Rivista "IBC" XVI, 2008, 4
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / media, itinerari, progetti e realizzazioni
Nel 1846, in qualche landa sperduta dell'isola di Tasmania, al largo dell'Australia, un rifugiato politico straniero raduna di fronte a un palco improvvisato un pubblico di contadini, minatori ed ex detenuti dalle barbe scure. E a quelle orecchie selvatiche, abituate al suono della vanga e del piccone, porta in dono le invenzioni musicali di un certo Giuseppe Verdi. Si chiamava Girolamo Carandini, era un conte modenese esiliato laggiù dopo i moti risorgimentali. Come molti italiani all'estero, si diede da fare per costruire il proprio destino. Lo stesso destino che oggi in Italia tanti rifugiati si vedono negare fin dallo sbarco, e che altri giovani emiliano-romagnoli, per qualche contrappasso, continuano a cercare in giro per il mondo.
Dei circa 4 milioni di nostri connazionali attualmente all'estero, quasi centocinquantamila provengono ancora dalla regione da cui partì quel nobile melomane. Le loro 94 associazioni (concentrate soprattutto in Argentina, Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Brasile, Germania e Stati Uniti d'America) sono la testimonianza attiva dell'emigrazione che ha portato lontano da casa un milione di persone tra il 1876 e il 1976. Da tempo, per mantenere e rafforzare i contatti tra questi nostri corregionali, e tra loro e noi, nell'ambito dell'ente regionale funziona la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Oltre al potente canale di comunicazione costituito dalla radio web della Regione (ne abbiamo dato conto due anni or sono e nel frattempo si è rinnovata ed è più attiva che mai: www.radioemiliaromagna.it), tra gli strumenti d'azione utilizzati dalla Consulta c'è un sito internet completamente dedicato ai temi e alle informazioni richiesti dalle esigenze di questi particolari emittenti/destinatari: www.emilianoromagnolinelmondo.it.
Di recente, per rispondere a una di queste esigenze, il sito ha aggiunto alla propria offerta di contenuti una sezione espressamente dedicata alla storia e alla cultura dell'Emilia-Romagna. Un gruppo di lavoro appositamente costituito dalla Consulta e dall'Ufficio regionale per le relazioni con il pubblico ha chiamato a raccolta colleghi provenienti dall'Istituto per i beni culturali, dalle direzioni generali Cultura e Turismo e dall'Agenzia stampa regionale. Obiettivo: mettere a punto uno strumento di comunicazione semplice e divulgativo, utile per lo studio e la conoscenza della lingua italiana e per rafforzare, in chi vive lontano, il legame con la cultura e le tradizioni del territorio di origine.
Il primo capitolo della nuova sezione, dedicato alla storia della nostra regione dall'antichità a oggi, è stato presentato ai diretti interessati nel corso dell'ultima riunione della Consulta, tenutasi nell'ottobre 2008 a Marina di Ravenna. I rappresentanti delle varie associazioni, provenienti da tutto il mondo, erano appena tornati dagli incontri mattutini con le scuole ravennati, nel corso dei quali avevano raccontato le proprie storie di emigrazione: la storia del territorio da cui sono partiti, illustrata attraverso le pagine del sito, è stata accolta come l'esito naturale di uno scambio tra pari. I capitoli successivi metteranno a disposizione dei navigatori documenti audio, video e di lettura sulla storia delle città e dei paesi, e una serie di itinerari tematici pensati per persone che, nonostante la condizione comune di lontananza, hanno vicende e provenienze molto diverse. Forse qualcuno, da qualche parte, ricorda una musica e non sa che è di Verdi.
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