Rivista "IBC" XXV, 2017, 3

Dossier: Giardini di città

territorio e beni architettonici-ambientali, dossier /

Giardini di città

Piero Orlandi
[Architetto]
Carlo Tovoli
[IBC]

Ritorna anche nel 2017, e precisamente il 22, 23, 24 settembre, la rassegna “ViVi il Verde. Alla scoperta dei giardini dell’Emilia-Romagna”, ideata e promossa dall’Istituto regionale per i beni culturali e giunta quest’anno alla quarta edizione. Decine le aree verdi coinvolte, da Rimini a Piacenza, tra giardini pubblici, giardini storici, parchi, orti botanici, aree urbane verdi e giardini di ville o di castelli. Come sempre è un’occasione per “vivere” la natura secondo le modalità più disparate: visite guidate, certo, ma anche laboratori, conferenze “sul campo”, percorsi sensoriali, lezioni pratiche, treewatching, incontri con chi i giardini li cura e li protegge per mestiere, atelier didattici per i più piccoli, e tanto altro. La rassegna ha dimostrato fin dalla sua prima edizione una particolare attenzione alla fotografia, con laboratori e mostre dedicati ai giardini della nostra regione. In particolare, in occasione di “ViVi il Verde” 2016, l'Associazione culturale Spazio Lavì! ha organizzato un laboratorio fotografico su alcuni siti del centro storico di Bologna (i giardini di San Leonardo, del Guasto, il Parco della Montagnola) assai diversi quanto a tipologia, storia, uso attuale.

Il giardino di via San Leonardo è il più piccolo dei tre, origina da uno spazio verde domestico e privato, è attualmente frequentato soprattutto da studenti. Quello del Guasto è stato realizzato alla metà degli anni Settanta del Novecento sull'area occupata dalle macerie del distrutto palazzo Bentivoglio. Il progetto, opera dell'architetto Gennaro Filippini, è particolarmente rivolto al gioco dei bambini e comprende invasi per l'acqua, fontane, strutture in cemento. Il luogo è rimasto però inaccessibile ai fruitori a cui era stato destinato per molti anni, e solo attraverso l'impegno di una associazione sorta appositamente per il suo recupero è tornato ad essere utilizzato. Il giardino della Montagnola, che ha le dimensioni di un vero e proprio parco urbano ed è sorto nell'Ottocento sul modello degli spazi verdi delle maggiori metropoli europee, ha una complessità d'uso ancora maggiore, essendo frequentato sia da famiglie che da studenti che da giovani immigrati in attesa di occupazione che vi passano buona parte della loro giornata.

Il laboratorio, condotto con il patrocinio del Quartiere Santo Stefano, dell'Istituto per i beni culturali e dell'Ordine degli Architetti di Bologna, era rivolto appunto agli architetti come corso di aggiornamento professionale.
Condotto da Fabio Mantovani ( www.fabiomantovani.com), fotografo già da tempo operante nel campo dell'architettura e dello spazio urbano, con i contributi di Carlo De Angelis, Milena Naldi e Piero Orlandi, il workshop è stato frequentato da dieci architetti, interessati non solo ai temi della rappresentazione dei luoghi ma soprattutto a un uso della fotografia come strumento di indagine e ricerca progettuale.

Oltre che per i valori naturalistici, gli spazi verdi nel centro della città sono apprezzati in quanto spazi pubblici. La gente li frequenta e vi convive, sono luoghi vissuti come complementari ai momenti del lavoro e dello studio, ambienti ideali dove incontrarsi, giocare, fare sport. La fotografia può cogliere tutti questi aspetti, farsi indagine sociale, studiare i problemi che ostacolano una piena fruizione, sottolineare le potenzialità di miglioramento. In questo senso essa costituisce una analisi critica propedeutica al progetto di restauro e riqualificazione.

Il laboratorio si è svolto su tre moduli. Il primo, lunedì 12 settembre 2016, si è articolato in tre lezioni, sulla storia dei giardini e il loro ruolo urbano, sugli strumenti di rilievo grafico e fotografico in ausilio al progetto e sulla fotografia degli spazi verdi urbani. Il secondo modulo, lunedì 19 settembre, prevedeva i sopralluoghi nei giardini e l’esecuzione delle fotografie con l'assistenza di Mantovani. Infine il terzo modulo si è svolto venerdì 23 settembre, in occasione della manifestazione “ViVi il Verde”, con l'esame collettivo delle fotografie prodotte, la proiezione delle stesse e la discussione con il fotografo docente.

Il materiale prodotto dagli architetti partecipanti è stato accuratamente selezionato e viene ora esposto, in occasione di “ViVi il Verde”, in una mostra presso il Quartiere Santo Stefano, nel cui ambito territoriale insistono i tre giardini. Come si può evincere dalle immagini di questo dossier che accompagna la mostra, ogni autore ha un proprio approccio personale al tema, ma in tutti i casi le immagini vogliono sottolineare aspetti problematici o meno noti dei luoghi, sui quali orientare l'attenzione sia dei fruitori che degli amministratori: le qualità nascoste e minori, come ad esempio le relazioni visive tra l'interno dei giardini e la città intorno; i dettagli architettonici, artistici, così come gli usi spontanei che la gente quotidianamente fa degli spazi.

Mostra:

Giardini di città
22 settembre-5 ottobre 2017
Sala esposizioni Giulio Cavazza del Complesso del Baraccano
Via Santo Stefano 119, Bologna
promossa da Spazio Lavì e IBC, con il patrocinio del Comune di Bologna-Quartiere Santo Stefano e Ordine degli Architetti di Bologna

Spazio Lavì! è un'associazione culturale fondata a Bologna nel giugno del 2012 con l'obiettivo di favorire la produzione di ricerche visive sul paesaggio contemporaneo e sulle forme della persistenza e della trasformazione dei luoghi, assegnando alla rappresentazione visiva – fotografica, pittorica, grafica, e in generale con ogni espressione artistica – lo status di ricerca e di progetto. Il concetto di paesaggio viene inteso in un senso allargato, che comprende, oltre allo spazio urbano ed extraurbano, anche le persone e le loro relazioni, la società, il lavoro, il quotidiano, i riflessi materiali dei cambiamenti ambientali, economici, culturali.
L'associazione, che ha uno spazio espositivo a Sarnano (MC), ha sottoscritto una convenzione con l'Accademia di Belle Arti di Macerata e collabora con istituti scolastici e universitari, tra questi con la Scuola di Architettura di Ascoli Piceno, realizzando workshop fotografici.

Negli anni scorsi alcune delle produzioni di Spazio Lavì! sono state portate in spazi o musei bolognesi, come Duepuntilab in via Solferino e l'Istituzione Villa Smeraldi di San Marino di Bentivoglio. Dalla primavera 2016, in forza di un patto di collaborazione con il Quartiere San Vitale (ora Santo Stefano), Spazio Lavì! ha aperto la galleria “Lavì! City” in via Sant'Apollonia 19/A. È inoltre stata attivata una convenzione con l'Accademia di Belle Arti di Bologna, che ha prodotto due eventi nell'ambito della manifestazione “Open Tour” (edizioni 2016 e 2017), con mostre di giovani artisti dell'Accademia.

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