Rivista "IBC" XXIII, 2015, 4
musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni, storie e personaggi
Aveva scelto Magnus, cioè "Grande", come nome d'arte Roberto Raviola, nato nel 1939 e scomparso nel 1996, dopo aver esordito come "Bob la Volpe" nei disegni e nei primi fumetti firmati tra la fine degli anni Cinquanta e il 1964, l'anno in cui lasciò Bologna per andare a Milano. Era un ragazzo nella Bologna del dopoguerra. In un clima denso di stimoli e di personaggi significativi nel panorama culturale. Dopo il diploma in scenografia all'Accademia di belle arti, aveva forte passione per il teatro, tentò la strada dell'illustratore di libri, lavorò anche come grafico pubblicitario. Ma per uno cresciuto leggendo fin da piccolo settimanali mitici quali "Il Vittorioso", nutrendo la sua fantasia con i mondi fantascientifici di Flash Gordon e di "Saturno contro la Terra", con l'esotismo di Mandrake e il gotico incantato del Faust di Rino Albertarelli, con l'umorismo del Topolino di Floyd Gottfredson e l'epopea eroica del Far West americano, la via del fumetto era quella che doveva imboccare!
Davvero ben pensata e imperdibile, nell'imminenza del ventennale della morte, l'esposizione "Magnus e l'altrove. Favole, Oriente, Leggende", promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, è stata inserita tra gli eventi della nona edizione del festival internazionale di fumetto "BilBolBul" ed è rimasta aperta al pubblico negli spazi espositivi della Fondazione del Monte, fino al 6 gennaio 2016. Il percorso della mostra, che offriva anche un calibrato respiro espositivo tra le opere, è stato curato da Luca Baldazzi e Michele Masini e si apriva con cinquanta illustrazioni a colori, rarissime e mai prima d'ora esposte, realizzate da un giovanissimo Roberto Raviola all'inizio degli anni Sessanta per le collane di libri di favole per ragazzi della casa editrice Malipiero: dalle Mille e una Notte al Mago di Oz, fino alle storie e leggende regionali italiane. In questi lavori si possono già rintracciare le radici dell'immaginario di Magnus, in seguito disegnatore di alcuni tra i più popolari personaggi dei fumetti: Kriminal, Satanik, Alan Ford (su testi di Luciano Secchi, alias Max Bunker) e poi creatore di saghe come Lo Sconosciuto, I Briganti, Le Femmine incantate, fino all'ultimo leggendario Tex realizzato per l'editore Bonelli.
A ricordare uno dei fumettisti italiani di maggior fama e prestigio contribuiscono anche il libro Magnus prima di Magnus. Gli anni dell'apprendistato di un maestro del fumetto, che uscirà per i tipi di Alessandro editore, a cura di Luca Baldazzi, in collaborazione con Fabio Gadducci e Michele Masini, con un'introduzione di Antonio Faeti. Come pure creano una grande emozione e propongono un ricco excursus della storia del fumetto così come è cresciuta a Bologna, le immagini del film Ho conosciuto Magnus, diretto e scritto da Paolo "Fiore" Angelini, un progetto "ABC Arte Bologna Cultura". Si tratta di un intreccio prezioso per gli amanti del fumetto, e non solo. Un percorso, una sorta d'indagine che svela le radici dell'immaginario di un grande autore: Magnus, appunto, e, come avrebbero detto i latini, nomen omen!
"Magnus e l'altrove. Favole, Oriente, Leggende", Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 21 novembre 2015 - 6 gennaio 2016.
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