Rivista "IBC" XXVIII, 2020, 1

musei e beni culturali / interventi

Fare sistema

Valentina Galloni
[IBC]

Marzo 2020: i musei italiani, come altri luoghi della cultura, chiudono al pubblico a causa della pandemia. Seppure in tempi diversi, la situazione si è progressivamente estesa ai musei di tutto il mondo, facendoli precipitare in una crisi senza precedenti. Da una parte, le istituzioni si sono trovate a fronteggiare enormi problemi economici e gestionali, dall’altra hanno cercato di assolvere, anche a porte chiuse, a una delle loro funzioni principali, vale a dire quella di essere, secondo la definizione di ICOM, “al servizio della società e il suo sviluppo”, promuovendo nuove modalità per rapportarsi con il pubblico.
Anche la Regione Emilia-Romagna, attraverso l’Assessorato alla cultura e al paesaggio e l’Istituto Beni Culturali, ha dovuto far fronte a questa difficile situazione con diverse azioni di sostegno alle istituzioni museali presenti sul territorio. In questi nove lunghi mesi, in cui si sono susseguiti molteplici provvedimenti di chiusura, di riapertura poi e di successiva chiusura, l’IBC ha organizzato un calendario di incontri virtuali nei quali i referenti delle varie istituzioni museali hanno potuto portare all’attenzione della Regione e dei loro colleghi difficoltà, esigenze e buone pratiche attivate per fronteggiare la situazione di emergenza in atto. Nei vari momenti di confronto, sono emersi da parte delle istituzioni e del personale che vi opera un grande spirito di collaborazione, una forte capacità di adattarsi a una situazione in continua mutazione senza perdersi d’animo, e la confortante volontà di cercare sempre nuove soluzioni per mantenere vivo il rapporto con il pubblico.
La Regione, nell’ambito del Sistema museale regionale, ha supportato i musei nelle varie fasi attraverso lo sviluppo di diverse iniziative: creando rassegne per dare visibilità alle loro attività; supportandoli nel momento della riapertura con la  redazione di linee guida definite sulla base di un confronto con quelle internazionali, ministeriali e di altre regioni italiane; avviando la sperimentazione della app “ io Prenoto” per consentire ai musei di gestire in modo facile e veloce il flusso di visitatori e ottimizzare gli ingressi; potenziando le occasioni formative:  si vedano ad esempio le  giornate di confronto sull’educazione al patrimonio organizzate in collaborazione con ICOM Emilia-Romagna o i 12 webinar sui Livelli uniformi di qualità per i musei, organizzati dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, a cui hanno partecipato più di 200 operatori museali dell’Emilia-Romagna.
Un discorso a parte riguarda la comunicazione digitale, che ha occupato un ruolo preponderante in questo periodo. Prima della pandemia, l’IBC aveva già iniziato a lavorare sullo sviluppo delle competenze digitali del personale che opera nei musei anche in previsione del prossimo  accreditamento al Sistema museale regionale che prevede come uno dei Requisiti minimi dei Livelli Uniformi di Qualità la presenza di un responsabile della comunicazione anche in ambito digitale. Nell’ambito del  progetto europeo MuSA erano stati organizzati in collaborazione con ICOM diversi momenti formativi: sulla strategia digitale, sugli strumenti multimediali negli allestimenti e sull’educazione al patrimonio attraverso il digitale. I musei durante il primo lockdown hanno dimostrato una grande vitalità, attivando siti internet e canali social e creando rubriche tematiche, tour virtuali, video, dirette e social challenge, podcast e webinar per creare un contatto diretto con il pubblico.
A fronte di tanta dinamicità, ci si è resi anche conto di quanto sia necessario avere a diposizione risorse strumentali e personale adeguatamente formato in grado di sviluppare una digital strategy efficace. La ricerca “Comunicazione, tecnologie e covid-19 negli enti museali” condotta nell’ambito del Master in valorizzazione turistica e gestione del patrimonio culturale dell’Università di Bologna, realizzata in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna durante il primo lockdown, evidenzia che il 56,8% dei 111 musei che hanno partecipato al sondaggio non ha figure dedicate alla comunicazione digitale e che il 59%  segnala la necessità di personale qualificato o di formazione sul tema.
L’IBC, oltre alle iniziative di cui si è accennato sopra, ha supportato i musei con alcune azioni mirate: nel primo lockdown ha pubblicato, in collaborazione con ICOM e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, un “ Vademecun sull’utilizzo del linguaggio audiovisivo” curato da Daniele Campagnoli su sollecitazione di alcuni musei che avevano espresso difficoltà nel realizzare video con i mezzi che avevano a disposizione; nel secondo periodo di chiusura, ha organizzato, in collaborazione con BAM! Strategie culturali, l’incontro “ Musei e Comunicazione digitale: strategie efficaci per la comunicazione in ambito culturale” a cui hanno assistito più di 300 partecipanti, a testimonianza del forte interesse sull’argomento. Registrando la grande partecipazione, l’Assessore alla Cultura, Mauro Felicori, nell’introdurre il seminario, ha proposto l’avvio di un confronto reciproco permanente. In tale direzione vanno anche l’attivazione del gruppo facebook “Sistema museale dell’Emilia-Romagna” che vede già più di 1000 iscritti e l’istituzione di un Tavolo Musei in collaborazione con il ClusteER Industrie Culturali e Creative della Regione Emilia-Romagna.
In conclusione, questa difficile situazione sta ponendo ai musei alcune sfide importanti: utilizzare il digitale come strumento essenziale per raccontare, valorizzare e promuovere il patrimonio e per raggiungere nuovi pubblici; porre tra i propri obiettivi prioritari la funzione educativa; coinvolgere attivamente le comunità di riferimento, così come previsto anche dalla Convenzione di Faro; creare reti che coinvolgano anche soggetti esterni al contesto museale. I musei della nostra regione stanno dimostrando di volere accogliere queste sfide come opportunità di crescita e potranno trovare un sostegno nell’ambito del Sistema museale regionale.

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