Rivista "IBC" XVIII, 2010, 1

musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni

People. Il catalogo degli umani tra '800 e '900, a cura di P. Basile, M. G. Battistini e I. Pulini, Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2009.
Il feroce Saladino

Carlo Tovoli
[IBC]

Dal 2006, anno della sua inaugurazione ufficiale, il Museo della figurina di Modena promuove un'intensa attività espositiva con l'intento di far conoscere e valorizzare la propria collezione di oltre cinquecentomila piccole stampe, dalla metà dell'Ottocento ai giorni nostri, raccolte nel corso degli anni dall'imprenditore modenese Giuseppe Panini (www.comune.modena.it/museofigurina). Le figurine, grazie alla varietà dei soggetti rappresentati e alla notevole qualità iconografica, sono rivelatrici della mentalità o delle aspirazioni di un determinato periodo storico, mettendone a nudo l'orgoglio e, spesso, i pregiudizi. Nate intorno al 1860 a scopi pubblicitari, come strumento di persuasione all'acquisto di un bene di consumo, all'inizio le figurine si rivolgono principalmente agli adolescenti; in pochi decenni, però, collezionarle diventa un passatempo istruttivo per intere famiglie, ma anche l'occasione, per genitori e figli, di aggiornare le proprie conoscenze sugli argomenti più disparati.

Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, un tema in particolare domina gli interessi di una società certa di aver avviato il giusto cammino verso la diffusione del modello occidentale ed europeo, ritenuto garanzia dello sviluppo e della "civiltà". È il tema dell'Altro e dell'Altrove, sia in senso culturale che geografico. Sono gli anni in cui cresce l'interesse per l'antropologia e nascono i primi grandi musei etnografici. Si diffondono così le conoscenze (e anche gli stereotipi) sui popoli delle Americhe, dell'Africa, dell'Asia e dell'Oceania. E le figurine diventano, per adolescenti e non, uno dei luoghi di incontro privilegiati con l'Altro: un'infinita quantità di raffigurazioni degli usi e dei costumi, delle tradizioni, dei caratteri somatici dei popoli, dà origine a un'enciclopedia illustrata del mondo conosciuto, che replica fedelmente i criteri tassonomici dei nuovi musei etnografici.

A volte le immagini di questi cartoncini colorati testimoniano un palese intento propagandistico, legittimando, per esempio, le mire espansionistiche coloniali di una società che si fa forte del credo positivista nell'azione "civilizzatrice" del Vecchio Continente. Del resto, anche lo studio delle popolazioni avviene in questo periodo secondo un approccio "evoluzionista", che dallo stato "selvaggio" conduce alla civiltà, misurata in base a precise tappe indicative del progresso tecnologico e culturale. Le figurine riflettono questo clima e risentono anche di impostazioni pseudoscientifiche oggi completamente cadute: basti pensare alla nozione di razza applicata alla specie umana. E tuttavia permettono di aggiornare e diffondere un repertorio di immagini che, fino a pochi decenni prima, era riservato solo a chi aveva accesso alle relazioni illustrate di esploratori e navigatori, accompagnando l'immaginario dell'uomo comune sino all'avvento della fotografia.

La mostra "People. Il catalogo degli umani tra '800 e '900", allestita nel settembre 2009 al Museo della figurina e, significativamente, al Museo civico archeologico etnologico (fondato nel 1871 per "accogliere e conservare tutto quanto interessasse l'intera popolazione") ha chiuso i battenti nel febbraio 2010. Resta il catalogo pieno di stupende illustrazioni e con testi di Paola Basile, Maria Giovanna Battistini e Ilaria Pulini, curatrici dell'iniziativa e del volume.


People. Il catalogo degli umani tra '800 e '900, a cura di P. Basile, M. G. Battistini e I. Pulini, Modena, Franco Cosimo Panini Editore, 2009, 256 pagine, 20,00 euro.

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