Rivista "IBC" XIV, 2006, 4

biblioteche e archivi / didattica, progetti e realizzazioni

A Carpi (Modena), in un'ala del Palazzo dei Pio, un nuovo spazio destinato al pubblico da zero a sedici anni riunisce Biblioteca, Ludoteca e un affascinante Teatro della luce...
Un castello per sapere

Emilia Ficarelli
[direttrice del "Castello dei ragazzi" e della Biblioteca comunale "Il falco magico" di Carpi (Modena)]

Se ripercorriamo la storia delle biblioteche attraversandone con la mente i momenti salienti, ci rendiamo immediatamente conto di come questo cammino sia stato un lento, faticoso, ma graduale e irreversibile aprirsi della cultura e del sapere a un pubblico sempre più ampio. Dalle solenni sale a forma basilicale delle grandi biblioteche del Cinquecento, dove l’ambiente e l’atmosfera incutevano timore e riverenza, alle prime esperienze di public library dell’Ottocento nei paesi anglosassoni, alle biblioteche popolari in Italia, sino alla grande "rivoluzione" che ha portato alla nascita e allo sviluppo delle biblioteche degli enti locali, con il conferimento dei poteri in materia di beni culturali alle regioni, le trasformazioni delle biblioteche sono state veramente radicali, quasi una "mutazione genetica". 1

Non meno importanti sono state le ulteriori evoluzioni che hanno portato alla nascita delle sezioni ragazzi, dando a queste uno spazio sempre maggiore all’interno delle biblioteche pubbliche e destinando risorse per la promozione della lettura rivolta alle scuole, attraverso corsi d’aggiornamento per educatori e per progetti di lettura per il tempo libero. La stessa editoria per bambini e ragazzi a partire dalla metà degli anni Ottanta – quando furono pubblicati in Italia i primi seriali (il primo volume dei "libri-game" è del 1985) e i libri di Roald Dahl (Le streghe, Il GGG, 1987) – ha avuto una crescita esponenziale con la pubblicazione di libri di qualità, grazie alla traduzione in lingua italiana di grandi autori per ragazzi della letteratura inglese, francese e americana. Occorre comunque ricordare che questa felice stagione della letteratura per ragazzi nel nostro Paese è stata preparata da grandi autori italiani come Emanuele Luzzati e Gianni Rodari e negli anni successivi da altri importanti scrittori come Pinin Carpi, Roberto Piumini e Bianca Pitzorno. Anche lo stesso progetto "Nati per leggere" 2 rientra a pieno titolo nello spirito di una biblioteca per i bambini e per la famiglia, ovvero per un pubblico allargato che deve trovare in questo istituto un servizio di base, dove lettura, cultura, informazione, svago ed educazione permanente si mescolano a formare il grande puzzle della conoscenza attiva. Le sezioni ragazzi sono così diventate, via via, dei works in progress, nei quali la lettura si accompagna a laboratori, atelier, internet, musica, video e giochi.

Se passiamo poi a esaminare le scelte pionieristiche e lungimiranti di alcuni enti locali agli inizi degli anni Ottanta, quando sono state avviate le prime ludoteche, entriamo in un altro campo estremamente importante dal punto di vista educativo. Infatti, cogliendo l’esigenza delle famiglie di migliorare la qualità del tempo libero dei propri figli, molti enti locali hanno costruito strutture pubbliche ricche di stimoli ludici e capaci di creare occasioni di condivisione. Queste ludoteche, sopravvissute negli anni all’incalzare dei nuovi e più moderni intrattenimenti audio-video, sono ancora oggi una grande risorsa del nostro territorio per diverse ragioni.

Pur avendo aggiornato il proprio patrimonio con prodotti multimediali, continuano a proporre modalità di gioco che favoriscono la socializzazione, l’apprendimento di regole e ruoli, la fantasia e la creatività, in un clima di svago dove i tempi non sono quelli frenetici degli adulti, ma quelli utili al bambino per inserirsi attivamente, per capire, sbagliare e riprovare. Inoltre, in un tessuto sociale come quello attuale, composto da bambini e ragazzi con provenienze, formazioni e culture molto differenti, il gioco si impone con forza e gioca un ruolo fondamentale nella comunicazione, nello scambio, nell’incontro e nella conoscenza tra le persone. Ultimo aspetto da non dimenticare: nelle ludoteche entrano non solo i bambini e i ragazzi, ma anche le famiglie (genitori, nonni, tate, fratelli, insegnanti) dando vita a un pubblico variegato, a una microsocietà, per la quale è possibile fare molto, a cui si possono trasmettere valori culturali, civici e morali capaci di far convivere in serenità e in modo costruttivo.

