Rivista "IBC" XVIII, 2010, 4

musei e beni culturali / didattica, progetti e realizzazioni, pubblicazioni

Dalla collaborazione tra musei, scuole e territorio nasce il progetto dei "piccoli laboratori portatili". Per avvicinare concretamente i giovani al binomio "Scienze e Tecnologie".
Apriamo il kit!

Valentina Galloni
[IBC]
Beatrice Mascherini
[collaboratrice dell'IBC]
Giovanni Battista Pesce
[IBC]

La scienza in viaggio: dalla scuola al museo al territorio è il titolo di un video in cui alcuni giovani sono ripresi mentre svolgono con passione diverse attività: scalpellano rocce lungo la riva di un fiume, raccolgono campioni di acqua e di suolo per poi analizzarli, assemblano minicentraline fotovoltaiche, sperimentano strumenti per misurare e pesare, partecipano a giochi di ruolo tra le teche di un museo, raccontano ai loro coetanei, o ai più piccoli, il frutto delle loro sperimentazioni. Sullo sfondo è sempre presente una scatola di legno, un "kit - piccolo laboratorio portatile", che fa da filo conduttore a tutte le esperienze e che contiene l'occorrente per creare, indagare, giocare, rispondere e farsi nuove domande sulla scienza.

Queste immagini documentano alcuni momenti significativi dei nove progetti realizzati nell'ambito della seconda azione del progetto "Scienze e Tecnologie" e rendono conto, insieme alle parole, dello spirito che ha animato l'iniziativa, avviata nel 2008 dalla Regione Emilia-Romagna, insieme all'Ufficio scolastico regionale e all'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS), per sperimentare nuovi approcci nell'apprendimento delle materie scientifiche. Lo sviluppo di una rete di musei come risorsa educativa per l'apprendimento delle materie scientifiche e tecnologiche era l'obiettivo di questa azione, che l'Istituto regionale per i beni culturali (IBC), a cui è stato affidato il coordinamento, ha accolto con grande entusiasmo, per più di una ragione.1

Innanzitutto si trattava di un'occasione importante per promuovere, presso le scuole, il museo come luogo di apprendimento attivo, spazio ideale non solo per apprendere conoscenze legate al curricolo scolastico attraverso esperienze pratiche, ma anche per sviluppare competenze personali, sociali e civiche.2 Nello stesso tempo si presentava l'opportunità di sviluppare una forte integrazione tra le due istituzioni coinvolte: la scuola e il museo. Chi lavora in questo settore sa bene che il rapporto scuola-museo, anche se abbastanza frequente, non è continuativo: la scuola sceglie tra le varie proposte offerte dal museo e ne fruisce spesso in modo episodico. Più rari sono i rapporti consolidati e sinergici, che abbiano un carattere ordinario e si sviluppino all'interno del curricolo scolastico. Così, con il coordinamento dell'IBC e con un lavoro di gruppo in cui le varie competenze si sono perfettamente integrate, si è deciso di sviluppare un progetto che ha portato alla realizzazione di 9 "kit - piccoli laboratori portatili".3

La prima fase del progetto è stata dedicata alla formazione comune delle professionalità diverse che interagiscono sul territorio regionale: da una parte gli insegnanti di materie scientifiche delle scuole secondarie di I e II grado, dall'altra gli operatori dei servizi educativi di alcuni musei scientifici. Il corso, che si è svolto tra marzo e maggio del 2009, si è basato sulle buone prassi del progetto lombardo "EST - Educare alla Scienza e alla Tecnologia", promosso dalla Fondazione Cariplo con l'Ufficio scolastico regionale, la Regione Lombardia, la Fondazione Museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci" e il Museo civico di storia naturale di Milano. Proprio la visita ai laboratori dei due musei milanesi e il confronto con i loro operatori didattici hanno costituito una parte fondamentale nel percorso di formazione dei partecipanti emiliano-romagnoli: non solo hanno potuto verificare quanto realizzato dal progetto "EST", ma sono anche stati coinvolti direttamente in attività sperimentali e ludiche.4

