Rivista "IBC" XXVIII, 2020, 1

Dossier: CRATERI. Rigenerare il territorio

territorio e beni architettonici-ambientali, dossier / leggi e politiche, progetti e realizzazioni

Una sfida vinta con le associazioni

Werther Albertazzi
[Attivatore territoriale, Planimetrie Culturali Aps]

La Regione Emilia-Romagna è stata una delle prime in Italia a dotarsi di una legge sul contenimento del consumo di suolo attraverso la promozione di interventi di rigenerazione urbana, la legge n. 24 del 2017. Con gli articoli 15 e 16, tutti i comuni sono chiamati a dotarsi di un albo degli immobili disponibili per la rigenerazione e a disciplinare gli usi temporanei che sono quindi entrati a pieno titolo tra gli strumenti di governo del territorio idonei a innescare processi rigenerativi.
Nel giugno 2019, l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali (IBC) dell’Emilia Romagna ha lanciato un “avviso pubblico per la presentazione di progetti multidisciplinari per la mappatura e la rigenerazione culturale dei nove comuni della provincia di Modena coinvolti dal sisma 2012”, con l'obiettivo di rafforzare la resilienza delle comunità locali attraverso la conoscenza e il riutilizzo del patrimonio dismesso quale veicolo per lo sviluppo di iniziative economiche, sociali e culturali partecipate dalle comunità. L’avviso pubblico è stato suddiviso in due fasi, la prima rivolta alla mappatura e al censimento di edifici in disuso e/o abbandonati, che potranno essere inseriti nell’albo degli immobili disponibili per la rigenerazione urbana. La seconda, invece, volta all'attivazione di percorsi partecipati utili a far emergere le funzioni da inserire nei luoghi mappati, anche tramite il ricorso ad usi temporanei.

L' Associazione Planimetrie Culturali, che dal 2004 si occupa di “uso temporaneo” con azioni di “bonifica culturale” nei luoghi in disuso attraverso la partecipazione della cittadinanza, attendeva da tempo l’opportunità di mettersi in gioco a fianco delle istituzioni e per questo ha deciso di partecipare.
La complessità dell'avviso e la tempistica breve di realizzazione delle attività (dal 15 settembre al 21 dicembre 2019) hanno richiesto un grande sforzo. Nella pianificazione del progetto - che ha interessato i 9 comuni della provincia di Modena coinvolti dal sisma del 2012 - è stato fondamentale individuare ed acquisire risorse umane portatrici di competenze trasversali per definire e realizzare le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi.
Per essere efficaci e concreti, si è formato un team composto da associazioni impegnate nell’attivazione territoriale, professionisti, pubbliche amministrazioni e forze economiche del territorio in oggetto, un gruppo interdipendente che, già dalle prime fasi, è stato in grado di arricchire lo sviluppo del progetto e portare punti di vista diversificati nelle possibili risoluzioni.

Il lavoro di squadra e una buona ripartizione delle responsabilità sulla base delle capacità in gioco ci hanno permesso non solo di contenere i tempi di realizzazione mantenendo un alto livello di qualità dell'operato, ma anche di superare le difficoltà, a volte complesse, incontrate strada facendo. La rete collaborativa è fondamentale nei singoli progetti di riuso, quanto nel complesso processo di rigenerazione urbana; a maggior ragione quando il contesto è quello di un territorio ferito e di comunità fragili dove diventa importante avere la capacità di leggere e interpretare i bisogni della collettività nelle sue diverse sfaccettature. Il reinserimento nella città produttiva e sociale di spazi e aree che hanno perso la propria funzione originale richiede l'attivazione di pratiche collaborative e modelli di offerta e gestione in grado di intercettare le esigenze del territorio e generare nuove spinte creative.

A distanza di quasi un anno, si possono cominciare a fare considerazioni sul lavoro svolto e verificare se le azioni intraprese abbiano saputo rispondere ai bisogni individuati, valutare cosa abbia funzionato e cosa non abbia funzionato, e perché. Valutazioni che lasciamo alle istituzioni, in primis all'Istituto Beni Culturali, promotore e finanziatore, ma anche alla Regione Emilia- Romagna e ai comuni direttamente coinvolti.

A noi rimane un patrimonio di conoscenze ed esperienze: la rete costituita che ci ha portato allo sviluppo di nuove competenze e alla conoscenza di nuove metodologie, una rete che si è alimentata con i sostenitori e i beneficiari delle azioni portate sul territorio, una rete fatta di relazioni personali e istituzionali che si estende nel tempo in maniera esponenziale. Questi sono risultati di un valore che non si esaurisce di certo con il progetto. Siamo poi arrivati alla conclusione lasciando un archivio di tutte le azioni svolte e dei documenti prodotti, il sito crateri.eu che ci auguriamo possa essere utile per progetti futuri.

Ringraziamo IBC per avere fornito l'occasione di misurarci e apprendere e citiamo, con riconoscenza tutto il gruppo di lavoro: Accademia di Belle Arti (BO), Amigdala Aps (MO), Cittadinanzattiva E-R (BO) Civicwise Italia, Forza Maggiore (Roma), Iperpiano (NO), Spazi Indecisi (FO), Studio Performa A+U (BO), e Planimetrie Culturali Aps (BO). È stato inoltre fondamentale il supporto di: Comune di Concordia Sulla Secchia, Comune di Medolla, Comune di Modena, CNA di Concordia e San Possidonio.

 

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