Rivista "IBC" XXII, 2014, 3

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A. Moretti Foggia, Le ricette di vita del dottor Amaral e di Petronilla. 1929-1947, a cura di M. G. Muzzarelli, Milano, Fondazione Corriere della Sera, 2013.
Un'identità ritrovata

Valeria Cicala
[IBC]

Che piacevole e istruttiva scoperta questo libro Le ricette di vita del dottor Amaral e di Petronilla. 1929-1947, curato da Maria Giuseppina Muzzarelli ed edito nella collana "Le 'carte' del Corriere". Ci permette di conoscere e apprezzare con il suo nome e la sua identità una donna davvero notevole, che ha illustrato la professione medica, ma al contempo ha rivelato doti da ottima giornalista, avendo compreso presto quale fosse l'importanza di divulgare, di trovare il linguaggio appropriato per parlare a tutti sia di salute sia di alimentazione, e far capire anche quanto l'una sia legata all'altra.

La dottoressa Amalia Moretti Foggia nacque a Mantova nel 1872, conseguì una prima laurea in Scienze naturali a Padova e poi quella in Medicina a Bologna, dove fu allieva di uno dei maggiori clinici italiani: Augusto Murri. Già questo percorso, tra la fine dell'Ottocento e gli esordi del nuovo secolo, ne restituiscono un profilo di donna non solo portata per gli studi ma anche di forte personalità. Si specializza in Pediatria a Firenze e poi, stabilitasi a Milano, esercita la professione presso la Poliambulanza di Porta Venezia, animata da una forte attenzione al sociale e dalla volontà di curare chi disponesse di risorse minori.

La prima collaborazione con "La Domenica del Corriere" è del 1929, ma avviene sotto uno pseudonimo maschile, che manterrà per tutto il lungo sodalizio, fino alla sua scomparsa nel 1947. Il dottor Amaral riscuote successo e intercetta un vastissimo pubblico ed è ciò che più sta a cuore alla dottoressa, ma la scelta di una firma maschile per quella rubrica intitolata "La parola al medico" (mentre potrà firmarsi Petronilla, sempre in anonimato, quando entrerà in un ambito dedicato alle donne come la cucina) qualcosa dice di assai eloquente sul clima nel quale doveva imporsi l'emancipazione femminile. Nell'ambiente letterario era in alcuni casi più semplice ottenere la propria firma: si veda, sulle stesse pagine del "Corriere", il caso di Ada Negri, con la quale la nostra autrice era in relazione epistolare.

Il dottor Amaral riceve decine e decine di lettere, le rubriche di Amalia Moretti Foggia sono seguite e apprezzate, e lei stessa gode di grande considerazione ai vertici del quotidiano per cui lavora. Scrive anche per "Il Corriere dei Piccoli", "La Lettura", "Il Romanzo Mensile"; tra le tante rubriche segnaliamo ancora quelle che firma come "Massaia scrupolosa", in cui soccorre le padrone di casa nelle diverse pieghe della gestione delle risorse, non sempre laute, per mandare avanti il menage quotidiano, tra pulizie, spesa, riparazioni e acquisti; come pure i trafiletti di "Una mamma", dove mette a frutto tutta la sua profonda competenza di pediatra. La nostra dottoressa è sempre stata vicina ai circoli socialisti, partecipando a conferenze e corsi a Milano, e dialogando con alcune delle sue più impegnate contemporanee, come Anna Kuliscioff, a sua volta medico specializzata in ginecologia.

Questo libro offre una selezione di articoli, assai ben fatta, della lunga e proficua attività giornalistica della dottoressa Moretti Foggia e risulta prezioso da molte angolazioni; attraverso i consigli medico-sanitari, le ricette di cucina e altre svariate indicazioni in cui mette a frutto il suo sapere, la sua etica sociale e il suo occhio femminile, si delinea uno spaccato di storia tutt'altro che di superficie. Le vicende belliche, le difficoltà economiche, l'importanza di una educazione e di una conoscenza migliore di tanti aspetti della cura e dell'igiene si rintracciano nella scrittura chiara e un po' complice di questa donna che entra in dialogo soprattutto con le donne, ma "curando" più aspetti della loro vita quotidiana, con senso pratico e con la consapevolezza di poterne raggiungere tante attraverso le sue rubriche.

Se in molte case, tra i volumi di cucina ereditati da una nonna, giovane sposa alla fine degli anni Quaranta, ancora oggi può trovarsi il ricettario di Petronilla - chi scrive, bambina degli anni Cinquanta, lo ricorda sul tavolo di cucina tra farina e mattarello - è bene sottolineare che Amalia Moretti Foggia, come scrive a conclusione del suo saggio introduttivo Maria Giuseppina Muzzarelli, "ha contribuito a costruire un Paese laico, progressista, civile anche valendosi dell'opportunità che le diede il 'Corriere' e che lei seppe cogliere per sé e per le altre". E siamo lieti che questo libro le restituisca meglio, e per un pubblico più ampio, quell'identità celata che però non le ha impedito di godere di una meritata e, ora, rinnovata fama.


A. Moretti Foggia, Le ricette di vita del dottor Amaral e di Petronilla. 1929-1947, a cura di M. G. Muzzarelli, Milano, Fondazione Corriere della Sera, 2013, 434 pagine, 14,00 euro.



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