Rivista "IBC" XVII, 2009, 4

territorio e beni architettonici-ambientali / pubblicazioni

F. Manenti Valli, Oltre misura. Il linguaggio della bellezza nel monastero benedettino di San Pietro a Reggio Emilia, Modena, Franco Cosimo Panini, 2008.
Misura per misura

Isabella Fabbri
[IBC]

Studiare la genesi e i criteri che hanno guidato la costruzione di un edificio religioso antico può anche significare intraprendere un percorso di ricerca affascinante ed eterodosso. Un percorso che, dall'architettura come noi la intendiamo oggi, si può dilatare al recupero di una visione simbolica del mondo, come quella che si esprime nell'armonia delle proporzioni e delle parti fondata sulla misura e sul numero. Alla ricerca di un "linguaggio della bellezza" di marca rinascimentale di cui oggi abbiamo perso il senso, riducendolo spesso a piatte questioni di estetica e di mera funzionalità. È il caso del lavoro pluriennale condotto sulla fabbrica cinquecentesca del monastero di San Pietro a Reggio Emilia da Franca Manenti Valli, architetto reggiano che da tempo si dedica con passione all'analisi metrico-proporzionale delle fabbriche storiche, intesa come operazione preliminare a qualsiasi ipotesi operativa di riuso e restauro.

Queste lunghe indagini hanno trovato un'espressione ottimale nel volume Oltre misura. Il linguaggio della bellezza nel monastero benedettino di San Pietro a Reggio Emilia, pubblicato dall'editore modenese Franco Cosimo Panini con la prefazione di Ezio Raimondi, presidente dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna. Punto di partenza dell'indagine, secondo l'autrice, è il riconoscimento che "le fabbriche del passato sono testi murari di cui è difficile, ma non impossibile, decriptare il lessico". Una decriptazione che deve tener conto del fatto che nella costruzione, nel comporre edile degli antichi maestri, interviene "un comporre scientifico che attinge all'aritmetica per le potenzialità simboliche delle misure espresse in numeri; alla geometria per il rigore degli schemi di dimensione progettuale; alla musica per i rapporti tra le lunghezze delle membrature che spesso riprendono quelli delle consonanze intervallari; all'astronomia per le rispondenze ancora emblematiche tra cosmo ed edificio sacro".

Su queste basi, l'analisi applicata al monastero benedettino reggiano permette a Manenti Valli di individuare le alterazioni che la struttura, e in particolare i due chiostri, hanno subìto nel tempo, di recuperare quindi una più accurata leggibilità dell'insieme e di ipotizzare per l'edificio una proposta di recupero originale e ottimamente documentata: una destinazione musicale, come sede del Conservatorio della città con centro studi, auditorium, biblioteca. Una proposta coerente con "il fascino dei due chiostri, potenziali orti meditativi di studio e vere 'stanze' di armonia a cielo aperto" e più in generale con la vocazione del luogo a essere teatro di interazione tra le discipline del mondo scientifico, tecnologico e artistico. Una vocazione in qualche modo "inscritta nella pietra".


F. Manenti Valli, Oltre misura. Il linguaggio della bellezza nel monastero benedettino di San Pietro a Reggio Emilia, Modena, Franco Cosimo Panini, 2008, 1087 pagine, 68,00 euro.

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