Alla fase di formazione è seguita la pubblicazione di un bando: i musei e le scuole sono stati invitati a unirsi in partenariato, anche creando reti tra più scuole, per presentare progetti mirati alla creazione di un "kit - piccolo laboratorio portatile" su tematiche correlate alla divulgazione scientifica e tecnologica. I requisiti prioritari richiesti erano la coerenza dell'iniziativa proposta con il Piano dell'offerta formativa della scuola, con gli obiettivi del progetto regionale e con le specificità del museo partner, l'apertura ad altri soggetti del territorio e la trasferibilità ad altri contesti. Sono così stati scelti 9 progetti distribuiti su tutto il territorio regionale, che hanno portato a realizzare altrettanti kit. Ogni progetto è stato realizzato da una o più scuole, con la collaborazione di diversi enti territoriali e con il coordinamento scientifico di un museo della regione.5

· Per il progetto "Fare, pesare e pensare con le mani", coordinato dal Museo della bilancia di Campogalliano (Modena), è stato realizzato un kit interattivo che, attraverso attività pratiche e coinvolgenti, promuove l'utilizzo di strumenti tecnologici quotidiani (bilance e altri strumenti per pesare) per favorire il riconoscimento e la sperimentazione degli elementari princìpi fisici che sono alla base dei differenti strumenti.

· "Goccia a goccia. Percorso didattico alla scoperta della risorsa acqua", coordinato da NatuRa - Museo ravennate di scienze naturali e Centro visite del Parco del Delta del Po di Sant'Alberto, è dedicato alla valorizzazione dell'acqua, una delle risorse più preziose del pianeta. Il percorso prevede attività di campionatura e analisi dei principali parametri chimici e fisici dell'acqua, considerazioni sull'utilizzo della risorsa idrica, individuazione di comportamenti consapevoli, indagini sulla varietà delle forme di vita legate all'ambiente acquatico.

· "Il suolo, un mondo sconosciuto", coordinato dal Museo di storia naturale dell'Università di Parma, ha realizzato un kit laboratoriale che permette agli studenti di conoscere nelle sue componenti principali il sottosuolo, ambiente generalmente sconosciuto e poco valorizzato. Attraverso il mondo degli organismi edafici lo studente si avvicina ai concetti di biodiversità, nella sua accezione più ampia, e di salvaguardia degli ambienti naturali e delle loro risorse.

· "La magia dell'acqua: macchine idrauliche e macchine biologiche", coordinato dal Museo del patrimonio industriale di Bologna,6 ha portato gli studenti di una scuola superiore a progettare un kit rivolto ai ragazzi più giovani, che contiene diversi materiali sull'acqua: per sperimentarne le caratteristiche chimico-fisiche, per osservare la straordinaria varietà di esseri viventi che la abitano, per ritrovare le tracce del suo utilizzo come fonte di energia e importante via di comunicazione nell'antica "città d'acqua".

· "Io mi evolvo e tu? I vertebrati nel loro ambiente: gioco di ruolo sui meccanismi dell'evoluzione", coordinato dal Museo di anatomia comparata dell'Università di Bologna, propone un kit ludico, attraverso cui gli studenti possono imparare, divertendosi, a riconoscere gli animali e a scoprire in quali ambienti sono in grado di sopravvivere. Recandosi al Museo, gli studenti possono "familiarizzare" con i suoi ambienti anche grazie una caccia al tesoro sulla collezione osteologica, imparando così a riconoscere gli scheletri degli animali esaminati.

· "Le scienze alla scoperta delle acque del territorio", coordinato dal Museo del Cielo e della Terra di San Giovanni in Persiceto (Bologna), ha progettato un kit che offre la possibilità di affrontare con metodo e strumenti scientifici l'analisi delle caratteristiche delle zone umide del territorio locale, valorizzando sia il patrimonio del museo coordinatore, sia quello dei musei di due delle scuole associate in rete.

· "La scienza in valigia. Laboratorio portatile alla scoperta della sostenibilità", coordinato dal Museo di scienze naturali di Cesena con Controvento Società Cooperativa di Cesena, è un progetto multidisciplinare che, prendendo spunto dalla Conferenza delle Nazioni Unite di Copenhagen, si propone di conoscere, sperimentare e proporre riflessioni relative a cambiamenti climatici, crisi energetica e nuovi scenari dell'economia mondiale.

