Rivista "IBC" XXVIII, 2020, 1

musei e beni culturali / interventi, mostre e rassegne, progetti e realizzazioni

Ulisse e la visita didattica virtuale: unire scuola e cultura attraverso una web-app

Paolo De Lorenzi
[Centro Diego Fabbri, Forlì]

Dal marzo scorso sono molte le parole che, in maniera sempre più dirompente, sono entrate nel vocabolario della nostra quotidianità a causa dell’attuale situazione legata al Covid-19: distanziamento, smartworking, didattica a distanza, online, streaming ecc. Concetti con i quali, nostro malgrado, abbiamo dovuto tutti fare i conti. In particolare, per quanto riguarda il mondo della scuola e quello della cultura, tra i settori più colpiti da questa pandemia, tali termini sono stati e tuttora sono la condizione “sine qua non” per poter proseguire le proprie attività nell'ambito della formazione delle giovani generazioni. Volendo proseguire la nostra mission continuando ad interagire con il mondo scolastico e le istituzioni culturali, abbiamo dovuto in poche settimane rielaborare le nostre modalità di intervento per sopperire alla mancanza di lezioni/laboratori in presenza, eventi culturali formativi e visite didattiche. A Forlì, in quel periodo, era appena stata inaugurata una delle più attese mostre italiane: “Ulisse. L’Arte e il Mito”, una grande esposizione ospitata ai Musei San Domenico grazie alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. È proprio qui che, dopo appena due settimane, cultura e istruzione hanno subito una gravissima battuta d’arresto. Prima dell’interruzione, causata dall’emergenza Coronavirus, erano oltre 50.000 le prenotazioni delle scolaresche di ogni ordine e grado provenienti anche da altre regioni italiane. Un’opportunità, quella di visitare la mostra e scoprirne le meraviglie, che il Centro Diego Fabbri voleva a tutti i costi consentire agli alunni, anche alla luce di una serie di percorsi culturali/educativi che aveva intrapreso con diversi istituti scolastici del territorio.
È proprio da questa necessità che è nata l'idea di realizzare la piattaforma " visitadidatticaulisse.com", cercando di recuperare, per quanto possibile in modo virtuale, l'esperienza di una visita guidata alla Grande Esposizione. Appena giunta la notizia della sospensione delle uscite didattiche e la successiva chiusura dei musei, il Centro Diego Fabbri, in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, si è messo all’opera e ha realizzato una speciale visita virtuale attraverso una web-app riservata agli istituti scolastici. Un percorso “museale”, composto da video/immagini e quiz strutturati selezionando 19 tra le oltre 200 opere esposte, individuate grazie alla collaborazione con la Direzione della mostra e nata con lo scopo di fornire ai docenti delle linee guida creative ed interdisciplinari, pillole d’arte pensate al fine di integrare la mostra con la didattica scolastica: da epica ad aritmetica passando per musica, geografia e storia. Questa sintesi voleva essere soprattutto inclusiva, permettendo ad ogni alunno di comprendere il significato delle opere offrendo loro una visione completa attraverso immagini animate e parole evidenziate. Il progetto ha visto coinvolte diverse professionalità sia in capo alla struttura sia nell'ambito di collaborazioni esterne, da guide museali a lettori professionisti. Tale operazione ha rafforzato la squadra di lavoro infondendo in tutti noi fiducia e un senso di positività nonostante il difficile momento.
L’attività del Centro è così potuta proseguire e si è accompagnata, grazie alla piattaforma, ad una serie di interazioni con docenti ed alunni anche al di fuori della Regione Emilia Romagna, raggiungendo risultati inaspettati. La piattaforma, realizzata in poche settimane, è stata attivata a maggio 2020 e da subito ha riscosso un particolare interesse. Uno strumento che fino al 31 ottobre 2020 (data di chiusura della mostra) ha visto coinvolti più di 5.000 docenti che hanno a loro volta presentato le opere agli alunni. E' doveroso sottolineare come molte visite siano state supportate dall'interazione con guide museali, messe a disposizione dal Centro, che hanno arricchito il tutto permettendo agli studenti di porre domande soddisfacendo le loro curiosità.
Senza dubbio nessuna piattaforma web potrà mai sostituire la fruizione dell’arte e della cultura dal vivo ma sicuramente può essere uno strumento di preparazione e promozione alle visite in loco. Quello che il panorama culturale può imparare da questa situazione di emergenza è che la digitalizzazione può divenire un nuovo alleato per gli enti che promuovono la cultura in ogni sua forma. Per questo il Centro Diego Fabbri, alla luce dei risultati raggiunti da questo primo progetto, è già attivo nell’integrazione di strumenti digitali all’interno dei laboratori didattici che organizza per avvicinare ancora di più studenti e studentesse al mondo della cultura del cinema, dell’arte e del teatro.

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