 

La Biblioteca ragazzi e la Ludoteca di Carpi

La Biblioteca ragazzi "Il falco magico" svolge da anni a Carpi (Modena) un’importante funzione di promozione della lettura, con il suo ricco patrimonio di libri, videocassette, DVD, CD-ROM, attraverso il servizio di prestito e grazie alle numerose proposte educative rivolte alle scuole e al pubblico nel tempo libero (mostre, letture animate e incontri con l’autore). La Ludoteca della città, a sua volta, tra le prime a essere inaugurata in Italia già nel 1981, svolge un fondamentale compito di carattere pedagogico e sociale nell’ambito del gioco. I due istituti, pur in sedi distinte, già da anni hanno attivato una serie di collaborazioni su progetti specifici che spaziano dalla lettura all’immagine, al gioco, al laboratorio, nella convinzione che il comune denominatore sia rappresentato dalla finalità educativa che sta alla base di tutti i loro progetti.

Educare, infatti, nel senso letterale del termine, significa allevare, nutrire, curare, alimentare: in senso traslato, arricchire le menti dei giovani con il sapere che ci viene dai libri, ma anche dalle immagini, dai moderni sistemi audio-video, dai giochi e dai laboratori, intesi come "officine" dove si elaborano concetti e idee. Il gioco, come ben sanno i maestri e gli educatori, altro non è che la prima forma di apprendimento del bambino, mentre il fare e lo sperimentare, stimolando curiosità e fantasia, sono la molla più potente per apprendere. Non c’è conoscenza se non ci sono curiosità, stupore e meraviglia, come non c’è apprendimento se non c’è coinvolgimento attivo.

Diventa quindi difficile tracciare un confine netto tra il sapere che si acquisisce attraverso la lettura e il sapere che si costruisce attraverso il gioco. Si spiegano così, probabilmente, anche le scelte di diverse amministrazioni del nostro territorio di unire questi due servizi, primo fra tutti lo storico progetto di "Casa Piani" di Imola (Bologna), inaugurata nel 1990. Va però sempre tenuto presente che la lettura e il gioco hanno in molti casi i medesimi obiettivi educativi e culturali, ma le modalità di fruizione sono molto differenti.

La lettura richiede concentrazione, è un processo di astrazione che attiva e assorbe la nostra mente in maniera totale; la lettura è fatica, anche quando c’è godimento. Il piacere di leggere si conquista, occorre quindi educare alla lettura con buoni libri, con professionalità adeguate: proprio per questo si parla tanto di "pedagogia della lettura". Il gioco è invece fruibile in modi completamente diversi, ci sono sì regole da seguire, ruoli da rispettare, ma c’è un coinvolgimento immediato e un piacere che si assapora in diretta, tanto nella bellezza e validità del gioco stesso, quanto nello stare insieme per condividere un’esperienza.

Questi temi richiederebbero sicuramente ulteriori approfondimenti, scambi di esperienze e riflessioni comuni, ma tanto basta per comprendere che ai ragazzi occorre presentare in maniera chiara e inequivocabile i due percorsi: gioco e lettura.

 

Il "Castello dei ragazzi": ideazione, principi e obiettivi

Questa premessa ci sembrava indispensabile per ripercorrere le ragioni e le motivazioni che stanno alla base della scelta che ha portato l’amministrazione comunale di Carpi alla progettazione e creazione del "Castello dei ragazzi", inaugurato nella primavera del 2006: un istituto culturale che, nel suo insieme, si pone come punto di riferimento a livello territoriale ed extraterritoriale per bambini, ragazzi e famiglie (www.castellodeiragazzi.carpidiem.it).

Il progetto del Castello dei ragazzi si sposa innanzitutto con l’obiettivo di recupero strutturale di Palazzo dei Pio, il monumento storico più prestigioso della città, dove ha sede appunto il nuovo istituto, insieme ad altri istituti culturali, quali i Musei civici e l’Archivio storico. Questo recupero mira a restituire il Palazzo alla città nelle sue molteplici funzioni: sede storica, in quanto dimora della famiglia Pio (principi di Carpi, tra i quali si annovera il grande erudito Alberto III Pio), e luogo di cultura e di sapere, come spesso avveniva nelle corti "illuminate" del Cinquecento.3 Uno spazio che si intende quindi restituire alla città e a tutti coloro che vorranno visitarlo come luogo non solo da vedere, ma anche da vivere e far vivere con idee e pensieri, un’"officina del sapere", con percorsi di visita e scoperta della sua storia e con percorsi educativi, di svago e intrattenimento organizzati dal Castello dei ragazzi.