· "Conoscere il territorio: acqua, suolo e sottosuolo", coordinato dal Museo di storia naturale di Piacenza, intende approfondire alcuni contenuti legati allo studio delle scienze della Terra, favorendo il collegamento tra gli aspetti teorici e la conoscenza concreta, per affrontare il problema del degrado ambientale e fornire le conoscenze necessarie a valorizzare le risorse ambientali anche attraverso uscite sul territorio.

· "La terra sottosopra. Terremoti e orogenesi nel quadro della tettonica delle placche", coordinato dai Musei civici di Reggio Emilia, si propone di avvicinare i ragazzi allo studio delle scienze della Terra, stimolando la curiosità e l'interesse con modelli e attività pratiche. La riproduzione in scala ridotta dei grandi fenomeni globali che interessano la crosta terrestre, il loro collegamento alla storia geologica del territorio di appartenenza, la lettura (nel paesaggio) delle tracce degli eventi che lo hanno generato, sono i principali argomenti trattati.


Nel corso delle fasi di progettazione e di attuazione sono state create occasioni di confronto tra i soggetti coinvolti e il comitato tecnico scientifico, per condividere punti di forza e criticità emerse e per stabilire criteri e strumenti volti a intraprendere le azioni di documentazione e valutazione dei progetti. Grande cura è stata dedicata a realizzare una documentazione completa, efficace e comunicabile, sia del processo sia del prodotto. Per ogni progetto è stata quindi compilata una scheda articolata in diverse voci: quadro di riferimento; finalità, obiettivi specifici e scelte di contenuto; percorso; metodologie, strategie, risorse e strumenti; valutazione; risultati e ricaduta sulla didattica; promozione; lo strumento didattico: il "kit - piccolo laboratorio portatile". L'obiettivo era portare i vari soggetti a riflettere sulle dinamiche, sulle azioni e sulle strategie messe in atto dalle scuole e dai musei, ma anche fornire materiale per ripetere e diffondere queste esperienze.

A corredo della scheda di documentazione sono stati realizzati altri materiali: fotografie, presentazioni e prodotti multimediali. Un videoperatore è stato incaricato di documentare i momenti salienti di ogni progetto e di realizzare altrettanti video, in aggiunta a quello generale di cui si è detto. In questa fase gli stessi ragazzi si sono attivati per raccontare, attraverso interviste, realizzazione di esperimenti o descrizioni di materiali prodotti, il proprio punto di vista sul percorso di cui sono stati protagonisti. Alcune classi hanno anche realizzato blog, siti internet e gruppi di discussione che, oltre a contenere una documentazione dettagliata del progetto, si sono rivelati proficue occasioni di approfondimento degli argomenti affrontati.

I materiali di documentazione dei vari progetti sono stati inseriti all'interno di GOLD, la banca dati promossa dall'ANSAS per raccogliere le esperienze più innovative e interessanti realizzate nelle scuole italiane di ogni ordine e grado (gold.indire.it/gold2). Con grande soddisfazione, tre progetti della seconda azione si sono aggiudicati il premio "GOLD 2010", ricevendo 3000 euro. Infine, a conclusione dell'intero percorso, un convegno e una pubblicazione hanno fatto il punto su tutte le riflessioni e le esperienze realizzate.7

Il progetto "Scienze e Tecnologie" ha coinvolto 11 musei, 23 istituti scolastici e diverse realtà territoriali, che hanno anch'esse contribuito attivamente allo sviluppo dei singoli progetti. Nel complesso, 50 classi e circa 1200 studenti hanno partecipato alla realizzazione o alla sperimentazione dei kit. Ma oltre al dato quantitativo, ciò che ha dato particolare soddisfazione ai promotori del progetto è stato l'entusiasmo dei docenti, degli operatori museali e soprattutto degli allievi, ben visibile nelle riprese video o per chi ha avuto la fortuna di condividere qualcuna delle sperimentazioni. Gli studenti sono stati i veri protagonisti delle esperienze, perché spesso hanno partecipato alla scelta degli argomenti, hanno in gran parte realizzato i materiali all'interno dei kit, hanno utilizzato tutti gli strumenti offerti dalla tecnologia, hanno guidato i ragazzi più giovani nella sperimentazione dei materiali, si sono persino cimentati nella scrittura di articoli scientifici (una classe ha vinto un viaggio a Bruxelles con un articolo sulla biodiversità nell'ambito di un concorso europeo).

