenuti promuovendo la realizzazione di un'opera d'arte sulla balconata della biblioteca, ben visibile all'esterno: una parete che lascia intuire i volumi dell'edificio su due livelli. Si tratta di un significativo dipinto dell'illustratore Alessandro Sanna, artista noto a livello internazionale, che lungo i 14 metri di lunghezza della parete ha narrato con immagini la recente storia di queste terre, immergendola in un'atmosfera suggestiva e fiabesca.

Il murale, dal titolo Mattoni di libri, parla a tutti i cittadini, adulti e ragazzi, ammicca ai passanti, invoglia a lanciare uno sguardo e a restare colpiti dalle immagini: un castello/biblioteca, un veliero speciale, un elefante che avanza imponente nel cielo giallo, arancione e rosso, facendo volare libri, pagine, storie. È un seducente invito a entrare per scoprire i dettagli dell'opera o per cercare di indovinarne i richiami alla realtà, i riferimenti artistici e letterari. Un passo e si incontra tutto il resto, tutto ciò che una struttura accattivante e accessibile offre, ossia una varietà di mezzi di comunicazione adatti a "soddisfare le esigenze individuali e collettive di istruzione, informazione e sviluppo personale, compreso l'impiego del tempo libero". 3

Nell'elaborazione del progetto culturale dei nuovi servizi bibliotecari e archivistici, a partire dalla sede, è intervenuta la Soprintendenza regionale per i beni librari e documentari, in particolare Valeria Buscaroli, la cui collaborazione è stata essenziale e preziosa in ogni fase successiva al sisma. Sono stati attuati confronti, inoltre, con realtà ben strutturate e innovative, come il Multiplo di Cavriago (Reggio Emilia), e si è approfondito il confronto con gli architetti progettisti della struttura, Stefano Fascini e Ilaria Gasparini.

Nel tradurre concretamente, insieme ai tecnici, nell'allestimento e nell'impostazione dei servizi, le idee di accessibilità, pluralità, qualità, molteplicità dell'offerta, gradevolezza e al tempo stesso salvaguardia e valorizzazione, si è posto l'accento sull'accorpamento in un unico edificio degli istituti culturali e dei servizi educativi e sociali, cercando di individuare alcune linee comuni in cui integrare proposte culturali, formative e di prevenzione rivolte alla cittadinanza.

Questi obiettivi hanno indotto a puntare su una denominazione che esplicitasse ed evidenziasse tale sinergia, componendo tutte le specificità: è nata così la "MultiArea Finalese - MAF", che include la Biblioteca comunale "Giuseppe Pederiali", l'archivio storico "Cesare Frassoni" e i servizi cultura, pubblica istruzione e sociale. Il logo che affianca il nome, ideato dalla ditta Sesamo di Figline Valdarno, prende spunto dalla facciata dell'edificio e trasforma le vetrate in mattoni/libri, elemento caratterizzante e ricorrente diretto a trasmettere e a rimarcare che la vera ricostruzione avviene attraverso la conoscenza, la creatività, le idee rese accessibili a tutti grazie ai libri.

La texture di libri/mattoni è stata utilizzata all'interno della biblioteca per creare i ritratti di vari personaggi appartenenti al mondo della scienza, della letteratura, dell'arte, della politica, raggruppati nello spazio dedicato ad "Arti e conoscenze", e a figure letterarie come Pinocchio o il giovane Holden, collocati nelle aree destinate ai ragazzi. Accanto ai visi si legge in sintesi la biografia, preceduta da una significativa affermazione o da un'incisiva frase tratta dalle opere di ognuno dei grandi maestri proposti: Federico Fellini, Giuseppe Verdi, Renata Viganò, Giuseppe Pederiali, Rita Levi Montalcini. Un insieme, visi e parole, con cui si intende rendere omaggio a grandi figure quasi tutte emiliane, a parte la Montalcini (particolarmente legata a Finale Emilia), e si vuole ricordare a tutti come in ogni ambito abbiano grande significato la passione, l'impegno intellettuale, umano e civile: valori imprescindibili per guardare al futuro con rinnovata speranza.

I mattoni/libri fanno anche da colonne portanti alla grande illustrazione di Sanna. Oltre al marchio dell'edificio, la ditta Sesamo ha realizzato una segnaletica interna chiara e precisa, progettata con una grafica lineare e semplice, che permette agli utenti di orientarsi agevolmente nell'esteso edificio e che completa e valorizza le scelte di arredo correlate con la suddivisione delle funzioni dei servizi. Ogni spazio è stato pensato in relazione ai target, ai materiali fruibili, ai possibili futuri utilizzi. Perciò l'ampia sala polivalente, i laboratori, le salette riunioni sono dotati di arredi flessibili e di attrezzature che consentono lo svolgimento di varie attività rivolte a piccoli o a grandi gruppi, mettendo in rete, integrando gli istituti e le proposte culturali del territorio, suscitando nuovi interessi e curiosità.

Nella giornata inaugurale, gli interventi musicali di Paolo Fresu e della locale Scuola di musica, proposti in ogni angolo del MAF, e le attività artistiche organizzate nell'area dedicata ai ragazzi trasformata in atelier, hanno fornito un piccolo assaggio della sinergia avviata.