Il Castello dei ragazzi è nato con l’obiettivo di creare qualcosa di assolutamente innovativo, che sapesse promuovere attività ludico-creative, di scoperta e di apprendimento, oltre a valorizzare le esperienze già consolidate nei campi della lettura e del gioco. Infatti, oltre alla Biblioteca ragazzi "Il falco magico", aperta in questa nuova sede nel 2002,4 il Castello dei ragazzi comprende la Ludoteca, completamente rinnovata e il Teatro della luce, un nuovo spazio destinato alla scoperta di questo straordinario elemento da un punto di vista scientifico, ludico, artistico e creativo. Tre spazi distinti, quindi, ciascuno con i propri patrimoni, strumenti, finalità e obiettivi. La Biblioteca ragazzi infatti ha mantenuto la sua identità, i suoi spazi, articolati in differenti sezioni e tipologie di materiali, con opportunità di studio, ricerca e aree per lo svago e l’intrattenimento, rappresentate dalle sezioni 0-6 anni, dallo spazio multimediale e audiovisivo. La Ludoteca e il Teatro della luce, pur avendo in comune con la Biblioteca ragazzi la zona di accoglienza, sono stati collocati in spazi differenti, in cui l’arredamento e gli strumenti a disposizione chiariscono immediatamente le diverse funzioni e le differenti possibilità di fruizione degli spazi.

L’elaborazione del progetto è iniziata nel 2003 ed è stata curata da: Emilia Ficarelli, direttrice del Castello dei ragazzi e della Biblioteca "Il falco magico"; Giorgio Bassoli e Gianfranco Pavarotti, responsabili della Ludoteca; Cinzia Bonci, pedagogista; Giovanni Gnoli, architetto responsabile e coordinatore dei lavori di restauro e allestimento del Palazzo dei Pio; Livio Batoli, geometra; Francesca Santolini, architetto progettista dei nuovi spazi; con la consulenza e il contributo di Cité des Sciences et de l’Industrie - Cité des enfants, Parigi, e di Teatro Gioco Vita, Teatro stabile d’innovazione di Piacenza, compagnia specializzata nel teatro delle ombre.

Sulla base degli spazi disponibili si è scelto di affiancare alla Biblioteca ragazzi la nuova sede della Ludoteca, mantenendo la ricca dotazione di giochi, anche di valore storico, che essa possedeva, integrandola con nuovi acquisti e schedando tutto il patrimonio con l’immissione delle notizie nella banca dati SBN (Servizio bibliotecario nazionale), per permettere il prestito con le stesse modalità della Biblioteca ragazzi. Si è quindi valutata la necessità di tenere distinto lo spazio 3-6 anni rispetto a quello 7-14, in modo da permettere una migliore fruibilità delle sezioni e dei rispettivi patrimoni. A questi spazi si è aggiunto il Teatro della luce, pensato per offrire ai ragazzi opportunità di apprendimento attraverso esperienze di carattere scientifico e artistico, pur mantenendo alla base una modalità ludica. L’intento è stato allestire un’area reinventabile dai bambini con fantasia e creatività, variando alcuni elementi che possono stimolare di volta in volta giochi ed esperienze differenti.

Un altro aspetto molto caratterizzante del Castello dei ragazzi, sul quale il gruppo di lavoro ha volutamente insistito, è costituito dalla presenza di alcune opere d’artista inserite nei percorsi, quasi a creare una sorta di filo rosso unificante, con una funzione estetica, di educazione al bello, ma allo stesso tempo come elementi di gioco e d’arredo, vere e proprie installazioni con le quali i bambini possono interagire in maniera libera e assolutamente autonoma. Già per la Biblioteca ragazzi Emanuele Luzzati aveva realizzato un teatrino arredato con seggioline e panchine colorate, un fondale che i bambini "usano" in modi molto differenti: recitano, leggono seduti a terra o sulle seggioline, o chiacchierano animatamente come su una piazzetta. Questo teatro è diventato nel tempo quasi l’icona della Biblioteca "Il falco magico", uno spazio pubblico e intimo allo stesso tempo, in cui il segno del maestro Luzzati coinvolge emotivamente e incanta grandi e piccoli.