Attraverso queste esperienze i ragazzi hanno acquisito conoscenze specifiche sulle discipline scientifiche e, nello stesso tempo, hanno sviluppato le loro competenze personali e civiche interrogandosi su temi ambientali di grande attualità. Gli insegnanti di materie scientifiche hanno coinvolto i colleghi delle materie umanistiche per realizzare materiali con un forte carattere multidisciplinare. Il confronto continuo tra operatori museali e docenti ha favorito un'integrazione di punti di vista complementari che risulterà utile nel futuro lavoro di entrambe le parti. Non solo il museo, ma anche il territorio, i fiumi, le rocce, il sottosuolo e gli animali sono diventati, al pari dei libri di testo, strumenti formativi su cui cimentarsi. L'auspicio è che, nel prossimo futuro, attraverso questi kit che rimangono in dotazione alle scuole e ai musei, le esperienze possano essere ripetute e che il progetto nel suo complesso costituisca una buona prassi da diffondere e migliorare.


Note

(1) Il progetto "Scienze e Tecnologie" si inquadra nelle finalità del Gruppo di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica (www.didatticaer.it/progetti_regionali/progetto_scienze_tecnologia.aspx). Per guardare il video, realizzato in collaborazione con l'associazione culturale "Squeezezoom Bottega": www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/menu/istituto/04attivita/13progetti/prog/scienzetecnologie.htm.

(2) L'IBC è impegnato da anni in ricerche e progetti internazionali sul museo come luogo di apprendimento informale: www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/menu/dx/10progettieu.htm. ll patrimonio culturale è stato da tempo individuato dall'Unione Europea come risorsa educativa strategica, funzionale alle conoscenze disciplinari e alla maturazione della personalità degli individui, oltre che come fattore di sviluppo sociale e culturale generale. Segnaliamo in proposito il progetto europeo "Aqueduct - Acquiring Key Competences through Heritage Education", di cui l'IBC è partner: si propone di utilizzare l'educazione al patrimonio culturale come strumento per acquisire le otto competenze chiave per l'apprendimento permanente stabilite dal Quadro di riferimento adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel 2006 (ec.europa.eu/dgs/education_culture/publ/pdf/ll-learning/keycomp_it.pdf).

(3) Le persone che a vario titolo hanno partecipato allo sviluppo del progetto sono: Laura Carlini, Valentina Galloni, Beatrice Mascherini e Giovanni Battista Pesce (IBC), Giulia Antonelli, Nicoletta Molinaro e Maria Toma (Servizio istruzione e integrazione fra i sistemi formativi della Regione Emilia-Romagna), Claudia Vescini (ANSAS), Silvia Mascheroni (consulente esperta in pedagogia del patrimonio culturale e didattica museale).

(4) Sul progetto "EST": www.progettoest.it/tycoon/light/viewPage/ProgettoEst/progetto. Il programma del corso e il video che documenta la visita a Milano sono disponibili on line: www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/menu/istituto/04attivita/13progetti/prog/scienzetecnologie.htm.

(5) Di ogni progetto si riporta solo il nome del museo incaricato del coordinamento scientifico, rimandando al sito web dell'IBC per un elenco puntuale di tutte le scuole e gli enti coinvolti.

(6) Il Museo del patrimonio industriale, insieme al Museo Marconi, nello stesso periodo ha realizzato anche un kit sulla comunicazione a distanza, sempre sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nell'ambito del centenario del Nobel a Guglielmo Marconi.

(7) Scienze e Tecnologie in Emilia-Romagna. Un nuovo approccio per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica nella Regione Emilia-Romagna, Napoli, Tecnodid Editrice, 2010.

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