L'archivio storico - oltre ai quasi 2 chilometri di ripiani in armadi compattabili destinati a ospitare e conservare la documentazione storica finalese, che parte dal 1438 - dispone di un'area in cui è possibile allestire piccole mostre o svolgere attività didattiche. Gli interventi diretti di riordino e inventariazione finanziati dalla Soprintendenza regionale e quelli conservativi della Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna consentono di valorizzare e promuovere il ricco patrimonio documentario finalese, creando nuove collaborazioni.

Gli spazi della biblioteca, ognuno dei quali contraddistinto da un colore, sono stati pensati in relazione ai compiti del servizio e tenendo conto dell'interazione con gli altri servizi presenti:

· l'ingresso ricco di novità librarie e con quattro settori tematici: cinema, musica, viaggi, cucina hobby e sport segnalati come "I più richiesti";

· una zona "Giornali e riviste" con quotidiani e riviste pensate un po' per tutti e con la possibilità di sedersi comodamente per consultare le risorse offerte tramite gli ipad disponibili al banco informazioni e prestiti;

· 6 postazioni multimediali dotate di cuffie;

· un'ampia area dedicata alle letterature con in evidenza "Poesia, teatro e audiolibri";

· la "Raccolta Finalese", in cui è ordinato il materiale di cultura locale;

· una posizione di rilievo è destinata a "Lingue e culture", ossia a corsi di italiano per stranieri e a romanzi e racconti in lingua originale.

La sezione destinata a bambini e ragazzi è un'esplosione di colori sia nella parte dedicata ai più grandi, attrezzata con PC multimediali e numerosi posti a sedere, sia nella zona destinata ai piccoli e alle mamma e papà, dotata di tappeto, contenitori bassi per i libri e due poltrone per la lettura condivisa. Anche in quest'area Alessandro Sanna ha realizzato tre illustrazioni in cui i bambini e i genitori possano riconoscersi e ritrovarsi. Oltre a libri, CD musicali, film e cartoni animati, sono disponibili giochi da svolgere in biblioteca: memo, cubi, puzzle, giochi di società e due ipad con giochi offline selezionati e proposti dalla biblioteca. Insomma, un luogo in cui tutto è possibile per genitori, bambini e ragazzi.

Al primo piano si incontrano libri di approfondimento relativi ai vari ambiti del sapere, e un ampio spazio-studio con postazioni in cui è possibile utilizzare il proprio portatile e collegarsi tramite wi-fi; sono inoltre disponibili due postazioni video alle quali si affianca un'area, denominata come in molte biblioteche pubbliche "Zona Holden", con romanzi racconti e fumetti per i ragazzi. Nonostante i quasi due anni di sospensione del servizio, si è cercato di mantenere la vitalità e la freschezza della collezione, aggiornandola con nuovi acquisti nei mesi precedenti all'apertura.

Gli arredi, funzionali e gradevoli, forniti dalla ditta Tecnocoop di Rovereto (Trento), consentono di esporre una buona parte dei 22978 documenti a scaffale aperto, in modo da valorizzarne al massimo l'attrattiva, favorendo un approccio amichevole che semplifichi, insieme alla segnaletica e ad altre strategie, la ricerca autonoma da parte dell'utenza. Dall'1 aprile 2014, data di apertura, al 10 giugno, la biblioteca ha realizzato 4973 prestiti, ha ospitato 35 classi, dalle materne alle superiori, per visite guidate, incontri musicali, laboratori. In collaborazione con il coordinamento pedagogico e con il servizio cultura sono stati realizzati due corsi di formazione per educatori e insegnanti.

Ci si appresta ora a programmare le attività dei prossimi mesi, proseguendo le proficue collaborazioni avviate, ascoltando e indagando con attenzione le domande reali e quelle inespresse dei cittadini per radicarsi sempre più nel territorio. Credo che questi obiettivi siano ben espressi nell'immagine conclusiva dell'ampio dipinto di Sanna, nella quale sono raffigurati animali che corrono tra alberi, fatti di parole e libri, germogliati da fitte scritte che fanno pensare a tante storie. I libri sono sospesi nell'aria e uno di essi, con un topino aggrappato, si stacca e vola verso la finestra della biblioteca. Dopo un dramma è possibile rinascere e il vissuto insegna a riempirsi di conoscenza, sapere, bellezza indispensabili per ripensarsi, generare nuove idee e, cooperando, costruire con lungimiranza.


Note

( 1) La citazione è tratta dal libro: L. Crocetti, Il nuovo in biblioteca e altri scritti, Roma, AIB, 1994.

( 2) Dalla "Relazione ed elaborati grafici e illustrativi della qualità estetico-formale, inserimento paesaggistico e utilizzazione ottimale degli spazi"; si ringraziano gli architetti Ilaria Gasparini e Stefano Fascini per i materiali documentari relativi al progetto architettonico.

( 3) Il servizio bibliotecario pubblico. Linee Guida IFLA/UNESCO per lo sviluppo, Roma, AIB, 2002.

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