Si è quindi deciso di proseguire anche nella Ludoteca e nel Teatro della luce questa positiva collaborazione con gli illustratori, realizzando "La casa sull’albero", una struttura gioco tridimensionale a misura di bambino, nella quale è possibile entrare come in un rifugio, un luogo appartato dove il gioco del "fare finta" trova infinite possibilità di realizzazione. Ideata dagli scenografi Emanuele Luzzati e Roberto Rebaudengo con una forte connotazione fantastica, questa casa esprime al meglio l’immaginario infantile, che si rafforza anche grazie alla felice collocazione della casa in una Torre medievale del Palazzo dei Pio. Un sole e una luna che scendono dall’alto, favoriscono il gioco del passaggio dal giorno alla notte, con una graduale variazione della luce, alla quale si accompagna il canto degli uccellini. Diversi giochi, posti su una scaffalatura che riproduce un capanno degli attrezzi, completano il quadro di magia dell’insieme.

Il Teatro della luce è caratterizzato da una struttura a cui si accede da una grande parete scenografica realizzata dal noto illustratore Gianni De Conno, che qui ha espresso al meglio la sua arte onirica, con immagini e paesaggi quasi surreali, altamente evocativi e ricchi di suggestione. L’immagine rappresenta due grandi figure che incombono sul pubblico con maestosità, ma anche in maniera invitante: sono il giorno e la notte, che si incontrano in un punto tra il reale e l’irreale portando in mano il sole e la luna, quasi a simboleggiare il ripetersi perpetuo del ciclo vitale e la forza insostituibile della luce.

Un paesaggio evanescente decora il fondale che fa da cornice al Teatro d’ombre e al gioco delle silhouettes, sagome nere o colorate che rappresentano personaggi delle fiabe e animali fantastici. Queste silhouettes sono state realizzate da Nicoletta Garioni di Teatro Gioco Vita di Piacenza, una compagnia teatrale che si pone come punto di riferimento a livello internazionale per il teatro d’ombre e che ha messo a disposizione la propria esperienza artistica per individuare e creare elementi adatti a uno spazio pensato per i ragazzi. Le sagome grandi e piccole, alcune delle quali impreziosite da colori e trasparenze, le gelatine colorate, i piccoli teatrini per il gioco individuale e i teli che si muovono per favorire i giochi d’ombre con il corpo, rendono questo spazio ricco di potenzialità creative e fantastiche.

Nella realizzazione finale i tre istituti che compongono il Castello dei ragazzi si presentano quindi con una forte caratterizzazione individuale, sia negli allestimenti, sia nei materiali a disposizione. Ciò non preclude però la possibilità di pensare a percorsi che sappiano intrecciare gli specifici e differenti contenuti, creando una trama ricca e variegata, fatta di rimandi e di trasformazioni. La casa sull’albero, per esempio, ci fa pensare a letture animate che raccontano di nascondigli, fughe, avventure in posti segreti; le ombre create dalle silhouettes possono riecheggiare le fiabe racchiuse nei libri presi a prestito in biblioteca, mentre le tante storie sui colori che si trovano sugli scaffali riconducono ai giochi e agli esperimenti che il Teatro della luce mette a disposizione. Si tratta soltanto di cercare i fili e di annodarli, come in un divertente gioco d’abilità manuale.

 

Tutti i numeri del "Castello dei ragazzi":

– 840 metri quadrati di superficie

– 20.400 volumi a scaffale

– 2.900 volumi a deposito

– 1.024 videocassette, DVD e CD musicali

– 1.000 giochi

– 30 riviste

– 3 quotidiani

– 72 posti lettura

– 45 posti gioco

– 7 postazioni informatiche

– 1 postazione per non vedenti e ipovedenti

– 55 posti per conferenze e laboratori

 

Note

(1) R. Denti, Lasciamoli leggere. Il piacere e l’interesse per la lettura nei bambini e nei ragazzi, Torino, Einaudi, 1999, p. 107.

(2) N. Bacco, M.G. Casadei, M. Pellati, Nati per leggere, "IBC", XIV, 2006, 2, pp. 8-10.

(3) S. Luppi, Il castello ritrovato, "IBC", XIII, 2005, 4, pp. 34-36.

(4) P. Borsari, E. Ficarelli, Da zero a sette, e anche più su, "IBC", X, 2002, 4, pp. 10-16.

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